Concetti Chiave
- Carlo il Calvo, figlio di Ludovico il Pio e nipote di Carlo Magno, divenne re dei Franchi e imperatore dell'impero Carolingio.
- Affrontò incursioni normanne e musulmane e disordini interni come le rivolte in Bretagna e Aquitania.
- Con il trattato di Meersen dell'870, Carlo divise i territori della Lotaringia con il fratello Ludovico il Germanico.
- L'incoronazione a imperatore da parte di Papa Giovanni VIII avvenne nel contesto di tensioni interne e lotte di potere familiari.
- Il Capitolare di Quierzy del 877 stabilì l'ereditarietà dei feudi, segnando un passo significativo verso il governo feudale in Francia.
Indice
Ascesa al trono e sfide iniziali
Carlo il Calvo era figlio di Ludovico il Pio, a sua volta figlio di Carlo Magno. Sali al trono dei Franchi nell’ 840, ma fu anche re di Aquitania, di Lotaringia, di Provenza, d’Italia e dall’875 all’877, anno della sua morte acquisì anche il titolo di imperatore dell’impero Carolingio. Si trovò subito ad affrontare dei problemi non rilevanti. Infatti, sulle coste francesi, erano continue le incursioni delle popolazioni nordiche, a quel tempo chiamate Normanni. La loro audacia era stata tale da arrivare a conquistare perfino la città di Rouen e due anni dopo quella di Nantes. Da parte sua, il papa manifestò apertamente la necessità di provvedere ad una difesa comune che avrebbe dovuto stabilire un legame di continui rapporti di amicizia fra i tre nipoti di Carlo Magno, cioè Carlo il Calvo, Lotario e Ludovico il Germanico, ma questo intento non si realizzò mai perché ognuno dei tre sovrani continuò ad agire per conto proprio. Pertanto, Carlo il Calvo si trovò solo ad affrontare il pericolo normanno e anche la rivolta della Bretagna. Contemporaneamente, dovette affrontare dei gravi disordini esplosi in Aquitania i cui abitanti speravano di ottenere l’autonomia. Dopo varie vicende, le ostilità si conclusero quando sul trono di Aquitania salì Carlo uno dei figli di Carlo il Calvo. Non era nemmeno più tranquilla la situazione all’interno della Francia dove si era creata una forte tensione fra il re e i suoi grandi vassalli. Questi ultimi chiesero il sostegno di Luigi il Germanico (re dei Franchi orientali, futura Germania)) che non esitò a muoversi contro il fratello considerandosi di fatto re.
La chiesa francese si oppose con decisione contro un atto che tendeva a spogliare del legittimo potere un re consacrato con il consenso e la volontà del popolo.
Conflitti interni e alleanze
Da parte sua, Carlo il Calvo costituì un esercito e mosse contro il fratello. Costui, però, preferì non combattere e le trattative tenute a Coblenza si conclusero con una pacificazione generale. Ripresero i disordini in Bretagna e in Aquitania a cui si affiancarono le incursioni vichinghe oltre a quelle mussulmane lungo le coste mediterranee. Appoggiandosi a Roberto il Forte, da cui discenderà la dinastia dei Capetingi, i Bretoni furono ridotti all’obbedienza. Anche i Normanni furono battuti, ma Roberto, dopo una serie di vittorie costituì per sé un ducato fra la Senna e la Loira, con i territori sottratti ai Normanni.
Trattati e successioni
Alla morte di Lotario II, mancando gli eredi diretti, Carlo il Calvo pretese ed ottenne i diritti di successione sulla Lotaringia e per ottenere ciò dovette battersi contro il fratello Ludovico il Germanico. Con il trattato di Meersen dell’870, i due fratelli giunsero ad un accordo: Carlo il Calvo ebbe i territori ad occidente, sostanzialmente la riva sinistra del Reno con le città di Lione, Vienne e Besançon mentre a Ludovico spettò i territori sulla riva destra del fiume, estendendosi però fino al Rodano. Le ostilità fra i due fratelli ripresero alla morte di Ludovico II, nipote di Carlo il Calvo, il quale, però, poté contare sull’appoggio dei nobili francesi e sulla volontà di Papa Giovanni VIII. Infatti, nella notte di Natale dell’875, egli fu incoronato imperatore, a Roma, fra l’acclamazione del clero e del popolo.
