Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La conquista araba del VII secolo, guidata da Maometto, segnò una svolta culturale, paragonabile alle invasioni barbariche, ma con un forte impulso religioso e organizzativo.
  • Mentre l'Arabia del sud prosperava grazie al commercio e all'influenza di civiltà avanzate, l'Arabia del nord era caratterizzata da tribù guerriere e una religione meno influente.
  • Maometto, nato nella Mecca, si distinse per il suo intento di portare ordine alla società araba, superando l'anarchia tribale con una nuova unità religiosa e sociale.
  • L'Islam, fondato sulla rivelazione profetica, propone una dottrina morale e sociale che abolisce distinzioni tribali e sociali, definendo anche un elaborato codice rituale.
  • L'egira del 622 segnò l'inizio della cronologia musulmana e della potenza islamica, che attraverso la Guerra Santa unificò la penisola arabica e avviò conquiste nel Vicino Oriente.

Indice

  1. Conquista araba e cultura mista
  2. Differenze tra arabi del nord e sud
  3. Maometto e la nascita dell'islam
  4. Dottrina e pratiche dell'islam
  5. Espansione e guerra santa

Conquista araba e cultura mista

Sotto molti aspetti la conquista araba dell’Occidente, avvenuta nel VII secolo, fa riscontro alle invasioni barbariche di due secoli prima. Infatti, sia le invasioni barbariche che quella araba segnano la fine del predominio culturale greco-romano l’inizio della formazione di una nuova cultura mista che avrebbe caratterizzato lo spirito medioevale. A questo proposito, il critico storico Christopher Dawson ha scritto che Maometto fu la risposta dell’Oriente alla sfida di Alessandro Magno. Tuttavia, la conquista araba è profondamente diversa da quella dei Germani poiché è opera di una grande personalità storica, anche se le condizioni climatiche in entrambi i casi hanno avuto un ruolo non indifferente. Ma senza l’opera di Maometto gli arabi non avrebbero mai trovato lo slancio religioso e l’impeto necessario per portare a termine l’impresa con successo. Per l’Impero Bizantino, gli Arabi non costituivano un problema se non una minaccia di confine, mentre il vero pericolo proveniva, invece, dall’Impero persiano.

Da secoli, i Bizantini avevano rapporti con gli Stati arabi e se i Beduini erano continuamente in uno stato di agitazione, le popolazioni arabe del sud, politicamente più stabili, dovevano la loro prosperità agli scambi commerciali con il mondo bizantino. Tuttavia, nel VI secolo, in Arabia, era presente una trasformazione culturale e la situazione sembrava matura per la nascita di una nuova potenza. Per secoli il centro della civiltà araba era costituito dall’odierno Yemen (allora chiamato terra di Saba) in cui, già nei tempi preistorici era sorta una civiltà arcaica, di derivazione mesopotamica.

Diversamente dalle tribù nomadi del nord, quelle meridionali erano dei pacifici agricoltori; erano degli abili costruttori e le rovine dei loro castelli e dei loro templi ce ne danno la prova. La prosperità di questa terra derivava dall’attività commerciale che trattava soprattutto oro e spezie preziose come l’incenso e la mirra, tanto ricercate in Asia e in Egitto. Con la fondazione dell’Impero romano la prosperità della terra di Saba iniziò a declinare perché furono aperte nuove vie commerciali con l’India e fra l’Egitto e l’Abissinia fu stabilito un contatto diretto via mare. Col tempo, l’Arabia meridionale passò sempre più sotto l’influenza del regno di Abissinia fino ad essere governata per cinquanta anni da un viceré abissino che vi fece del Cristianesimo la religione più diffusa. Conquistata nel 570 dai Persiani, essa rimase sotto la dominazione persiana fino alla vittoria dell’islam.

Differenze tra arabi del nord e sud

Le differenze fra Arabi del Nord e quelli del sud erano enormi. I primi passavano il tempo ad organizzare scorrerie contro i vicini e ad imporre tributi alle carovane dei mercati. La loro organizzazione sociale era di tipo patriarcale e nella loro vita la religione occupava un posto piuttosto limitato, anche se dello stesso tipo di quella delle popolazioni sedentarie del sud. L’organizzazione sociale di questi ultimi era, invece, di tipo matriarcale (basti pensare alla figura di Zenobia di Palmira). La cultura del regno di Saba influenzò notevolmente quella dei popoli nomadi del nord, per altro già geograficamente esposti all’influsso delle culture più elevate della Siria e della Mesopotamia.

