Concetti Chiave
- La rete stradale romana era fondamentale per collegare Roma con le città vicine e le colonie latine, iniziando con percorsi sterrati come la via Salaria e la via Latina.
- La prima strada pavimentata, l'Appia, fu costruita nel 312 a.C. e successivamente estesa fino a Brindisi, seguita da altre strade importanti come la Flaminia e la Aurelia.
- Ogni strada romana prendeva il nome dal console che ne ordinava la costruzione, riflettendo l'importanza politica e militare di queste infrastrutture.
- Le strade romane, inizialmente militari, diventarono fondamentali per il commercio e la prosperità economica dell'Impero.
- L'espansione stradale raggiunse anche le province più lontane come Britannia e Africa settentrionale, dimostrando la vastità dell'influenza romana.
Indice
L'eredità delle strade romane
Una delle grandi eredità lasciate dalla civiltà romana è senza dubbio la grande rete di strade che si ramificava su tutto il territorio controllato da Roma.
Le più antiche strade romane erano sentieri sterrati, usati da tempi immemorabili, che univano Roma alle città vicine: ricordiamo, per esempio, la via Salaria, che permetteva il trasporto del sale dalle foci del Tevere fino in Sabina;oppure la via Latina, che giungeva fino in Campania seguendo la valle del fiume Sacco.
Le prime vie pavimentate
La prima vera via pavimentata fu l’Appia, fatta costruire nel 312 a.C., che portava a Capua e che in seguito fu prolungata fino a Brindisi.
Fra il III e il II secolo a.C. furono costruite altre importanti strade: la Clodia, che attraversava l’Etruria interna; l’Aurelia, che costeggiava l’Etruria e giungeva in Liguria; la Cassia che portava ad Arezzo; la Flaminia, che passando per l’Umbria arrivava a Rimini; l’Emilia, che collegava Rimini con Piacenza; l’Annia, che da Capua giungeva fino a Reggio Calabria; la Valeria, che collegava Messina con Palermo. Ogni strada portava il nome del console che l’aveva fatta costruire.Strade militari e commerciali
Queste vie di comunicazione, che da Roma portavano alle colonie latine, furono in un primo tempo strade militari; in seguito si rivelarono preziose per gli scambi commerciali, e quindi divennero una delle basi della prosperità economica romana.
Espansione della viabilità romana
Nelle province la viabilità si sviluppò di pari passo con l’espansione: la via Egnazia dalle regioni balcaniche giungeva al Bosforo; la via Postumia collegava Genova con l’istria, la Dalmazia e la Pannonia. Ma anche nelle zone più lontane e difficili i Romani lasciarono strade: così in Britannia, nell’Africa settentrionale, in Asia oppure sulle Alpi, con l’attraversamento del Piccolo e Gran San Bernardo, del passo del Maloja, del Resia, del Brennero.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'importanza delle strade romane per l'economia dell'Impero?
- Quali furono alcune delle prime vie pavimentate costruite dai Romani?
- Come si sviluppò la viabilità romana nelle province più lontane?
Le strade romane, inizialmente costruite per scopi militari, si rivelarono fondamentali per gli scambi commerciali, diventando una delle basi della prosperità economica romana.
Tra le prime vie pavimentate costruite dai Romani ci furono l'Appia, la Clodia, l'Aurelia, la Cassia, la Flaminia, l'Emilia, l'Annia e la Valeria, ognuna delle quali portava il nome del console che l'aveva fatta costruire.
La viabilità romana si espanse con l'Impero, includendo strade come la via Egnazia nei Balcani e la via Postumia che collegava Genova con l'Istria, la Dalmazia e la Pannonia, estendendosi anche in Britannia, Africa settentrionale, Asia e attraverso le Alpi.