Concetti Chiave
- I castelli medievali divennero essenziali per la difesa durante le lotte interne e gli attacchi esterni dell'età postcarolingia.
- Inizialmente costruiti da conti, vescovi e abati, i castelli si diffusero tra tutti i maggiori proprietari a partire dal 950.
- Il castello poteva essere una fortezza personale o un villaggio fortificato, riflettendo diversità regionali e temporali.
- La costruzione di castelli trasformò il potere locale, con proprietari che acquisirono autorità e capacità di imporre tasse e amministrare la giustizia.
- La diffusione dei castelli portò a un sistema di protezione e dominio locale, sostituendo il controllo diretto dei sovrani.
Indice
L'importanza dei castelli medievali
I secoli successivi alla fine dell’impero carolingio furono molto condizionati da una realtà che, a ragione, consideriamo come tipicamente medievale: il castello. Va detto che i castelli non erano una novità: già ne erano stati costruiti in passato in molte parti d’Europa a opera dello Stato, e avevano aiutato i re e i loro funzionari a controllare strade, porti e altri luoghi strategici, oppure a dare protezione, in caso di emergenza, agli abitanti delle campagne circostanti. Questi castelli della tarda Antichità e dell’epoca dei regni romano-barbarici furono però abbastanza pochi e rimasero sempre nelle mani dei re e dei loro rappresentanti.
Difesa e autonomia territoriale
Le cose cambiarono del tutto con le lotte interne e gli attacchi dall’esterno dell’età postcarolingia. I pericoli si moltiplicavano e i sovrani si rivelavano incapaci di bloccarli: così sempre più di frequente i contadini e i proprietari subivano razzie a opera di Vichinghi, Saraceni e Ungari, e ancora più spesso da parte delle truppe dei contendenti al trono che si combattevano. In questa nuova realtà, ci si rese conto che ogni territorio doveva organizzare la difesa per conto proprio, senza più attendere la protezione del sovrano. E la migliore difesa era, in quel tempo, costruire un castello.
Evoluzione dei castelli nel tempo
All’inizio, nella seconda metà del IX secolo e al principio del X, i nuovi castelli vennero costruiti soprattutto da pochi personaggi importanti: conti, vescovi e abati di grandi monasteri. I nobili di minore rilievo e talvolta le comunità di contadini tuttalpiù dotarono le loro abitazioni e i loro villaggi di qualche piccola difesa. In alcune regioni, come la Toscana, gli abitanti delle campagne erano andati a vivere assieme sulla cima delle colline, dove era possibile difendersi sbarrando con una palizzata i punti di più facile accesso. A partire dal 950 la spinta a costruire veri e propri castelli divenne fortissima, diffondendosi anche al di fuori del ristretto gruppo di conti e grandi istituzioni religiose. Ormai tutti i maggiori proprietari cercavano di trasformare le proprie aziende in castelli. Gli scavi archeologici datano proprio a quest’epoca la costruzione ex novo di molti castelli; dove già esistevano villaggi e residenze aristocratiche solo sommariamente protetti, in questo periodo nacquero difese molto più efficaci e robuste. I documenti scritti per descrivere i grandi patrimoni smisero di elencare le semplici aziende agrarie, e iniziarono a menzionare soltanto castelli: avere un castello era adesso la sola cosa che realmente contava.
Varietà e funzioni dei castelli
A seconda dei casi l’aspetto materiale del castello era diverso. In alcune regioni i castelli erano fortezze destinate a ospitare soltanto il proprietario con il suo seguito di servitori e di combattenti. In altre regioni, come per esempio l’Italia centrale e altre parti dell’Europa meridionale, il castello era un villaggio circondato da difese, dove oltre al signore e al suo seguito abitavano anche contadini e artigiani. Anche il tipo di difese cambiava a seconda dei luoghi e del periodo. Nelle zone pianeggianti, alcuni castelli erano costruiti sopra piccole colline artificiali, chiamate motte. Quasi tutti, all’inizio, avevano palizzate in legno, che via via vennero migliorate con fossati, torri e altre difese; infine, ma quasi sempre solo dopo il 1000 o anche il 1100, le cinte in legno furono sostituite da mura di pietra o mattoni.
Il potere dei signori locali
Nel giro di poche generazioni, tutto l’Occidente si coprì di un manto serrato di fortificazioni. Il loro aspetto materiale poteva cambiare molto, ma il castello svolgeva sempre due funzioni fra loro collegate: proteggeva un territorio e consentiva a chi assolveva questo compito basilare di accrescere il suo potere. Alla ricerca di pace sociale e sicurezza, la popolazione delle campagne doveva confidare non nel sovrano lontano, ma soltanto in chi era potente in quel territorio e in quel dato villaggio, vi aveva costruito un castello, e lo utilizzava per la difesa ma anche per dominare gli abitanti. Sempre di più contava soltanto chi possedeva un castello e un seguito di armati. Costui era ormai nella posizione di intensificare il proprio potere, e tutta una serie di redditi a esso legati. Non assicurava forse la difesa di tutti? Poteva per questo richiedere un compenso crescente, imporre tasse, lavori obbligatori, aiuti militari; e poteva anche pretendere di garantire la pace interna al castello amministrando la giustizia. Gradualmente, attraverso un processo durato a volte più di un secolo, il castello permetteva così anche a chi non discendeva da una famiglia di conti di acquisire quei poteri di governo locale che abbiamo visto caratterizzare la signoria, e che i discendenti dei conti avevano fatto propri per primi.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo dei castelli dopo la fine dell'impero carolingio?
- Chi iniziò a costruire i nuovi castelli nel IX e X secolo?
- Come variava l'aspetto materiale dei castelli a seconda delle regioni?
- Quali erano le principali funzioni dei castelli nel Medioevo?
- Come i castelli influenzarono la struttura del potere locale?
I castelli divennero essenziali per la difesa territoriale e per l'accrescimento del potere locale, poiché i sovrani non erano più in grado di proteggere efficacemente i territori dai pericoli esterni e interni.
I nuovi castelli furono inizialmente costruiti da conti, vescovi e abati di grandi monasteri, mentre i nobili minori e le comunità contadine si limitavano a piccole difese.
L'aspetto dei castelli variava: in alcune regioni erano fortezze per il proprietario e il suo seguito, mentre in altre, come l'Italia centrale, erano villaggi fortificati che ospitavano anche contadini e artigiani.
I castelli proteggevano il territorio e permettevano a chi li possedeva di accrescere il proprio potere, imponendo tasse, lavori obbligatori e amministrando la giustizia.
I castelli permisero anche a chi non era di discendenza nobile di acquisire poteri di governo locale, trasformandosi in centri di potere e controllo sociale.