Intrighi e politica papale
Tuttavia, egli dovette lasciare subito Roma perché la vedova di Ludovico II stava tramando contro di lui e appoggiava Ludovico il Germani. A questo punto fu decisivo l’intervento del clero dell’0Italia settentrionale che, riunitosi a Milano, sottolineò come l’imperatore legittimo fosse Carlo, in quanto aveva già cinto la corona imperiale. Ovviamente il Papa non l’aveva appoggiato le aspirazioni di Carlo senza alcun interesse: infatti, in cambio, chiedeva di essere aiutato contro la minaccia islamica. Infatti Giovanni VIII aveva ideato un progetto di una grande alleanza fra tutti i vari stati cristiani dell’Italia meridionale per combattere i mussulmani. Per tale, ebbe inizio una complessa politica papale nel Mezzogiorno che si affiancò anche ad una prima idea di controllo politico. Il Duca di Spoleto che aveva avuto l’incarico di occuparsi del problema della difesa del Papa direttamente da Carlo il Calvo, blocco l’azione del Pontefice e tentò di riprendere su di sé l’iniziativa. Giovanni VIII reagì immediatamente rivolgendosi a Carlo il Calvo che convocò una dieta a Ponthion nell’876 con la quale cedette al Papa, la regione di Benevento, la Calabria, il ducato di Spoleto e la regione di Arezzo e di Chiusi. Nello stesso anno, il fratello Ludovico il Germanico moriva per cui Carlo il Calvo si trovò improvvisamente aperta la strada per prendere ufficialmente le difese del papa.
Capitolare di Quierzy e morte
Tuttavia, dovendo iniziare una spedizione militare di un notevole impegno, volle lasciare un documento che tranquillizzasse i grandi del regno e che nello stesso momento gli permettesse di ottenere da loro degli aiuti. Questo documento è il Capitolare di Quierzy. Tale atto stabiliva l’ereditarietà dei grandi feudi; i feudatari erano liberi da ogni possibile intervento del sovrano per cui diventavano autonomi, se non indipendenti. Questo capitolare è perciò giustamente famoso per aver avviato il governo feudale del regno di Francia
Dopo Quierzy, Carlo il Calvo ripartì alla volta dell’Italia per concordare con Giovanni III le azioni da intraprendere contro i mussulmani, ma, immediatamente, fu costretto a ritornare in Francia perché il nipote Carlomanno, figlio di Ludovico il Germanico, stava tramando contro di lui ed era pronto ad invadere il regno di Francia. Morì durante il viaggio, non appena varcate le Alpi (6 ottobre 877).
Domande da interrogazione
- Chi era Carlo il Calvo e quali titoli deteneva durante il suo regno?
- Quali furono le principali minacce esterne affrontate da Carlo il Calvo durante il suo regno?
- Come si conclusero le ostilità tra Carlo il Calvo e suo fratello Ludovico il Germanico?
- Quale fu il ruolo del Papa Giovanni VIII nel regno di Carlo il Calvo?
- Quale documento importante fu emanato da Carlo il Calvo e quale fu il suo impatto?
Carlo il Calvo era figlio di Ludovico il Pio e nipote di Carlo Magno. Fu re dei Franchi, di Aquitania, di Lotaringia, di Provenza, d’Italia e imperatore dell’impero Carolingio dall’875 fino alla sua morte nel 877.
Carlo il Calvo dovette affrontare le incursioni dei Normanni sulle coste francesi e le incursioni musulmane lungo le coste mediterranee.
Le ostilità si conclusero con il trattato di Meersen dell’870, dove Carlo il Calvo ottenne i territori ad occidente del Reno, mentre Ludovico il Germanico ottenne quelli sulla riva destra del fiume.
Papa Giovanni VIII sostenne Carlo il Calvo, incoronandolo imperatore e chiedendo in cambio aiuto contro la minaccia islamica, promuovendo un’alleanza tra gli stati cristiani dell’Italia meridionale.
Carlo il Calvo emanò il Capitolare di Quierzy, che stabiliva l’ereditarietà dei grandi feudi, avviando così il governo feudale del regno di Francia.