Concetti Chiave
- L'impero mongolo, sebbene breve, è stato il più grande della storia e ha influenzato le strutture statali future in Eurasia.
- I Liao, una confederazione nomadica, hanno cercato di unificare tribù in uno stato più centralizzato, ispirando i Mongoli.
- La dinastia Liao, conosciuta come Catai da Marco Polo, rappresentava un mix tra nomadismo e organizzazione statale.
- La divisione territoriale dei Liao includeva un nord nomade e un sud sedentario, con cinque capitali per gestire la complessità.
- Il regno Liao applicava il principio della personalità del diritto, giudicando le etnie secondo le proprie norme e consuetudini.
Indice
L'espansione dei Mongoli
Il periodo dei Mongoli è un periodo che coinvolge tutta la storia dell’Eurasia, i Mongoli sono arrivati anche alla Russia e alla Polonia. Per quanto breve l’impero mongolo, è quello più grande di tutti i tempi e ha lanciato delle idee/consuetudini che ritroviamo poi nelle formazioni statali successive di tutte le sue diverse componenti.
Influenze culturali e dinastie
Abbiamo parlato dei Liao e XiXia e poi arrivarono anche i Jin: questi sono imperi barbarici e da questa esperienza di fusione o di parziale trasformazione di strutture nomadiche o seminomadiche, i mongoli trarranno degli esempi positivi e cercheranno di eliminare quelli che secondo loro erano stati i punti deboli di queste strutture.
I Liao prendono un nome geografico e lo fanno diventare il loro nome dinastico: è una confederazione, un tentativo di unificare tribù nomadi in forma statale ed è lo stesso sistema per passare da un sistema nomadico ad uno più controllato e centralizzato. Il nome di questa tribù è trascritto come Qidan (non sono mongoli, è un’altra popolazione che ha una scrittura e lingua diversa da quella che sarà la lingua mongola) e da questo nome deriva il nome Catai usato da Marco Polo; a quei tempi il nord che era di prerogativa della dinastia Liao e poi Jin (che comunque è una dinastia che fa parte del territorio della Manciuria) per Marco Polo è il Catai.
Organizzazione territoriale e sociale
Dobbiamo associare questa dinastia anche agli Xianbei, ci sono degli elementi linguistici simili tra queste due culture ma anche qui le definizioni sono piuttosto mobili, si parla di popolazioni nomadi che si spostano e si immagina anche che possano fondersi con altre popolazioni; sono dei sistemi misti, si cerca di creare un punto di incontro tra il sistema nomade e quello di uno stato centralizzato (organizzato con una burocrazia, uffici e tasse). Però questo ovviamente è molto difficile perché ci sono delle usanze come le battute di caccia che servivano a cementare l’alleanza tra le varie tribù che continuano ad essere mantenute, quindi c’è un’alternanza di periodi in cui manterrà in alcuni momenti dell’anno dedicati a queste battute di caccia, riunioni che rappresentano i legami più intimi tra gli attuali capi, le loro tradizioni e quindi la classe dominante. E’ importante quindi il fatto che questa tribù deve in qualche modo un’identità perché altrimenti viene a perdersi in quello che sono le istituzioni cinesi (sedentarie). La famiglia imperiale si chiama di cognome Yelu (ha un cognome doppio che ci interessa perché successivamente ritornerà).
Questa organizzazione mista a livello territoriale si caratterizza con una distinzione tra nord e sud: il nord è dedicato alla pastorizia, a questa organizzazione nomade (che vivono di pastorizia e caccia) e viene chiamata l’orda perché è un nome che indica le divisioni tribali; invece la parte inferiore (più vicina alla Cina) è quella in cui i territori sono coltivati perché sono stati sottratti alla Cina e questa resta ancorata al modo sedentaria. L’altra caratteristica di tutti gli altri stati stranieri è la molteplicità delle capitali che ne sono 5 – la capitale superiore, centrale, quella dell’est, dell’ovest e del sud. Questo riflette la difficoltà di accettare una gestione centralizzata.
Leggi e codici etnici
Per quanto riguarda la legge, il regno Liao fa una riflessione sul fatto che bisogna utilizzare la personalità del diritto – ogni etnia deve essere giudicata in base a delle proprie norme perché per una questione di opportunità è meglio assecondare quelle che sono le norme sociali, le consuetudini; quindi nel caso in cui si trattava di giudicare dei Cinesi si applicava un codice che era modella su quello cinese, se invece si trattava di Qidan c’era il su codice tribale. Nel caso ci fosse una lite tra i due, dovevano essere prese in considerazioni entrambi i codici.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto dell'impero mongolo sulla storia dell'Eurasia?
- Come si è evoluta la struttura statale dei Liao?
- Qual era l'importanza delle battute di caccia per le tribù nomadi?
- Come venivano gestite le differenze etniche nel regno Liao?
- Qual era la struttura territoriale e amministrativa dei Liao?
L'impero mongolo, pur essendo di breve durata, è stato il più grande di tutti i tempi e ha introdotto idee e consuetudini che hanno influenzato le formazioni statali successive in Eurasia.
I Liao hanno cercato di unificare tribù nomadi in una forma statale centralizzata, mantenendo un sistema misto tra nomadismo e burocrazia organizzata.
Le battute di caccia erano cruciali per cementare le alleanze tra le varie tribù e mantenere i legami tra i capi e le tradizioni della classe dominante.
Il regno Liao applicava la personalità del diritto, giudicando ogni etnia secondo le proprie norme e consuetudini, e considerando entrambi i codici in caso di dispute tra etnie diverse.
I Liao avevano una distinzione tra nord, dedicato alla pastorizia nomade, e sud, più sedentario e coltivato, con una molteplicità di capitali che rifletteva la difficoltà di una gestione centralizzata.