Concetti Chiave
- Giovanna D'Arco, conosciuta come la Pulzella d'Orléans, è diventata un'eroina francese e una santa venerata dalla Chiesa Cattolica grazie alla sua fede e al suo impegno nel liberare la Francia dagli inglesi.
- Sostenuta da visioni divine, si unì alla guerra dei cent'anni e riuscì a liberare Orléans, ma la sua fama attirò sospetti che portarono alla sua cattura e processo per eresia.
- Nonostante l'assenza di maltrattamenti fisici durante il processo, Giovanna fu spinta a firmare un'abiura per salvarsi, ma tornò a vestirsi da uomo, risultando in una condanna a morte.
- La sua morte sul rogo avvenne a soli diciannove anni, mentre teneva una croce in mano, dimostrando la sua devozione fino alla fine.
- I processi, uno durante la sua vita e un altro vent'anni dopo, forniscono dettagli importanti sulla sua vita e il suo impatto, con il secondo volto a riabilitarla e annullare le accuse di eresia.

La vita di Giovanna D'Arco
Giovanna D'Arco è oggi un'eroina francese, una santa venerata dalla Chiesa Cattolica e ricordata come la Pulzella d'Orléans.
Ma chi fu Giovanna D'Arco e cosa dovette sopportare?
Giovanna D'Arco nacque a Borgogna da una famiglia di modeste origini, appartenenti alla parrocchia di Greux, per questo sebbene fosse molto giovane era molto devota e credente. Spesso offriva cibo e posti caldi in cui dormire ai senzatetto e ai bisognosi. All'età di undici anni iniziarono le sue visioni: Giovanna dichiarava di sentire delle voci e di essere accecata da questo bagliore che rappresentava l'arcangelo Michele, Santa Margherita e Santa Cristina. Per questo, sebbene ancora molto piccola, Giovanna decise di fare il voto di castità a Dio, per "tutto il tempo che a Dio fosse piaciuto".
Nel 1428 partecipò alla guerra dei cent'anni, in cui il regno di Francia e in generale Orléans (insieme alla Borgogna), sarebbero state prese dagli inglesi. A questo punto Giovanna decise di correre per andare in soccorso delle truppe e al Delfino di Francia, Carlo VII. Il viaggio che la vide arrivare poi dal Delfino, durò ben undici giorni, durante i quali da Vaucouleurs a Chinon, venne scortata da un esercito, che aumentò non poco il già crescente interesse verso la ragazza. Una volta giunta dal Delfino, dichiarò di essere stata portata per volere di Dio e per le sue visioni. Tuttavia nessuno ancora si fidava della giovane Pulzella, dunque fu sottoposta a due esami, durati tre settimane, durante le quali fu oggetto di diversi interrogatori di fronte ad alcuni ecclesiastici piuttosto formati in materia religiosa. Tutto ciò servì solo a confermare la grande conoscenza di Giovanna D'Arco che venne messa subito all'opera: impose la castità ai soldati, eliminando la presenza delle prostitute nei campi di guerra, bandì ogni violenza e saccheggio, oltre che bestemmie, impose la confessione e fece scaturire una grande fiducia sia nell'esercito sia nella popolazione civile.
Giovanna stessa impugnò le armi e si vestì da soldato maschio, nonostante non le fosse stata affidata nessuna carica formale.
Il suo piccolo esercito iniziò la marcia. La gente la acclamava e nel giro di pochi giorni Orléans fu liberata. Con la sua fama, però, crescevano anche i sospetti. Quando l'attacco alla città di Parigi fallì, per lei iniziò il declino: fu catturata dagli inglesi e rinchiusa in carcere. Il processo iniziò il 21 febbraio 1431, per l'accusa di eresia e durò cinque mesi. I giudici volevano che rinnegasse le voci che sosteneva di sentire e che non osasse mai più vestirsi da uomo. Essi sostenevano che la vittoria francese fosse stata portata dalla sua stregoneria.
Tutto portò, nel maggio dello stesso anno, alla condanna per eresia: Giovanna fu uccisa sul rogo a diciannove anni.
La morte di Giovanna D'Arco
Quando Giovanna D'Arco era bambina, la Francia era divisa in due parti: quella settentrionale, dominata da Enrico VI d'Inghilterra e quella meridionale, su cui regnava il Delfino Carlo VII. Questa divisione era il risultato della guerra scoppiata nel 1387, la guerra dei cent'anni, che si sarebbe conclusa solo nel 1453.
Gli inglesi erano arrivati fino a Parigi quando, nel 1429 Giovanna si sentì sollecitata a indossare abiti maschili e giungere in soccorso della sua patria, sostenendo di essere "mandata da Dio". Riuscì a liberare Orléans, sbaragliando i nemici in campo aperto ma non Parigi e fu proprio lì e a quel punto che non poté mai più dimostrare altro di sé stessa.
