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Concetti Chiave

  • Henri Pirenne argued that cities declined with the Arab conquests, becoming mere settlement centers unless a merchant community (burgus) developed alongside.
  • While new cities emerged in Roman-absent areas like Northern Europe, regions with Roman urbanization experienced continuity, maintaining significant administrative, political, and cultural roles.
  • The relationship between cities and their territories varied, with Byzantine regions maintaining strong urban roles, unlike the more rural-focused Lombard areas.
  • Carolingian conquest emphasized urban centers, blending Roman legacy with Christian elements, as seen in cities like Milan and Verona.
  • Carolingian administration centered on cities, with shared authority between bishops and counts, often leading to governance challenges.

Indice

  1. La teoria di Pirenne
  2. Continuità e novità urbane
  3. Ruolo delle città romane
  4. Influenza carolingia sulle città

La teoria di Pirenne

Secondo Pirenne le città, la cui primaria funzione è quella commerciale, venuta meno la possibilità di scambi sicuri nel Mediterraneo a causa delle conquiste arabe decaddero diventando semplici centri di insediamento protetti da mura. Perché rinascessero era a suo avviso necessario che, accanto al castrum (fortificato vescovile), sorgesse un burgus, cioè un insediamento stabile di mercanti, attirati dalla domanda dei suoi abitanti e dalla protezione garantita dalle mura.

Continuità e novità urbane

Tuttavia, mentre va riconosciuto che la teoria è sostanzialmente accettabile in quelle aree dove l’urbanizzazione romana era stata praticamente assente (Fiandre, Europa del nord), perciò le città che vi sorgono tra XI e XII secolo sono un fenomeno di profonda novità, laddove i romani avevano già fondato insediamenti urbani (penisola italiana, Francia meridionale, penisola iberica) essi vivono un processo di continuità, mantenendo altre e più importanti funzioni (amministrativa, politica, religiosa, culturale) oltre a quella commerciale. La nozione di città è complessa e quasi sfuggente: per questo ha avuto tanto successo la formula di Roberto Lopez, che definì la città «uno stato d’animo».

Ruolo delle città romane

Nelle aree intensamente urbanizzate dai Romani il rapporto che legava le città con i rispettivi territori non venne mai completamente meno; sono comunque distinguibili le aree appartenute al dominio longobardo, che non assegnavano particolari prerogative di controllo del territorio alle città, ma, dato lo stanziamento tribale, si affermava molto più nelle campagne, da quelle bizantine, in cui l’ordinamento territoriale proprio della tradizione romana assegnava alle città un ruolo primario (amministrativo, economico e pubblico) rispetto alle campagne.

Influenza carolingia sulle città

Ma la conquista carolingia del regno dei Longobardi, che si richiamava ideologicamente all’età classica, valorizzò le città sia nell’impianto urbanistico che nelle loro funzioni giurisdizionali; a sostegno di questa tesi il ritrovamento di componimenti poetici, le laudes civitatum, che elogiano i lasciti del passato romano (impianto urbanistico) e la cristianizzazione di città come Milano e Verona. L’amministrazione territoriale carolingia aveva il suo fulcro nelle città, in cui si condividevano l’autorità il vescovo e il conte, una convivenza difficile che spesso si risolse in un sostanziale fallimento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la teoria di Pirenne riguardo alla rinascita delle città europee?
  2. Pirenne sostiene che le città, dopo il declino dovuto alle conquiste arabe, rinascono quando accanto al castrum sorge un burgus, un insediamento stabile di mercanti attratti dalla domanda e dalla protezione delle mura.

  3. Come si differenziano le città nelle aree intensamente urbanizzate dai Romani rispetto a quelle nelle aree longobarde?
  4. Nelle aree romanizzate, le città mantengono un ruolo primario amministrativo, economico e pubblico, mentre nelle aree longobarde il controllo territoriale si afferma più nelle campagne.

  5. Qual è stato l'impatto della conquista carolingia sulle città del regno dei Longobardi?
  6. La conquista carolingia valorizzò le città sia nell'urbanistica che nelle funzioni giurisdizionali, con un'amministrazione territoriale centrata nelle città, sebbene la convivenza tra vescovo e conte fosse spesso problematica.

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