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Concetti Chiave

  • Nel Duecento, i contrasti interni e con i comuni vicini portarono a movimenti per un governo stabile, creando magistrature straordinarie monocratiche.
  • La carica dei signori diventò vitalizia ed ereditaria, portando alla formazione di dinastie signorili e alla trasformazione in principati.
  • Le istituzioni comunali furono sostituite da quelle principesche, ma le città mantennero vitalità politica ed economica.
  • In alcune aree, come Firenze, le signorie si svilupparono sotto forme repubblicane, mentre altrove le oligarchie governative si rafforzarono.
  • Le vecchie organizzazioni cittadine furono sostituite da soldati professionisti, nuove forme di tassazione e prestiti obbligatori consolidarono il debito pubblico.

Indice

  1. Contrasti e movimenti popolari
  2. Evoluzione delle signorie
  3. Crisi e trasformazioni comunali
  4. Oligarchie e stabilità istituzionale

Contrasti e movimenti popolari

Dalla seconda metà del Duecento, ai contrasti interni alle città si aggiunsero quelli con i comuni vicini per il controllo del contado.

Per superare questo disordine e ritornare alla pace si svilupparono vasti movimenti popolari e sempre più esigenze di un governo stabile e duraturo.

Nacquero così magistrature straordinarie monocratiche (potere nelle mani di uno) e si prolungarono quelle tradizionali.

Evoluzione delle signorie

La carica dei signori divenne vitalizia e quelli più forti riuscirono a renderla ereditaria e a fondare vere e proprie dinastie signorili.

Nel corso del Trecento numerosi signori richiesero una legittimazione superiore all’Impero o al Papato che gli concedevano la qualifica di “vicari” grazie ai loro versamenti d’ingenti cifre.

Quando vari signori ricevettero il titolo di duca, conte o marchese con l’investitura feudale, le signorie si trasformarono in principati.

Crisi e trasformazioni comunali

Contemporaneamente culminò la crisi delle istituzioni comunali al posto delle quali si affermarono le istituzioni principesche.

Le città, invece, mantennero vitalità politica e accentuarono la propria forza economica.

Non sempre dalla crisi e dall’evoluzione delle istituzionali nacque una signoria: in alcune città del settentrione e in molte altre della Toscana e dello Stato Pontificio non si affermarono governi signorili; in altri casi questi governi rappresentarono una fase tarda delle trasformazioni istituzionali del comune ed ebbero particolari aspetti, come a Firenze, dove la signoria si affermò sotto forme ancora repubblicane (cripto signoria) e solo nel ‘500 divenne un vero e proprio principato.

Oligarchie e stabilità istituzionale

Dove non si affermarono signorie, la crisi del comune e l’esigenza di stabilità pubblica istituzionale portarono a un rafforzamento delle strutture governative già esistenti e a un restringimento oligarchico della partecipazione politica alla vita cittadina.

All’interno di queste oligarchie si formarono nuclei sociali ristretti che rappresentavano stabili ceti di governo; anche nelle signorie si formarono oligarchie cittadine che avevano cariche e poteri derivanti dalla volontà del signore.

Mutamenti nell'amministrazione:

- Scomparvero le vecchie organizzazioni cittadine formate dagli stessi abitanti e vennero sostituite dai soldati di professione delle compagnie di ventura.

-Sorsero nuove forme di riscossione come la tassazione diretta ed elenchi in cui si registravano i contribuenti e la relativa capacità fiscale. Venivano imposti anche prestiti obbligatori che i più ricchi dovevano garantire allo Stato in cambio di un interesse annuo prestabilito e della promessa della restituzione della somma.

A causa di questi prestiti si consolidò il debito pubblico, cioè il riconoscimento da parte dello Stato della propria insolvibilità.

-Crebbero i pubblici uffici e le magistrature, in cui lavoravano sempre più cittadini.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali che portarono alla transizione da Comune a Signoria?
  2. I contrasti interni alle città e con i comuni vicini per il controllo del contado, insieme alla necessità di un governo stabile, portarono alla nascita di magistrature straordinarie e alla trasformazione delle cariche dei signori in vitalizie ed ereditarie.

  3. Come si trasformarono le signorie in principati?
  4. Le signorie si trasformarono in principati quando i signori ricevettero titoli nobiliari come duca, conte o marchese attraverso l’investitura feudale, legittimati dall’Impero o dal Papato.

  5. Quali furono le conseguenze della crisi delle istituzioni comunali?
  6. La crisi portò all'affermazione delle istituzioni principesche, al rafforzamento delle strutture governative esistenti e a un restringimento oligarchico della partecipazione politica, con la formazione di nuclei sociali stabili di governo.

  7. Quali cambiamenti amministrativi si verificarono durante la transizione?
  8. Scomparvero le vecchie organizzazioni cittadine, sostituite da soldati di professione, e sorsero nuove forme di riscossione fiscale, come la tassazione diretta e i prestiti obbligatori, che consolidarono il debito pubblico.

Domande e risposte

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