Concetti Chiave
- Durante la seconda rivoluzione industriale, l'Europa colonizzò massicciamente Asia e Africa, simile alla colonizzazione iberica del XV-XVI secolo.
- Tra il 1910 e il 1914, il controllo europeo sulle terre globali passò dal 65% all'86%.
- La superiorità europea si basava su conoscenze avanzate, innovazioni scientifiche e tecnologiche, come l'acciaio e le armi.
- Gli europei e gli USA avevano un vantaggio organizzativo, politico ed economico grazie a istruzione e pratiche commerciali avanzate.
- Questa superiorità alimentò tesi razziste che giustificavano il dominio politico, economico e culturale sui territori colonizzati.
Indice
Colonizzazione europea e controllo territoriale
Con la seconda rivoluzione industriale ci fu una vera e propria colonizzazione simile a quella di Spagna e Portogallo tra il '400 e il '500, che vide come protagonisti i paesi europei che colonizzarono l'Asia e l'Africa. Si passa infatti dal 1910 in cui gli europei controllavano il 65% delle terre, al 1914 in cui gli europei controllavano l'86% delle terre.
Gli europei erano superiori in quanto erano più istruiti e conoscevano cose che gli altri non conoscevano.Superiorità scientifica e tecnologica
Oltre a questi essi avevano una prevalenza scientifica e tecnologica con la lavorazione dell'acciaio, la costruzione di armi, il trasporto di persone e merci e lo studio di materie come la fisica e la chimica. I paesi europei e gli USA avevano anche una superiorità organizzativa e politica in quanto avevano le conoscenze e l'istruzione per comandare e amministrare e soprattutto la superiorità economica in quanto conoscevano molto bene le pratiche dell'acquisto, della vendita e della produzione.
Tesi razziste e dominanza politica
A causa della superiorità europea e quindi dell'uomo bianco si andarono a sviluppare delle tesi totalmente razziste che andavano a giustificare la dominanza politica, dicendo che i territori andavano dominati, quella economica, dicendo che bisognava intervenire per sfruttare le persone e quella culturale dicendo che bisognava imporre la propria civiltà.