stefania2006
Erectus
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Concetti Chiave

  • I progressi della democrazia nel XX secolo hanno visto la limitazione delle monarchie assolute e l'espansione del suffragio universale maschile in molti stati europei e oltre.
  • Nonostante i progressi, le democrazie erano imperfette poiché molti governi tentavano di limitare il suffragio per mantenere privilegi delle classi dirigenti, spesso discriminando giovani e poveri.
  • I movimenti femminili, come quello guidato da Emmeline Pankhurst, lottarono tenacemente per il suffragio femminile, affrontando pregiudizi e ostilità, con il diritto di voto ottenuto più tardi rispetto agli uomini.
  • La nascita del Welfare State fu una risposta politica ai movimenti sociali, con riforme che migliorarono le condizioni dei lavoratori, come leggi sociali e assicurazioni contro malattie e disoccupazione.
  • I governi, per evitare conflitti sociali, implementarono politiche di riforma che portarono alla creazione di sistemi di welfare per garantire protezione e benessere ai cittadini.

Indice

  1. Crescita del potere parlamentare
  2. Diffusione del suffragio universale
  3. Resistenze al suffragio universale
  4. Esclusione delle donne dal voto
  5. Lotta delle suffragette
  6. Riforme sociali e welfare state

Crescita del potere parlamentare

Aumenta il potere dei parlamenti e si diffonde il diritto di voto

All’inizio del XX secolo in Europa non c’erano più monarchie assolute. Dappertutto era stato limitato il potere dei capi di stato ed era cresciuta l’autorità delle assemblee elettive (i parlamenti).

Diffusione del suffragio universale

Tra la metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento il suffragio universale maschile era stato introdotto in molti stati: Francia, Danimarca, Grecia, Germania, Bulgaria, Spagna, Belgio, Norvegia e Austria. Fuori d’Europa era in vigore negli Stati Uniti, nell’Australia e nella Nuova Zelanda. Nel 1912 fu introdotto anche in Italia e in Argentina; in Inghilterra nel 1918.

Resistenze al suffragio universale

I governi cercano di rallentare questo progresso, temendo che le masse popolari, una volta preso il controllo dello stato per mezzo della maggioranza parlamentare togliessero alle antiche classi sociali dirigenti potere e privilegi.

Perciò cercarono con vari sistemi di limitare l’ingresso nei parlamenti dei rappresentanti delle classi sociali più umili. Ad esempio, esclusero dal diritto di voto i più giovani, in qualunque caso addirittura fino ai trent’anni. In alcuni paesi si attribuì un valore maggiore al voto dei più ricchi o dei più colti. In molti casi si cercò di esercitare pressioni più o meno aperte sugli elettori attraverso il voto palese: non si votava nel segreto di una cabina, ma sotto gli occhi dei presenti.

Esclusione delle donne dal voto

Infine il suffragio nella maggioranza degli stati europei rimase a lungo esclusivamente maschile. Le donne non potevano votare. Ma un parlamento dal quale erano escluse le donne non rappresentava tutto il popolo. Furono le donne stesse a lottare per ottenere parità di diritti con gli uomini: movimenti femministi sorsero fin dalla seconda metà del XIX secolo.

Lotta delle suffragette

Nel 1903 Emmeline Pankhurst fondò in Inghilterra un’organizzazione (l’Unione sociale e politica delle donne), il cui obbiettivo politico principale era il riconoscimento del diritto di suffragio femminile.

Le seguaci del movimento, le suffragiste, furono chiamate in segno di disprezzo col nome derisorio di suffragette. Esse dovettero affrontare i vecchi pregiudizi contro le donne: la stampa le metteva in ridicolo, i loro comizi si svolgevano in mezzo all’indifferenza e all’ostilità della gente, la polizia interveniva duramente nei loro confronti. Per farsi ascoltare ricorsero a mezzi estremi: fecero scioperi della fame, si incatenarono ai lampioni del gas per non essere arrestate e trascinate via durante le dimostrazioni; sommersero il parlamento inglese di richieste scritte: la sola Pankhurst ne inoltrò ben 2500.