Giorni prima del processo, la Pulzella riuscì a vedere il suo re, Carlo VII, consacrato re di Francia. Ella allora fu travolta dalla gioia, tanto che si lanciò ai piedi del "suo uomo" finalmente soddisfatto. La gente, intanto, la guardava ammaliata e Giovanna pensava che il suo compito fosse finito.
Fremendo nella forzata inattività però, Giovanna, tra il marzo e l'aprile del 1530, lasciò la corte di Carlo VII, con l'obiettivo di proseguire alcuni combattimenti sporadici, come quello del 23 maggio a Madrid, dove trovò una resistenza fortissima non prevista. Giovanna, ritirando i suoi pochi uomini, venne trovata e incarcerata come soldato di guerra dagli spagnoli.
Carlo VII organizzò quindi la sua liberazione con ben due tentativi, che non ebbero però risultati positivi. Anche lei stessa cercò di fuggire per ben due volte, ma il secondo tentativo ebbe come conseguenza un trauma molto forte alla testa causato da una grave caduta.
Venne dunque comprata dagli inglesi e trasferita in Normandia, roccaforte degli inglesi in Francia. La sua detenzione da quel momento divenne atroce: legata dai piedi, controllata notte e giorno da cinque soldati inglesi e due fuori dalla cella. Ma Giovanna era detenuta come prigioniera di guerra nei carceri militari e non nei carceri ecclesiastici come volevano i processi di inquisizione. L'uomo nelle cui mani gli inglesi affidarono Giovanna fu un borgognone e quindi grande alleato degli inglesi. La Santa Inquisizione sapeva benissimo che si trattava di un processo politico con già una sentenza in atto (la morte). Non a caso l'inquisizione durò 5 mesi, in cui tutto venne verbalizzato e conservato negli archivi. La Pulzella presenziò ad ogni parola, in abiti maschili, controllando ogni documento così che tutto fosse documentato nella maniera corretta, ovvero come lei avrebbe voluto, nonostante l'analfabetismo.
Contrariamente alla fama che aleggia sulla Santa Inquisizione, formalmente essa avrebbe voluto che Giovanna abiurasse. Molte furono le volte, infatti, in cui le chiesero di firmare l'abiura, senza maltrattamenti poiché sapevano che avrebbero portato Giovanna all'accettazione dell'abiura. Ciò avvenne comunque, l'ultima volta che richiesero l'abiura, Giovanna accettò: salva, sarebbe stata portata di nuovo nel carcere militare ma controllata solo da donne. Due giorni dopo la ritrovarono nella sua cella di nuovo vestita da uomo, a questo punto venne bruciata viva con in mano una croce che aveva chiesto e che ottenne.
I processi di Giovanna D'Arco
Tutto ciò si sa grazie a numerosi studi, pochi scritti (sapeva a malapena leggere) di carattere pubblico e di intervento politico, ma soprattutto grazie ai due processi, uno svoltosi quando Giovanna era ancora viva e l'altro vent'anni dopo, voluto dal re di Francia, per dimostrare che il primo processo era sbagliato e quindi annullabile: lei non era eretica e Dio era davvero con lei.
Questi due processi contengono una quantità tale di argomentazioni e informazioni sulla Pulzella stupefacenti.
Il processo degli inglesi, al preciso scopo di metterla a morte, a costo di forzare la denuncia, sarebbe già stato esaustivo, ma ancor di più si hanno notizie certe tramite il secondo processo. Il primo durò 5 mesi, il collegio giudicante fu costituito da 31 persone, tra teologi, giudici e una quantità immensa di testimoni.
Per ulteriori approfondimenti su Giovanna D'Arco vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Chi era Giovanna D'Arco e quale fu il suo ruolo nella guerra dei cent'anni?
- Quali furono le accuse mosse contro Giovanna D'Arco durante il suo processo?
- Come si concluse il primo processo contro Giovanna D'Arco?
- Cosa accadde durante il secondo processo riguardante Giovanna D'Arco?
- Quali furono le condizioni della prigionia di Giovanna D'Arco?
Giovanna D'Arco era un'eroina francese e santa della Chiesa Cattolica, nota come la Pulzella d'Orléans. Partecipò alla guerra dei cent'anni, aiutando a liberare Orléans dagli inglesi e sostenendo il Delfino di Francia, Carlo VII, grazie alle sue visioni divine.
Giovanna D'Arco fu accusata di eresia, principalmente per le sue visioni e per vestirsi da uomo. Gli inglesi sostenevano che le sue vittorie fossero frutto di stregoneria.
Il primo processo si concluse con la condanna di Giovanna D'Arco per eresia, portandola alla morte sul rogo nel 1431.
Il secondo processo, avvenuto vent'anni dopo la sua morte, fu voluto dal re di Francia per dimostrare che il primo processo era errato. Questo processo riabilitò la figura di Giovanna, confermando che non era eretica.
Giovanna fu detenuta in condizioni dure, legata e sorvegliata costantemente da soldati inglesi. Fu tenuta in carceri militari, non ecclesiastici, e subì un processo politico con una sentenza già decisa.