Concetti Chiave
- I comuni nell'Italia settentrionale evolvono attraverso tre fasi principali: consolare, podestarile e popolare.
- Durante la fase consolare, il potere politico è gestito dai consoli, con il supporto di un consiglio dei nobili e un collegio di priori.
- La fase podestarile introduce il ruolo del podestà, inizialmente eletto internamente, poi da fuori città per evitare corruzione, ma spesso ignaro dei problemi locali.
- Nella fase popolare, il potere è influenzato dalle arti maggiori e dalle fazioni, con conflitti tra Guelfi e Ghibellini a Firenze.
- Dante Alighieri, guelfo bianco, fu esiliato dopo il suo coinvolgimento politico e le tensioni con papa Bonifacio VIII e Carlo di Valois.
Indice
Evoluzione dei comuni nell'Italia settentrionale
Nell'Italia settentrionale si svilupparono i comuni (X-IX):
- fase consolare: dei consoli (n 2-50) gestivano il potere politico (prendevano le decisioni), poi un avengo, cioè il consiglio dei nobili che praticava una funzione consultiva, infine il collegio dei priori, cioè dei nobili o borghesi che collaboravano con i consoli.
- fase podestarile: assemblea dei cittadini che eleggevano un podestà (interno alla città); ma per evitare la sua corruzione si decise di eleggere un podestà straniero, cioè esterno.
Ma il potere rimase nelle mani di uno e di un podestà che non conosceva i problemi della città.
- fase popolare: rappresentanti delle arti maggiori (corporazioni)+ fazioni (famiglie ricche che sostengono un'idea).
Conflitti tra Guelfi e Ghibellini
A Firenze si trovavano i Guelfi e Ghibellini:
nel 1260 avvenne la battaglia di Montaperti (Siena) dove si schierarono i Ghibellini di Siena, Firenze e Pisa, appoggiati da Manfredi, figlio dell'imperatore 8filo imperiale) e i guelfi di Firenze, appoggiati dl papa (filo papale).
Alla fine vinsero i Ghibellini guidati da Farinata degli Uberti.
Ma i Guelfi si dividevano a loro volta in Guelfi bianchi, sostenuti dalla famiglia Cerchi e in Guelfi Neri, sostenuti dalla famiglia Donati.
I primi ritenevano che il papa dovesse esercitare solamente il potere religiosi, mentre i secondi sostenevano che lui dovesse praticare sia il potere politico che religioso.
Nel 1296 avvenne a Firenze una battaglia vinta dai Guelfi Bianchi; di conseguenza quelli neri vennero espulsi.
Dante e le lotte politiche a Firenze
Nel 1301 Dante, guelfo bianco, divenne un membro del collegio dei Priori.
Perciò si recò da papa Bonifacio XII per convincerlo a non assediare Firenze, ma ma il papa non lo ascoltò.
Il pontefice si alleò con Carlo di Valois, fratello del re di Francia, Filippo IV: i due assediarono la città sostenendo i Guelfi Neri ed espellendo i Bianchi.
Dante si recò a Roma dove venne accusato dal papa di essere un ladro ed un cospiratore: aveva due possibilità: pagare una multa e pronunciare la sua colpa o la pene di morte, poi convertita in esilio per la pietà del papa.
Lui scelse l'esilio.
Domande da interrogazione
- Quali erano le fasi principali dello sviluppo dei comuni nell'Italia settentrionale?
- Quali furono le conseguenze della battaglia di Montaperti del 1260?
- Quale fu il destino di Dante Alighieri durante il conflitto tra Guelfi Bianchi e Neri?
Le fasi principali erano la fase consolare, la fase podestarile e la fase popolare, ognuna con diverse strutture di potere e modalità di gestione.
La battaglia di Montaperti vide la vittoria dei Ghibellini guidati da Farinata degli Uberti, influenzando le dinamiche politiche tra Guelfi e Ghibellini a Firenze.
Dante, un Guelfo Bianco, fu esiliato dopo che i Guelfi Neri, sostenuti dal papa e Carlo di Valois, presero il controllo di Firenze.