Concetti Chiave
- La foresta era una presenza dominante durante l'Alto Medioevo, circondando villaggi come un mare di boschi e paludi.
- Rappresentava un luogo di pericoli reali e immaginari, con lupi e creature mitologiche come elfi e draghi.
- Era rifugio per fuorilegge e simbolo di libertà, permettendo di sfuggire alle oppressioni del potere feudale.
- La foresta offriva uno spazio per sperimentare società alternative, ispirando utopie come quella di Robin Hood.
- Pur essendo vista come contrasto del mondo civilizzato, la foresta permetteva anche un viaggio spirituale e di ricerca interiore.
Indice
La foresta nell'alto medioevo
Per l’uomo dell’Alto Medioevo, la foresta, è presenza incombente, che domina quasi ovunque il suo orizzonte. In un’Europa ancora quasi spopolata, i villaggi circondati dai campi coltivati appaiono come isole immerse in un mare di boschi e foreste. Ancora dopo il Mille, per esempio, gran parte della pianura padana, il luogo dove si sarebbe sviluppata una delle forme di agricoltura più progredite d’Europa, è una landa coperta di boschi e paludi.
Creature e leggende della foresta
La foresta è un luogo che può celare minacce reali o fantastiche: innanzitutto il lupo, l’animale più emblematico dei pericoli della foresta, nonché il protagonista di innumerevoli storie e leggende; poi ci sono gli esseri che l’immaginario medievale ha ereditato dal passato germanico e celtico, elfi, fate, gnomi, draghi, creature che hanno nella foresta il loro terreno di elezione.
Foresta come rifugio e libertà
Le minacce non provengono tuttavia solo dal mondo dei non umani. La foresta è anche uno spazio abitato da un’umanità marginale e sfuggente, è il rifugio dei fuorilegge di ogni risma; basti pensare a quella che è forse la più clebre inglese di Sherwood, regno di Robin Hood. Ma proprio l’ambigua figura di Robin Hood offre un altro aspetto della questione: la foresta come luogo di libertà, scelta per sfuggire all’oppressione dei signori e dei suoi sgherri, alle gerarchie del potere monarchico e feudale, dove è possibile sperimentare forme di società diverse, come quella appunto dei libri e uguali “allegri compari di Sherwood”. La foresta può quindi anche essere la sede di un’utopia.
Significato simbolico della foresta
Il fatto che la foresta sia considerata come il contrastare del mondo “umanizzato” non ha quindi solo una connotazione negativa. Nella “selva oscura” ci si può certamente perdere e vi si possono fare brutti incontri ma ci si può anche ritrovare. Anche in Dante del resto il perdersi nella foresta ha in fondo un doppio significato: è lo smarrirsi nel peccato ma anche l’allontanarsi dal consorzio umano per iniziare un itinerario spirituale.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della foresta nell'immaginario dell'Alto Medioevo?
- Come viene rappresentata la foresta nella cultura medievale?
- Qual è il significato simbolico della foresta secondo Dante?
La foresta è vista come una presenza dominante e minacciosa, popolata da lupi e creature fantastiche, ma anche come un rifugio per fuorilegge e un simbolo di libertà e utopia.
La foresta è rappresentata come un luogo di pericoli reali e immaginari, abitato da animali e creature mitiche, ma anche come uno spazio di libertà e sperimentazione sociale, come nel caso di Robin Hood.
Per Dante, la foresta rappresenta sia lo smarrimento nel peccato che l'allontanamento dal mondo umano per intraprendere un percorso spirituale.