Concetti Chiave
- La scultura egizia seguiva regole rigide, con statue considerate sostituti reali del soggetto ritratto.
- Nel tempio, la presenza divina era rappresentata visivamente da immagini nel naos, con sacerdoti che celebravano i culti quotidiani.
- Il re era spesso raffigurato in atti di adorazione o devozione, esprimendo la sua natura divina e ruolo unico.
- Statue e raffigurazioni servivano anche a celebrare vittorie e simboleggiare potere, come nel caso della sfinge.
- Nell'ambito funerario, la statuaria privata garantiva vita eterna, fungendo da ricettacolo per il ka del defunto.
Indice
La funzione delle statue egizie
La produzione statuaria egizia, lirica o lignea, era sottomessa a delle regole rigide, insieme alla pittura ovviamente.
La statua era considerata dagli egizi un sostituto reale del soggetto ritratto, che mediante l'incisione del suo nome e pratiche magiche che attribuivano identità e vita, si poteva incarnare.
Il ruolo del re nelle raffigurazioni
Nel tempio, la presenza della divinità era assicurata dalla sua immagine visibile nel naos e il culto quotidiano erogato era garantito tanto materialmente dai sacerdoti che celebravano in vece del faraone, la cui natura divina lo designava come unico officiante legittimo, quanto magicamente dalle statue e dalle raffigurazioni parietali che raffiguravano il sovrano nell'atto di celebrare.
In questo caso il re era raffigurato adorante , con il gonnellino oppure offerente ovvero inginocchiato con in mano due vasi globulari. Altre raffigurazioni testimoniano che egli stesso era oggetto di devozione, alle cui manifestazioni assisteva seduto in trono, adorno di emblemi regali e divini.
Scopi delle raffigurazioni egizie
Altre raffigurazioni invece avevano scopo celebrativo oppure commemorativo come distruzione del nemico o vittorie, oppure simboleggiavano potere e protezione come la sfinge.
Statuaria funeraria e vita eterna
In ambito funerario, la statuaria privata in utilizzo dalla III dinastia, era garanzia di vita eterna. Nascosta agli sguardi indiscreti, poiché murata nella tomba, essa serviva da sostituto del defunto e ricettacolo per il suo ka, l'energia vitale, beneficiando così del culto funerario.