Concetti Chiave
- La società feudale dava importanza al sistema del maggiorasco per prevenire conflitti tra eredi, garantendo l'eredità al primogenito maschio.
- Il diritto sassone permetteva ai figli di scegliere l'erede tra loro, mostrando un forte spirito di solidarietà familiare.
- L'eredità era principalmente patrilineare, ma i legami materni erano rilevanti, specie se la famiglia materna era di alto rango.
- Le figlie potevano ereditare i feudi, ma erano ostacolate dalla mancanza di preparazione militare necessaria per difendere la proprietà.
- I figli non ereditari si orientavano verso la carriera militare o ecclesiastica, alimentando il mito del cavaliere errante.
La figura del primogenito
La società feudale, basata sul possesso della terra e sulla sua trasmissione ereditaria, attribuiva grande importanza al principio del maggiorasco (eredità al primogenito maschio), che si affermò gradualmente per evitare le dispersioni patrimoniali o gli scontri tra i possibili eredi.
L’usanza sassone che attribuiva ai figli il diritto di scegliere quale fra loro dovesse ereditare i beni paterni mostra la forza della solidarietà familiare.
Tendenzialmente però solo uno dei figli era destinato a beneficiare di tali beni. L’eredità era quindi patrilineare, ma proprio in virtù della struttura del linguaggio e della famiglia allargata, rivestivano grande importanza anche i rapporti parentali per via materna. Ciò avveniva in particolare quando l’ascendenza materna risultava più illustre di quella paterna. La figura dello zio materno, come nelle società nelle società tradizionali del mondo antico, era centrale nell’educazione del primogenito che spesso ne acquisiva addirittura il nome.
La trasmissione del feudo alle figlie non era di per sé esclusa, ma veniva ostacolata dal fatto che, non avendo preparazione militare, queste ultime non potevano assolvere i compiti di difesa così importanti per l’esito del feudo. Non era raro tuttavia che la sposa dirigesse la vita del feudo quando il marito si assentava.
I figli cadenti, esclusi dall’ereditarietà del feudo, si dedicavano all’attività militare o, in una fase in cui il controllo sul territorio era ancora precario, al brigantaggio. E’ probabilmente questa la base reale su cui si affermò nell’immaginario collettivo la figura del cavaliere errante.Un’altra importante possibilità era però rappresentata dalla carriera ecclesiastica.