Concetti Chiave
- La nuova concezione del mondo vede una società dinamica, con una fiducia rinnovata nell'uomo e una curiosità verso l'esplorazione oltre i limiti tradizionali.
- I valori mercantili si concentrano sulla gestione attenta dei beni, contrastando la visione della Chiesa che condanna l'attaccamento ai beni materiali.
- Nuovi centri culturali emergono, come le scuole, le università e le corti, che facilitano la diffusione della cultura sia in latino che in volgare.
- La figura dell'intellettuale evolve da chierici a laici, con un coinvolgimento attivo nella politica comunale e un successivo distacco per l'elevazione spirituale.
- La cultura si diffonde attraverso un pubblico di lettori in crescita, grazie a scuole, botteghe di copisti e nuove biblioteche, rendendo i libri più accessibili.
Indice
Economia e struttura sociale
La realtà cittadina è caratterizzata da un'economia vivace e da una struttura sociale che spezza la rigida gerarchia in classe: sia una visione più dinamica del mondo e, grazie alla figura del mercante, Nasce il nuovo fiducia nella forza dell'uomo che può modellare la realtà secondo la sua volontà. Da questo atteggiamento scaturisce la curiosità di esplorare ciò che non è noto, al di là dei limiti fissati dalla tradizione. Entrano in crisi i fondamenti dell'ascetismo medievale e Si delinea una rivalutazione della sfera terrena, che non viene più condannata come peccaminosa.
Mentalità mercantile e chiesa
Nella mentalità Mercantile la virtù fondamentale prende il nome di masserizia, ovvero la gestione scrupolosa dei beni e il calcolo prudente per evitare lo sperpero, disprezzata dal signor feudale.
La visione della realtà della società Mercantile si contrappone anche a quella della chiesa. Il mercante, si era un buon cristiano, provava sensi di colpa nell'accumulare ricchezze, perché la sua religione condannava l'attaccamento ai beni materiali. La chiesa propone ai suoi seguaci le donazioni e la beneficenza.
Istituzioni chiave della società urbana
Nella società urbana si verifica un aumento delle occasioni di incontro e di discussione, assieme alla formazione di alcune istituzioni chiave:
- la chiesa: conserva un ruolo importante nella produzione di testi scritti, usando sia il latino che il volgare, per opere di insegnamento morale e religioso, rivolte a un pubblico comune;
- la scuola: nasce la necessità di un’istruzione per gestire le questioni pratiche come contabilità, contratti e scrittura di lettere commerciale. Le città ospitavano scuole gestite da religiosi, ma le famiglie Borghesi preferivo ad assumere maestre privati per i propri figli. In seguito nasceranno scuole laiche, rappresentanti di un nuovo tipo di istruzione;
- università: originariamente associazioni private di maestri e studenti, in seguito ricevono riconoscimenti istituzionali da vescovi, comuni o sovrani. Erano organizzate in quattro facoltà, ovvero arti, diritto, teologia e medicina, offrendo un'istruzione in latino che attrae studenti da tutta Europa.
- corte: nella corte dell'imperatore Federico II di Svezia si sviluppa la poetica " scuola siciliana", che adotta i temi dell'amore cortese e della poesia provenzale nel volgare locale.
- spazi urbani: nonostante l'alfabetizzazione sia in aumento, la diffusione della cultura avviene principalmente oralmente, in luoghi come le botteghe, le piazze e i mercati. La letteratura era spesso un'attività pubblica e la poesia lirica veniva spesso accompagnata da musica.
Ruolo degli intellettuali laici
I chierici trasmettevano la letteratura di ispirazione religiosa, ma tuttavia la figura più tipica dell'età comunale è l'intellettuale laico. Il primo gruppo di intellettuali laici in Italia è quello della Corte dell'imperatore Federico II. I poeti della Scuola Siciliana non fanno delle attività poetica la loro professione, ma solo funzionari dell'amministrazione Imperiale.
Nei comuni centro-settentrionali prevale la figura dell'intellettuale-cittadino, che partecipa attivamente alla vita politica del suo comune senza trarne sostentamento. Il loro scopo è quello di educare i concittadini, secondo la loro idea che la letteratura debba ammirare la divulgazione e all'ammaestramento. Portano nella loro produzione La passione politica e un forte impegno civile verso il comune.
Con l'affermarsi delle Signorie, nel corso del Trecento compare il cortigiano, che si pone al servizio di un signore dando prestigio alla sua Corte. Alla partecipazione politica si sostituisce un atteggiamento di distacco dalla realtà per immergersi nello studio e nella meditazione, per elevare spiritualmente se stessi. Si riafferma l'uso del latino, ma al tempo stesso il volgare diviene una lingua raffinata e letteraria
Diffusione della cultura e lettura
Nella società urbana il pubblico di lettori si allarga grazie alla diffusione delle scuole. nelle città nascono vere e proprie botteghe di copisti, produttori di libri, che rimangono oggetti di lusso. Accanto alla biblioteca ecclesiastiche, si vanno formando quelle dell'università, dei grandi signori o dei grandi intellettuali.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la nuova concezione del mondo e dell'uomo che caratterizza la realtà cittadina?
- Come si contrappone la mentalità mercantile alla visione della chiesa?
- Quali sono stati i nuovi centri di produzione e diffusione culturale nella società urbana?
- Chi rappresenta la figura tipica dell'intellettuale nell'età comunale e come si evolve questa figura?
- Come ha contribuito la società urbana alla circolazione della cultura?
La nuova concezione del mondo e dell'uomo è caratterizzata da un'economia vivace, una struttura sociale meno gerarchica e una maggiore fiducia nella capacità dell'uomo di modellare la realtà. Questo atteggiamento ha promosso la curiosità e l'esplorazione oltre i limiti tradizionali, portando a una rivalutazione della vita terrena.
La mentalità mercantile, che valorizza la gestione scrupolosa dei beni e il calcolo prudente, si contrappone alla visione della chiesa che condanna l'attaccamento ai beni materiali e promuove donazioni e beneficenza, creando un conflitto per i mercanti cristiani.
I nuovi centri di produzione e diffusione culturale includono la chiesa, la scuola, l'università, la corte dell'imperatore Federico II e gli spazi urbani come botteghe, piazze e mercati, dove la cultura veniva diffusa principalmente oralmente.
Nell'età comunale, la figura tipica dell'intellettuale è il laico, in particolare i poeti della Scuola Siciliana e gli intellettuali-cittadini attivi politicamente nei comuni. Con l'affermarsi delle Signorie, emerge la figura del cortigiano, che si distacca dalla partecipazione politica per dedicarsi allo studio e alla meditazione.
La società urbana ha contribuito alla circolazione della cultura attraverso l'allargamento del pubblico di lettori, grazie alla diffusione delle scuole, e la nascita di botteghe di copisti e produttori di libri. Inoltre, si sono formate biblioteche ecclesiastiche, universitarie e private, arricchendo l'accesso alla cultura.