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Concetti Chiave

  • Carlo d'Angiò implementò una politica diversa da quella di Federico II, rafforzando il potere dei baroni e assegnando feudi ai nobili di origine franco-provenzale, causando malcontento tra i Siciliani.
  • L'aumento della pressione fiscale per finanziare le ambizioni internazionali di Carlo d'Angiò portò alla rivolta dei Vespri siciliani contro i dominatori francesi il 31 marzo 1282.
  • La pace di Caltabellotta del 1302 pose fine ai Vespri siciliani, assegnando la Sicilia a Federico d'Aragona e il Regno di Napoli a Roberto d'Angiò, dividendo di fatto il regno normanno-svevo.
  • La pace stabilì la separazione della Sicilia dal regno meridionale controllato dai Normanni, creando il Regno di Napoli e dividendo il sud in due parti rispetto al faro di Messina: citra farum e ultra farum.
  • Nonostante la pace di Caltabellotta, le tensioni continuarono, con Roberto d'Angiò che tentò senza successo di riconquistare la Sicilia nel 1314.

Indice

  1. Politiche di Carlo d'Angiò
  2. Rivolta dei Vespri siciliani
  3. Pace di Caltabellotta
  4. Conseguenze della pace
  5. Divisione del meridione

Politiche di Carlo d'Angiò

In questo appunto di storia medievale vengono descritti i principali eventi storici che hanno interessato gli Angioini e gli Aragonesi nel regno di Sicilia. Si descrivono le varie politiche che per esempio Carlo d’Angio portò avanti nel regno di Sicilia, che fu assai differente da quella che è stata portata avanti da Federico II che attuò delle politiche molto più accentratrici.

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Rivolta dei Vespri siciliani

Carlo d'Angiò attuò nel Regno di Sicilia una politica molto diversa da quella accentratrice di Federico II, a cui anche lo stesso Manfredi si era ispirato: gli Svevi avevano tentato di sottomettere la feudalità assegnando i loro poteri ai funzionari pubblici (la stessa strategia che fu alla base della formazione dello Stato moderno); Carlo d'Angiò, invece, si appoggiò ai baroni ed anzi rafforzò questo ceto assegnando numerosi feudi, che confiscò ai sostenitori degli Svevi, ai nobili d'origine franco-provenzale.

Questa scelta ovviamente creò un diffuso malcontento, soprattutto presso i Siciliani che avevano già dovuto subire lo spostamento della capitale del regno da Palermo a Napoli. La situazione fu esasperata in particolare modo dall'aumento della pressione fiscale, indispensabile per finanziare le crescenti ambizioni internazionali di Carlo. Infatti, nonostante le promesse fatte al pontefice, anche il re francese tentò di estendere la sua influenza in Italia e nel Mediterraneo. Molti nobili iniziarono così a sostenere le pretese avanzate sulla Sicilia da Pietro III d'Aragona, che giustificava le sue ambizioni in legame al fatto che aveva sposato una figlia di Manfredi, Costanza. Alla fine l'ostilità dell'isola nei confronti dei nuovi dominatori esplose il 31 marzo 1282 in una rivolta antifrancese, nota come i Vespri siciliani.

Pace di Caltabellotta

A sostegno dei rivoltosi, gli Aragonesi sbarcarono in Sicilia dando l'avvio a una guerra che si trascinò per un ventennio e terminò solo con la pace di Caltabellotta (1302), che assegnò la Sicilia a Federico d'Aragona, il quale assunse il titolo di re di Trinacria, e il Regno di Napoli a Roberto d'Angiò (1309-1343), sovrano raffinato, amante della cultura e apprezzato da letterati come Petrarca e Boccaccio. Secondo gli accordi di pace, alla morte di Federico, la Sicilia sarebbe dovuta tornare agli Angioini, ma ciò non avvenne. La pace di Caltabellotta sancì la fine definitiva del regno normanno-svevo che fu la più importante compagine statale non solo del Mezzogiorno, ma dell'intero Medioevo italiano.

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Conseguenze della pace

La pace di Caltabellotta fu firmata il 31 agosto 1302 nelle vicinanze di Caltabellotta tra Carlo di Valois, capitano di Carlo II d’Angiò e Federico III d’Aragona, sancendo quindi la fine dei Vespri siciliani, delle rivolte che erano scoppiate nella città di Palermo nei giorni del vespro con l’obiettivo di volere protestare contro gli Angioini, considerati dai siciliani come degli oppressori stranieri. Con questa pace quindi si sancì la fine sia dei cosiddetti Vespri siciliani sai le guerre del Vespro che videro contro Angioini e Aragonesi che lottavano tra loro per il controllo della Sicilia. Prima del raggiungimento della pace, andarono avanti delle trattative di pace tra i territori di Sciacca e di Caltabellotta. La bozza dell’accordo di pace fu firmata a Castronuovo.

La pace stabilì che la Sicilia venisse distaccata dal regno unitario meridionale che si trovava sotto il controllo dei Normanni. Il meridione invece era stato diviso in due parti con riferimento al faro di Messina:

  1. parte citra farum
  2. parte ultra farum

Divisione del meridione

Fu con la pace di Caltabellotta che nacque quindi di conseguenza il regno di Napoli. Altre guerre però erano all’orizzonte considerata l’intenzione da parte di Roberto d’Angio di voler riconquistare la Sicilia nell’anno 1314. Questo tentativo però fu fallimentare per quest’ultimo. Gli Angioini avrebbero comunque provato nuovamente a rivendicare il titolo di re di Sicilia.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali differenze tra le politiche di Carlo d'Angiò e Federico II nel regno di Sicilia?
  2. Carlo d'Angiò adottò una politica che si appoggiava ai baroni, rafforzando il ceto nobiliare franco-provenzale, mentre Federico II aveva attuato politiche accentratici, cercando di sottomettere la feudalità e assegnando poteri ai funzionari pubblici.

  3. Cosa scatenò la rivolta dei Vespri siciliani?
  4. La rivolta dei Vespri siciliani fu scatenata dal malcontento dei Siciliani verso i nuovi dominatori francesi, aggravato dallo spostamento della capitale da Palermo a Napoli e dall'aumento della pressione fiscale.

  5. Quali furono le conseguenze della pace di Caltabellotta?
  6. La pace di Caltabellotta del 1302 pose fine ai Vespri siciliani e alle guerre tra Angioini e Aragonesi, assegnando la Sicilia a Federico d'Aragona e il Regno di Napoli a Roberto d'Angiò, sancendo la divisione del regno meridionale.

  7. Qual era l'accordo previsto dalla pace di Caltabellotta riguardo alla successione in Sicilia?
  8. Secondo la pace di Caltabellotta, alla morte di Federico d'Aragona, la Sicilia sarebbe dovuta tornare agli Angioini, ma ciò non avvenne.

  9. Quali furono le intenzioni di Roberto d'Angiò dopo la pace di Caltabellotta?
  10. Roberto d'Angiò tentò di riconquistare la Sicilia nel 1314, ma il tentativo fu fallimentare. Gli Angioini avrebbero comunque provato nuovamente a rivendicare il titolo di re di Sicilia.

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