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Concetti Chiave

  • La guerra dei Cent'anni iniziò come un conflitto feudale con vari grandi feudatari, inclusi i borgognoni, che rivendicavano la propria autonomia dalla corona francese.
  • La monarchia francese trasformò il conflitto in una guerra nazionale, poiché la presenza inglese era incompatibile con un regno con pieno controllo territoriale.
  • Nel XV-XVI secolo, la nazione era identificata con il re, come espresso da Luigi XIV, piuttosto che con il popolo o con una coscienza collettiva di lingua e cultura comuni.
  • Le frontiere del regno erano determinate dal patrimonio territoriale del sovrano, non da confini naturali o caratteristiche del popolo residente.
  • Le manifestazioni letterarie di sentimenti nazionali non influenzarono significativamente la politica statale; furono le monarchie nazionali a promuovere l'identità nazionale.

Indice

  1. L'inizio della guerra dei Cent'anni
  2. La trasformazione in guerra nazionale
  3. Concetto di nazione nel XV-XVI secolo
  4. L'idea di frontiera e sovranità
  5. Sentimenti nazionali e monarchie

L'inizio della guerra dei Cent'anni

La guerra dei Cent'anni era iniziata come una guerra feudale: i grandi feudi, cioè, avevano rivendicato la propria autonomia dalla corona francese. E tra questi feudatari ribelli non c'era solo il sovrano inglese: sotto il peso delle sconfitte e nel quadro dell'anarchia politica che ne derivò, molti feudatari (per esempio, i cosiddetti borgognoni), ma anche alcune città, si erano alleati con gli Inglesi.

La trasformazione in guerra nazionale

Fu l'azione della monarchia francese a trasformare il conflitto in una guerra nazionale: la presenza inglese nelle terre di Francia era infatti compatibile con l'organizzazione feudale, mentre era in contraddizione con l'affermazione di una monarchia fondata proprio sul pieno controllo del territorio.

Concetto di nazione nel XV-XVI secolo

Va precisato che quando si parla di nazione relativamente al XV-XVI secolo si intende qualcosa di molto diverso dalla nostra concezione attuale, secondo la quale la nazione è una collettività umana unita dalla coscienza dei suoi membri di avere in comune lingua, cultura, territorio e destino storico. Questa idea di nazione si affermerà solo dopo la rivoluzione francese, nel corso dell'Ottocento, ed è caratterizzata dall'identificazione della nazione con il popolo. Al contrario, nell'epoca moderna la nazione è identificata col re, come espresse con chiarezza nel Seicento il sovrano francese Luigi XIV, il Re Sole: "La nazione in Francia non è costituita in corpo, ma risiede interamente nella persona del re".

L'idea di frontiera e sovranità

Anche l'idea di frontiera, ha osservato lo storico italiano Federic Chabod, è conseguentemente molto diversa: le nazioni non sono separate da confini naturali, le frontiere del regno sono quelle del patrimonio territoriale del sovrano. Un esempio per chiarire: gli Spagnoli nel XVI secolo cercheranno di conservare in tutti i modi i possedimenti nei Paesi Bassi perché costituivano un patrimonio antico della corona spagnola. In altri termini, era l'ereditarietà il principio decisivo in base al quale si decideva lappartenenza di un territorio all'una o all'altra nazione, non le caratteristiche del popolo che vi abitava.

Sentimenti nazionali e monarchie

Non bisogna, dunque, farsi ingannare dal fatto che verso la fine del Basso Medioevo fiorissero manifestazioni letterarie di sentimenti nazionali e patriottici, come quelli espressi in Italia da Dante e Petrarca. Si trattava di fenomeni che vanno collegati al diffodersi dei volgari come lingue delle letterature nazionali e che non riuscirono a incidere seriamente sull'azione politica degli Stati. In altri termini sarebbe sbagliato pensare che questi sentimenti patriottici abbiano favorito l'affermazione delle monarchie nazionali: al contrario furono le monarchie nazionali a promuovere l'identità nazionale. Ciò, tra l'altro, consente di comprendere quanto pesò l'assenza di una monarchia di questo tipo in aree come l'Italia e la Germania che rimasero divise in Stati regionali fino alla seconda metà del XIX secolo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la natura iniziale della guerra dei Cent'anni e come si è trasformata?
  2. La guerra dei Cent'anni iniziò come una guerra feudale, con grandi feudi che rivendicavano autonomia dalla corona francese. Fu l'azione della monarchia francese a trasformarla in una guerra nazionale, opponendosi alla presenza inglese in Francia.

  3. Come era concepita la nazione nel XV-XVI secolo rispetto alla concezione attuale?
  4. Nel XV-XVI secolo, la nazione era identificata con il re, non con il popolo. Questa concezione differisce dalla nostra attuale, che vede la nazione come una collettività unita da lingua, cultura e destino storico comune.

  5. Qual era il ruolo delle frontiere e dell'ereditarietà nel determinare l'appartenenza territoriale?
  6. Le frontiere erano determinate dal patrimonio territoriale del sovrano, non da confini naturali. L'ereditarietà era il principio decisivo per l'appartenenza di un territorio a una nazione, non le caratteristiche del popolo residente.

  7. Qual è stato l'impatto dei sentimenti nazionali e patriottici espressi nella letteratura del Basso Medioevo?
  8. I sentimenti nazionali e patriottici espressi nella letteratura del Basso Medioevo non influenzarono significativamente l'azione politica degli Stati. Furono le monarchie nazionali a promuovere l'identità nazionale, non viceversa.

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