Maometto e la nascita dell'islam

Quando Maometto nacque, l’antica civiltà del sud era in pieno declino e sottoposta all’influenza di civiltà e di religioni straniere. La Mecca, città natale di Maometto, costituiva una delle ultime roccaforti della religione pagana araba, dall’aspetto di città-tempio di tipo rudimentale la cui importanza era legata al grande santuario della Kaaba e al pellegrinaggio annuale al vicino monte Arafat. In sintesi, La Mecca occupava una posizione intermedia fra due tipi di società, cioè l’antica città santa dell’Arabia meridionale e le tribù nomadi e guerriere del deserto. Nello stesso modo, l’epoca aveva un carattere di transizione fra l’antico mondo de paganesimo arabo e l’avanzamento delle nuove religioni. Da ricordare che Maometto era un cittadino formato nella tradizione della città-tempio e della comunità mercantile; egli provava disprezzo per gli Arabi del deserto anche se il suo spirito guerriero e intraprendente derivava senz’altro dai suoi antenati del deserto. La sua mente fu colpita dall’anarchia e dalla barbarie delle tribù pagane sempre in guerra. Egli era convinto che la società araba avesse bisogno di un nuovo principio di ordine, volto a sostituire la vecchia legge della vendetta e della parentela. Oltre a questo, egli era anche consapevole della totale impotenza dell’uomo a compiere qualcosa con le sue sole forze, un concetto comune a tutti i semiti che non attribuiscono nessuna importanza al fattore umano di fronte all’assoluta potenza divina. Tuttavia, la potenza divina com’era concepita da Maometto non assomigliava per nulla a quella delle antiche divinità arabe. Essa assomiglia piuttosto al Dio delle nuove religioni, la religione cristiana e la religione ebraica, le cui comunità erano molto presenti nella penisola araba. Come tanti altri mistici, Maometto era solito cadere in estasi durante la quale udiva sempre la stessa voce che gli diceva cose e gli trasmetteva messaggi impossibili da tacere. Queste rivelazioni cedettero il posto ad un tono più prosaico e didattico e a norme per la condotta della nuova comunità che si era appena formata.

Dottrina e pratiche dell'islam

Nonostante le sue crudezze e il suo carattere composito (comprende storie leggendarie tratte dal Talmud, dai Vangeli apocrifi, dall’ Arabia pagana ed altri). Eppure, nonostante certe crudezze e il suo carattere composito, il Corano esercitò un grande fascino ed ancora oggi, esso è considerato la suprema autorità nell’ambito della vita sociale e di pensiero. La potenza della religione di Maometto deriva essenzialmente dalla sua assoluta semplicità. Nonostante questo aspetto, essa non si fonda sulla ragione, ma solo su di una rivelazione profetica e sulla credenza del miracoloso intervento delle potenze sovrannaturali. La dottrina morale e sociale dell’Islam, all’unità divina, fa corrispondere la società dei credenti che abolisce ogni distinzione, di razza, di tribù e di grado sociale; il primo dovere è l’elemosina, la schiavitù e la poligamia sono permesse, ma per il resto il codice morale severo e inculcato con pene corporali. Tutto sommato, l’Islam non è una religione vera e propria: è un sistema giuridico che detta non solo regole morali, ma anche civili e penali. Alla semplicità della morale e della dottrina, corrisponde un codice rituale molto elaborato (cinque preghiere quotidiane, recitazione del Corano, digiuno durante il Ramadan, abluzioni, pellegrinaggio alla Mecca). Tutte queste pratiche venivano giustificate come parte della religione di Abramo, fon datore della Kaaba e progenitore della razza araba.

Espansione e guerra santa

Nel 622, Maometto fu cacciato dalla Mecca ed egli si rifugiò nell’odierna Medina. Tale abbandono della Mecca prende il nome di “egira” ed è diventato il punto di partenza di tutta la cronologia musulmana. A Medina, la nuova comunità inviava bande di predoni contro le carovane degli abitanti della Mecca e questo è considerato l’inizio della potenza secolare dell’Islam e l’istituzione della Guerra Santa contro gli infedeli. Negli anni successivi ebbero luogo degli scontri nel deserto e varie battaglie. Da questo momento l’Islam diventò una potenza conquistatrice e unificò tutte le comunità tribali della penisola arabica. Fra gli insegnamenti coranici vi era quello secondo cui i veri credenti dovevano vivere in reciproca pace all’interno delle proprie comunità per cui, liberati dalle lotte intestine, i paesi limitrofi furono ben presto travolti da un’energia bellicosa. Prima furono attaccate la Siria e la Persia e il successo conseguito negli anni a seguire fu derivato soprattutto dall’entusiasmo religioso che rendeva la Guerra Santa un atto supremo di sacrificio che permetteva di morire sul sentiero della volontà divina e guadagnarsi la felicità eterna.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le differenze principali tra la conquista araba e le invasioni barbariche?
  2. La conquista araba è diversa dalle invasioni barbariche perché è stata guidata da una grande personalità storica, Maometto, e ha avuto un forte impulso religioso, mentre le invasioni barbariche non avevano una guida simile.

  3. Qual era la situazione culturale e politica in Arabia prima della nascita di Maometto?
  4. Prima della nascita di Maometto, l'Arabia era in una fase di trasformazione culturale, con il sud influenzato da civiltà e religioni straniere, mentre il nord era caratterizzato da tribù nomadi e guerriere.

  5. Qual è stato il ruolo di Maometto nella formazione dell'Islam?
  6. Maometto ha avuto un ruolo cruciale nella formazione dell'Islam, introducendo un nuovo principio di ordine sociale e religioso, basato su rivelazioni profetiche e sulla credenza nel miracoloso intervento divino.

  7. Come si è sviluppata la potenza secolare dell'Islam?
  8. La potenza secolare dell'Islam si è sviluppata a partire dall'egira di Maometto a Medina, dove la nuova comunità ha iniziato a inviare bande di predoni contro le carovane della Mecca, segnando l'inizio della Guerra Santa e l'unificazione delle tribù arabe.

  9. Quali sono le caratteristiche principali della dottrina morale e sociale dell'Islam?
  10. La dottrina morale e sociale dell'Islam si basa sull'unità divina, abolendo distinzioni di razza, tribù e grado sociale, con un codice morale severo e un elaborato codice rituale, giustificato come parte della religione di Abramo.

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