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Concetti Chiave

  • La storiografia ha esplorato la dimensione sociale della signoria, con particolare attenzione al profilo sociale dei signori.
  • Ernesto Sestan sostiene che le signorie abbiano origini rurali e feudali, subentrando in periodi di conflitto cittadino come coordinatori delle parti.
  • John Larner e Daniel Waley vedono le signorie come una manifestazione del potere feudale, che si afferma sulle forze mercantili e artigianali dei comuni.
  • Philip J. Jones evidenzia il carattere oligarchico delle origini della signoria, legato al fallimento delle strutture comunali italiane.
  • Jones modifica leggermente la sua visione in The Italian City-State, descrivendo la signoria come una risposta alla corruzione e agli interessi corporativi nei comuni.

Indice

  1. La nascita delle signorie
  2. Teorie di Ernesto Sestan
  3. Contributi di Larner e Waley
  4. Analisi di Philip J. Jones

La nascita delle signorie

La storiografia ha ragionato su diversi aspetti della signoria, oltre alla nascita e alla legittimazione, e alcuni storici si sono soffermati sulla dimensione sociale, cercando di indagare il profilo sociale dei signori. Le principali posizioni su cui si sofferma Zorzi sono quella di:

1.

Teorie di Ernesto Sestan

Ernesto Sestan scrive un articolo dal titolo Le origini delle Signorie cittadine: un problema storico esaurito? , che si trova nel «Bollettino dell’Istituto storico italiano per il Medioevo», in cui sostiene che la signoria nasca come fenomeno esterno al mondo comunale perché, a suo avviso, i signori sono provenienti dal mondo feudale e rurale e si affermano, subentrando in un momento di lotte cittadine, proponendosi come coordinatori delle parti. Quindi, evidenzia l’origine rurale di molte famiglie signorili e dà questo tipo di interpretazione. Nel modello offerto, Sestan delinea due momenti: per le signorie più precoci (XIII-XIV secolo) parla di famiglie che hanno una radice aristocratico-rurale (che vengono dal contado e possiedono molti beni nel contado), per le signorie dei secoli successivi (XIV-XV secolo) parla di un profilo mercantile.

2.

Contributi di Larner e Waley

John Larner elabora le proprie teorie sulle signorie interessandosi direttamente al mondo signorile, mentre Daniel Waley ragionando sull’epoca comunale. In entrambi i casi, sulla scia di Sestan, i due studiosi ritengono che le signorie dimostrano il perdurare le potere feudale, che si impone sulle forze più tipicamente cittadine (mercantili e artigianali) secondo una sorta di rivincita del mondo feudale.

3.

Analisi di Philip J. Jones

Philip J. Jones, in Communes and Despots in Medieval and Renaissance Italy sottolinea il carattere oligarchico del potere cittadino e, quindi, inquadra in esso le origini della signoria. A suo avviso, i comuni non avevano una dimensione “larga”, democratica, ma esisteva già in ambito comunale una oligarchia che deteneva il potere e la signoria nasce in questo contesto, sostanzialmente oligarchico. Torna sulla questione in The Italian City-State, sul quale muta leggermente la sua posizione sostenendo che la signoria è una risposta al fallimento dei comuni italiani; questo perché l’esperienza comunale è, a suo avviso, viziata da interessi corporativi, di parte, e quindi emergono i signori come capo-fazione.

Le signorie cittadine in Italia, Zorzi

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine delle signorie secondo Ernesto Sestan?
  2. Ernesto Sestan sostiene che le signorie nascano come fenomeno esterno al mondo comunale, provenendo dal mondo feudale e rurale, e si affermano durante le lotte cittadine come coordinatori delle parti.

  3. Come interpretano John Larner e Daniel Waley il potere delle signorie?
  4. John Larner e Daniel Waley ritengono che le signorie dimostrino il perdurare del potere feudale, imponendosi sulle forze cittadine mercantili e artigianali, rappresentando una sorta di rivincita del mondo feudale.

  5. Qual è la visione di Philip J. Jones sull'origine delle signorie?
  6. Philip J. Jones sottolinea il carattere oligarchico del potere cittadino, sostenendo che le signorie nascono in un contesto comunale già oligarchico e come risposta al fallimento dei comuni italiani, viziati da interessi corporativi.

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