Concetti Chiave
- Tra il X e il XII secolo, l'impero non riusciva a garantire difesa, giustizia e imposizione fiscale, delegando tali funzioni ai feudatari, portando a una perdita di autorità centrale.
- L'anarchia feudale fu caratterizzata da signorie locali che esercitavano poteri statali, con frequenti conflitti tra feudatari, danneggiando la sicurezza e l'economia.
- La disgregazione dello stato e le difficoltà economiche portarono al rafforzamento del potere monarchico, con molti che preferirono sottoporsi all'autorità regale per garantire i propri privilegi.
- Le monarchie feudali tra il XII e il XV secolo si basavano su contratti tra sovrano e sudditi, con l'obbligo del re di rispettare i privilegi di nobili, clero e cittadini.
- I parlamenti, assemblee rappresentative, coinvolgevano inizialmente nobiltà e clero e successivamente anche rappresentanti delle città, escludendo però i contadini.
Indice
Anarchia feudale e disgregazione dello stato
Tra il X secolo e Il XII secolo, l'impero non riusciva a svolgere le tre funzioni fondamentali dello stato: difendere i cittadini dalle aggressioni e garantire l'ordine interno(difesa militare), amministrare la Giustizia, e imporre le tasse. Per questo motivo, i re delegavano spesso queste funzioni ai feudatari. Però, in questo modo si privavano della loro autorità e si sfociava in una anarchia feudale: non esisteva uno stato centrale e autorevole, ma un insieme di poteri autonomi. A causare la disgregazione dello Stato furono principalmente le Signorie locali. Queste ultime presero a esercitare, in modo illegittimo, nelle loro proprietà i poteri che sarebbero normalmente spettati ai rappresentanti dello Stato.
I signori si comportavano come dei reni i loro territori, ma erano anche completamente isolati e rischiavano continuamente di essere aggrediti dai loro rivali. Tutto il medioevo, infatti, Fu caratterizzato da frequenti conflitti tra feudatari, che rendevano difficili la vita per l'intera popolazione.
Rinascita del potere monarchico
Ciò generò una situazione di generale insicurezza, che impediva di organizzarsi per affrontare eventuali guerre contro gli invasori stranieri e danneggiava fortemente la vita economica, poiché risultava molto difficile il commercio tra un territorio e l'altro. Questi problemi portarono a favorire il rafforzamento del potere monarchico e la rinascita dello Stato. A partire dal XII secolo, infatti, molti nobili e cittadini, secondo una concezione del re come supremo magistrato, pensarono potesse essere conveniente sottoporsi ad autorità regale per vedere garantiti i loro privilegi. Facendo ciò, diedero vita a una monarchia feudale.
Contratto tra sovrano e sudditi
Alla base delle monarchie feudali, che caratterizzarono la vita dell'Europa nel periodo tra il XII secolo e Il XV secolo, era presente un severo contratto, stipulato tra il sovrano e i sudditi.
Domande da interrogazione
- Quali erano le tre funzioni fondamentali dello stato che l'impero non riusciva a svolgere tra il X e il XII secolo?
- Come hanno reagito i re alla loro incapacità di svolgere le funzioni fondamentali dello stato?
- Quali furono le conseguenze della disgregazione dello Stato e dell'anarchia feudale?
- Quali erano le caratteristiche principali delle monarchie feudali e il ruolo dei parlamenti?
Le tre funzioni fondamentali dello stato che l'impero non riusciva a svolgere erano difendere i cittadini dalle aggressioni e garantire l'ordine interno, amministrare la giustizia, e imporre le tasse.
I re hanno reagito delegando queste funzioni ai feudatari, ma ciò ha portato a una perdita della loro autorità e a una situazione di anarchia feudale, con l'emergere di poteri autonomi.
Le conseguenze furono una generale insicurezza, frequenti conflitti tra feudatari, difficoltà nel commercio tra territori diversi, e un danno alla vita economica, portando infine al rafforzamento del potere monarchico.
Le monarchie feudali erano basate su un contratto tra sovrano e sudditi, con il re che doveva garantire i privilegi dei nobili, del clero e dei cittadini. I parlamenti, assemblee rappresentative, erano inizialmente composti da nobiltà e clero, e successivamente anche dai rappresentanti delle città, ma i contadini rimanevano esclusi.