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Concetti Chiave

  • Il tribunale dell'inquisizione fu istituito nel 1228 su iniziativa di Innocenzo III per perseguire gli eretici.
  • Il processo inquisitorio privava gli accusati di diritti umani fondamentali, basandosi su sospetti o denunce.
  • I processi si concludevano con la conferma dei sospetti, indipendentemente dalla reale colpevolezza dell'accusato.
  • La tortura era utilizzata per estorcere confessioni, anche per reati non commessi, portando a false ammissioni di colpevolezza.
  • Pur emettendo sentenze di morte, la Chiesa non eseguiva direttamente le punizioni corporali, in contrasto con l'insegnamento di Cristo.

Indice

  1. Origini dell'inquisizione
  2. Funzionamento del tribunale
  3. Metodi di tortura e contraddizioni

Origini dell'inquisizione

Il movimento di persecuzione dei singoli individui che facevano parte di organizzazioni che venivano considerate eretiche dalla chiesa, nacque dalla prima metà del 200, per iniziativa di Innocenzo III, e intorno al 1228, venne istituito il tribunale dell'inquisizione, dove venivano interrogati gli eretici, e in seguito anche condannati.

Funzionamento del tribunale

Il tribunale dell'inquisizione nasce come un impulso di un’idea di Innocenzo III, e rappresenta una delle vicende più tragiche della storia della Chiesa, perché era un processo che privava l’interrogato di ogni diritto umano. Per essere accusati bastava semplicemente un sospetto, oppure una semplice denuncia, e poi non si verificava realmente la colpevolezza dell’imputato, il processo in ogni caso si concludeva con la conferma del sospetto, quindi serviva solo per vedere se l’imputato confessava la colpa, oppure no. Se la confessava, poteva essere perdonato tramite delle penitenze, in caso contrario, rimaneva colpevole.

Metodi di tortura e contraddizioni

Per far confessare si usava la tortura, che serviva anche per far confessare il sospettato di cose di cui non era colpevole, e quindi egli si assumeva la responsabilità di ogni colpa, di ogni accusa, con il solo desiderio che la tortura finisse il prima possibile. Se l’imputato si fosse rifiutato di ammettere le proprie colpe, ci sarebbe stato anche la pena di morte, tramite il rogo, perché la Chiesa non può usare la violenza, non può ricorrere a delle punizioni corporali. Si tratta però di una chiara contraddizione: la Chiesa è l’unica che può emettere una sentenza di morte ma non la esegue lei, perché Cristo ha indicato l’amore per i nemici.

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