La lotta delle donne, tuttavia, era ancora agli inizi. Il loro diritto di voto fu riconosciuto quasi dappertutto più tardi di quello degli uomini. In alcuni paesi esse ottennero la parità dei diritti a Novecento inoltrato.

Raggiungimento del diritto di voto per le donne nei vari paesi

Paese-Data

Stato di Wyoming (USA)

1869

Finlandia

1906

Danimarca

1907

Gran Bretagna

1918

USA (intera federazione) entro

1920

Italia

1945

Asia (intera federazione) entro

1946

Svizzera

1971

Riforme sociali e welfare state

La lotta delle donne per conquistare il diritto di voto era solo un aspetto dell’inquietudine che agitava vaste masse popolari sulla strada della democrazia. Per evitare che lo scontro sociale diventasse violento, molti governi scelsero la via politica delle riforme (cambiamenti voluti dalle autorità per migliorare la società e lo stato).

Già tra il 1883 e il 1889 il cancelliere Ottone di Bismarck aveva fatto approvare dal parlamento tedesco leggi sociali che proteggevano i lavoratori

Nuova Zelanda

1893

contro i rischi di malattie, infortuni, invalidità e vecchiaia.

Su questa via la Germania fu seguita dai governi liberali inglesi del 1906-14, che posero le basi dello stato assistenziale (o Welfare State) moderno, uno stato cioè che si assume il compito di assicurare ai cittadini protezione e benessere e di pagare le spese che ciò comporta. Furono assegnate pensioni statali ai lavoratori anziani; fu organizzato un sistema previdenziale, che comprendeva l’assicurazione contro le malattie e la disoccupazione; furono istituiti uffici statali di collocamento; si introdusse il salario minimo; fu ridotta a otto ore la giornata lavorativa dei minatori. In Italia una decisa politica di riforme fu attuata da Giovanni Giolitti nell’età detta appunto giolittiana.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i progressi della democrazia all'inizio del XX secolo in Europa?
  2. All'inizio del XX secolo, in Europa non c'erano più monarchie assolute e il potere dei capi di stato era stato limitato, mentre l'autorità dei parlamenti elettivi era cresciuta. Il suffragio universale maschile era stato introdotto in molti stati europei e in alcuni paesi extraeuropei.

  3. Perché le democrazie dell'epoca erano considerate imperfette?
  4. Le democrazie erano considerate imperfette perché non tutti i cittadini potevano votare. I governi cercavano di limitare l'ingresso nei parlamenti dei rappresentanti delle classi sociali più umili e adottavano sistemi per escludere i giovani e dare più valore al voto dei ricchi o dei colti.

  5. Come sono nati i primi movimenti femminili e qual era il loro obiettivo principale?
  6. I primi movimenti femminili sono nati nella seconda metà del XIX secolo, con l'obiettivo principale di ottenere il diritto di suffragio femminile. Emmeline Pankhurst fondò nel 1903 in Inghilterra l'Unione sociale e politica delle donne per promuovere questo diritto.

  7. Quali riforme sociali hanno portato alla nascita del Welfare State?
  8. Le riforme sociali che hanno portato alla nascita del Welfare State includevano leggi per proteggere i lavoratori dai rischi di malattie, infortuni, invalidità e vecchiaia. In Inghilterra, furono introdotte pensioni statali, un sistema previdenziale, assicurazioni contro malattie e disoccupazione, uffici di collocamento, salario minimo e riduzione dell'orario lavorativo.

  9. Quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto in vari paesi?
  10. Le donne hanno ottenuto il diritto di voto in tempi diversi nei vari paesi: nel Wyoming (USA) nel 1869, in Finlandia nel 1906, in Danimarca nel 1907, in Gran Bretagna nel 1918, negli USA entro il 1920, in Italia nel 1945, in Asia entro il 1946 e in Svizzera nel 1971.

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