Concetti Chiave
- All'inizio del Trecento, l'Europa affronta catastrofi naturali, con cambiamenti climatici che portano a carestie e raccolti insufficienti.
- L'epidemia di peste nera del 1348, originata probabilmente in Asia, provoca un altissimo numero di vittime in tutta Europa.
- La malattia si diffonde rapidamente, generando panico e portando all'abbandono degli ammalati e al crollo dei legami sociali.
- All'epoca, la peste viene vista come una punizione divina o un evento soprannaturale, a causa della mancanza di informazioni.
- Oggi si sa che la peste è causata da un batterio diffuso dai roditori, con sintomi come febbre e allucinazioni spesso letali.
Catastrofi naturali e carestie
L'Europa all'inizio del Trecento è colpita da una serie di catastrofi naturali a causa dello sconvolgimento del clima, la quale causa un avanzamento dei ghiacciai in un aumento delle piogge. I campi sono inondati dall'acqua e non forniscono più raccolti sufficienti a soddisfare la popolazione che è notevolmente aumentata.
Le carestie si manifestano in tutta Europa, ma l'epidemia di peste più grave sarà quella che sopraggiungerà intorno al 1348 e sarà chiamata peste nera.Diffusione della peste nera
Probabilmente la comparsa di questa malattia avviene nell'Asia, arrivando fino all'oriente grazie agli scambi commerciali.
Conseguenze sociali e credenze
Questo evento straordinario e sconosciuto causa un enorme numero di vittime e sembra non lasciare scampo alla maggior parte della popolazione. Tutti coloro che si ammalano vengono abbandonati e i legami di convivenza perdono valore a causa del panico generale. Siccome non si hanno informazioni sulla causa della malattia nell'immaginario collettivo si pensa a una punizione divina o una causa soprannaturale. Ad oggi si sa che il vettore di questa malattia è un roditore, il quale causa la diffusione e la proliferazione di un batterio letale. I sintomi consistono per la maggior parte in febbre e allucinazioni, causando in buona parte degli ammalati la morte.