Concetti Chiave
- Nel XII secolo, Pisa si trovava in una posizione geografica favorevole con l'Arno che formava Porto Pisano, garantendo sicurezza dalle incursioni saracene.
- Pisa, grazie alla sua posizione e alla sua forza militare, conquistò diverse isole del Mediterraneo, tra cui l'Elba, la Sardegna, la Corsica e le Baleari.
- I Pisani erano abili commercianti che stabilirono fondaci in molte città del Mediterraneo, estendendo la loro influenza commerciale in Egitto e a Cipro.
- Politicamente, Pisa era governata da una "Compagna" che si trasformò in un consolato con un parlamento e un sistema di governo complesso e articolato.
- La rivalità con Genova, culminata nella sconfitta alla battaglia della Meloria nel 1284, segnò l'inizio della decadenza di Pisa, che perse progressivamente i suoi domini.
Indice
La posizione strategica di Pisa
Nel XII secolo, la posizione di Pisa era diversa rispetto a quella attuale. L’Arno, dopo aver attraversato la città, si divideva in due rami. Quello secondario continuava a dritto e, dopo un brevissimo percorso, si gettava in mare. Il ramo principale deviava verso sud, in direzione di Livorno e alla sua foce formava un’ampia insenatura che i Pisani chiamavano Porto Pisano.
A causa del deposito di detriti alluvionali, oggi Pisa si trova a ben 12 chilometri dalla costa, dove sorse Marina di Pisa. Pertanto, nel XII/XIII secolo, la città non trovandosi proprio sulla costa, si poteva ritenere abbastanza sicura dalle scorrerie dei Saraceni.Espansione e commercio pisano
Grazie a questa posizione geografica piuttosto particolare, a partire dal V secolo d.C., Pisa crebbe continuamente di potenza: conquistò l’Isola d’Elba, nel 1022 conquistò la Sardegna, nel 1098, occupò la Corsica e nel 1113 le Baleari, sottraendole ai Saraceni. I Pisani erano guerrieri valorosi e coraggiosi, ma soprattutto abili commercianti che pur di creare nuove basi commerciali, non esitavano a stringere rapporti con i paesi musulmani. A Tunisi, ad Alessandria o a Damasco, i Pisani impiantarono dei fondaci e col tempo la loro presenza si estese anche a Cipro, a Costantinopoli e in Egitto. Praticamente, tutte le isole del Tirreno appartenevano a Pisa o erano sue tributarie. A capo di ogni colonia (così erano chiamate le comunità pisane all’estero) vi era un console o il visconte inviato dalla madrepatria, assistito da due “consiliari”, uno dei quali doveva essere esperto in questioni giuridiche mentre l’altro in questioni commerciali.
Governo e politica di Pisa
Dal punto di vista politico, inizialmente, la città era governata dalla “Compagna”, cioè da un’associazione che comprendeva i nobili, gli armatori e i mercanti il cui scopo era di difendere gli interessi comuni. Essa, col tempo, si allargò sempre di più fino a comprendere tutta la cittadinanza. Si formò allora una sorta di Parlamento con diritto di nomina dei consoli. Si formò, allora, il consolato, assistito da dodici “sapienti” che a partire dal 1100 diventò l’autorità più importante della Repubblica. La giurisdizione spirituale era, invece, affidata ad un vescovo. Pisa raggiunse la massima potenza nel XII secolo: le sue navi spadroneggiavano su tutto il Mediterraneo ed erano molto temute dalla concorrenza. Tuttavia, l’aumentare della ricchezza e della prosperità di Pisa provocò l’invidia e la rivalità con le altre repubbliche marinare, prima fra tutte Genova.
Declino e caduta di Pisa
Occorre premettere che Pisa era una fedele alleata dell’imperatore, mentre Genova era guelfa, appoggiava il papa e i Comuni. Le ostilità fra Genova e Pisa iniziarono nel 119 per il possesso della Sardegna e della Corsica e la guerra durò per decenni con un alternarsi di risultati. Nel 1175, sembrò che le due città si accordassero nel dividersi la Sardegna ma la pace non fu raggiunta. Infatti, nel 1284, le due flotte si scontrarono presso le secche della Meloria, uno scoglio di fronte a Livorno: i Pisani furono sconfitti e persero alcune migliaia di uomini. Da quell’anno in poi iniziò la decadenza di Pisa: nel 1299, dovette rinunciare alla Corsica e nel 1326, dopo una sanguinosa guerra, perse anche la Sardegna. Nel frattempo, il suo porto si stava interrando con l’apporto dei detriti dell’Arno, mentre le altre città toscana si coalizzavano contro di essa. Pisa cercò di resistere, ma inutilmente. Nel 1399, la città fu acquistata dai Visconti di Milano e sette anni dopo, nel 1406, dopo una lunga resistenza, passò sotto il dominio di Firenze.
Domande da interrogazione
- Qual era la posizione geografica di Pisa nel XII secolo e come influenzava la sua sicurezza?
- Quali territori furono conquistati da Pisa durante il suo periodo di massimo splendore?
- Come era organizzato il governo di Pisa durante il suo periodo di potenza?
- Quali furono le cause principali della rivalità tra Pisa e Genova?
- Quali eventi segnarono l'inizio della decadenza di Pisa?
Nel XII secolo, Pisa si trovava non direttamente sulla costa ma a breve distanza dal mare, grazie a un ramo dell'Arno che formava il Porto Pisano. Questa posizione la rendeva relativamente sicura dalle incursioni saracene.
Pisa conquistò l'Isola d'Elba, la Sardegna, la Corsica e le Baleari, sottraendole ai Saraceni, e stabilì fondaci in città come Tunisi, Alessandria e Damasco.
Il governo di Pisa era inizialmente gestito dalla "Compagna", un'associazione di nobili, armatori e mercanti, che si evolse in un consolato assistito da dodici "sapienti", diventando l'autorità più importante della Repubblica.
La rivalità tra Pisa e Genova fu alimentata dalla competizione per il controllo della Sardegna e della Corsica, nonché dalle alleanze politiche opposte: Pisa era alleata dell'imperatore, mentre Genova appoggiava il papa e i Comuni.
La sconfitta nella battaglia della Meloria nel 1284, la perdita della Corsica nel 1299 e della Sardegna nel 1326, insieme all'interramento del porto e alle coalizioni delle altre città toscane contro Pisa, segnarono l'inizio della sua decadenza.