Concetti Chiave
- Il clima del Trecento in Europa subì un cambiamento, con temperature più basse e piogge abbondanti, danneggiando l'agricoltura e causando carestie.
- Le carestie indebolirono la popolazione europea, facilitando la diffusione di epidemie come la peste nera, che arrivò dall'Asia.
- La peste nera si diffuse attraverso le rotte commerciali e fu esacerbata dalle scarse condizioni igieniche dell'epoca.
- L'epidemia colpì tutte le classi sociali e la medicina dell'epoca era impotente, portando all'abbandono dei malati e al panico diffuso.
- La società si disgregò ulteriormente, con un aumento delle discriminazioni e attribuzioni di colpa a gruppi emarginati e "untori".
Indice
Catastrofi naturali e carestie
Dalla prima metà del Trecento si abbatterono sull'Europa una serie di catastrofi naturali, causate dallo sconvolgimento climatico, caratterizzato dalla diminuzione delle temperature e l'aumento delle piogge. Ovviamente l'economia ne risentì: i campi, sommersi dalle piogge non producevano abbastanza risorse per sfamare la popolazione.
Pertanto si verificarono una serie di carestie che indebolendo il popolo, resero più facile lo sviluppo e la diffusione di epidemie, tra cui la cosiddetta peste nera che decimò la popolazione e durò fino al 1400.Diffusione della peste nera
Il morbo nacque in Asia e venne diffuso in Occidente dai mongoli, dalle rotte commerciali e dalle pessime condizioni igieniche.
Conseguenze sociali dell'epidemia
L'epidemia ebbe gravi conseguenze anche dal punto di vista sociale: la malattia colpiva qualsiasi ceto sociale e la medicina non era abbastanza sviluppata per salvare gli ammalati che, per questo motivo, venivano abbandonati a loro stessi. Albergava il panico più totale, si credeva che l'epidemia fosse un castigo divino per questo i malati venivano adocchiati come peccatori ed emarginati.
Addirittura, i lebbrosi erano obbligati a indossare campanelli, in modo che si percepisse da lontano il loro arrivo.
Disgregazione e discriminazione sociale
La disgregazione sociale dissolveva qualsiasi legame familiare e accentuò le discriminazioni già presenti nei confronti degli eretici, non cristiani, attori, girovaghi, ciechi e malati. Qualsiasi mentalità o personalità in contrasto con i saldi principi cristiani veniva demonizzata ed emarginata poiché rappresentava una minaccia. L'ignoranza e le deficienze mediche attribuirono la causa dell'epidemia agli "untori" che credeva avessero volontariamente diffuso il morbo.