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Concetti Chiave

  • Il Decreto di Graziano del 1140 unificò circa 4000 testi giuridici della Chiesa, creando una raccolta organica di diritto canonico.
  • Graziano integrò canoni di concili, testi pontifici e secolari, includendo procedura romanistica, nel contesto del nuovo metodo di studio sviluppato a Bologna.
  • Il testo combinava diritto e teologia, ponendo le basi per la futura distinzione tra regole giuridiche e morali-religiose.
  • Graziano utilizzò collezioni precedenti, come quelle di Anselmo da Lucca e Ivo di Chartres, ma innovò con commenti chiarificatori per risolvere contraddizioni.
  • Attraverso il criterio della distinctio, dimostrò che regole apparentemente discordi si applicavano a situazioni diverse, preservando la tradizione canonica.

Indice

  1. Evoluzione del diritto canonico
  2. Il decreto di Graziano

Evoluzione del diritto canonico

Nell’età in cui ha avuto origine la nuova scienza giuridica, anche il diritto della Chiesa si è trasformato radicalmente. Alcune scelte compiute dalla riforma di Gregorio VII (papa tra il 1073 e 1085 d.c.), vengono tradotte in diritto organico tra il XII e il XIII sec.: precedentemente il diritto canonico non aveva un testo unitario, ma tanti testi pieni di nozioni. Fondamentale è nel 1140 la composizione di una collezione canonica da parte del monaco Graziano, che riunì in un’unica compilazione circa 4000 testi che coprivano l’intero spettro dei rapporti giuridici della Chiesa.

Il decreto di Graziano

Il Decreto di Graziano, accolse accanto ai canoni di una serie di concili e sinodi locali, molti testi di origine pontificia e in particolare gregoriana, inoltre anche testi di diritto secolare, con apporti di procedura romanistica. Non a caso il testo vide la luce a Bologna, proprio negli anni in cui Irnerio e suoi allievi avevano messo a punto il nuovo metodi di studio.

Il Drecreto di Graziano ha un carattere particolare: in esso convivono diritto e teologia, regole giuridiche e morali-religiose, pur se Graziano in esso pone le basi della distinzione tra i due piani che verrà teorizzata e praticata successivamente. Graziano, nell’amplia selezione di testi, si baso in particolare su alcune collezioni anteriori, tra cui quelle di Anselmo da Lucca e Ivo di Chartres: se ne distaccò però nel metodo, in quanto accompagnò i testi con una serie di brevi commenti di chiarificazione (dicta), concepiti allo scopo di superare le contraddizioni di tante fonti canonistiche. Attraverso il criterio della distinctio, Graziano dimostra che due o più regole apparentemente discordi, concernono in realtà fattispecie differenti. In questo modo egli valorizza l’intera tradizione del diritto canonico occidentale, senza doverne sacrificare una parte in onore della coerenza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contributo principale di Graziano al diritto canonico?
  2. Graziano ha composto una collezione canonica nel 1140, riunendo circa 4000 testi che coprivano l'intero spettro dei rapporti giuridici della Chiesa, creando così un testo unitario per il diritto canonico.

  3. In che modo il Decreto di Graziano ha influenzato la distinzione tra diritto e teologia?
  4. Il Decreto di Graziano ha posto le basi per la distinzione tra diritto e teologia, integrando regole giuridiche e morali-religiose, e accompagnando i testi con commenti chiarificatori per superare le contraddizioni.

  5. Quale metodo ha utilizzato Graziano per risolvere le apparenti contraddizioni tra le fonti canonistiche?
  6. Graziano ha utilizzato il criterio della "distinctio" per dimostrare che regole apparentemente discordi riguardavano in realtà fattispecie differenti, valorizzando così l'intera tradizione del diritto canonico occidentale.

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