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Concetti Chiave

  • La scrittura egiziana iniziò come sistema pittografico, rappresentando oggetti o azioni con disegni.
  • Evolse in scrittura iconofonica, usando immagini per rappresentare parole, ma era limitata nei concetti astratti e nei verbi.
  • I geroglifici erano utilizzati per iscrizioni religiose nei templi, leggibili in qualsiasi direzione a seconda della posizione delle figure.
  • La scrittura ieratica, una forma semplificata dai sacerdoti, divenne la più diffusa, seguita dalla demotica, ancora più ridotta.
  • Gli Egiziani tentarono di sviluppare una scrittura fonetica, ma non ebbero successo, differendo dai progressi dei Fenici.

Indice

  1. Evoluzione della scrittura egiziana
  2. Difficoltà e innovazioni
  3. Geroglifici e direzione di lettura
  4. Semplificazione e scrittura demotica
  5. Tentativi di scrittura fonetica

Evoluzione della scrittura egiziana

La scrittura egiziana, era piuttosto complicata; inizialmente fu una scrittura pittografica (da picto=dipingo, in greco, e grafeo=scrivo), ossia una scrittura che rappresentava con un disegnino un oggetto o un'azione.

Più tardi si passò alla scrittura iconofonica (dal greco eikon = immagine e fonè = voce) una scrittura, cioè, che voleva rappresentare con dei disegni le parole del discorso.

Difficoltà e innovazioni

Una scrittura del genere, comunque, era piuttosto rudimentale: intanto non si potevano disegnare le figure di tutte le cose, poi non si potevano rappresentare i concetti astratti (giustizia, bontà, libertà), né coniugare i verbi. Si tentarono delle innovazioni: ad esempio una figura poteva rappresentare molte cose; il disco O oltre che sole poteva anche significare luce, giorno, chiarezza. Stava all'intuito del lettore capire in quale significato era stata usata. Si cercò anche di adottare quel sistema che noi oggi usiamo per fare i rebus. Questo tipo di scrittura è detta geroglifica (dal greco hieros = sacro o glufein = incidere) perché inizialmente fu usata per scolpire nei templi iscrizioni e formule religiose.

Geroglifici e direzione di lettura

I geroglifici si potevano scrivere da sinistra a destra o viceversa, dall’alto in basso o al contrario, ed erano senza spazi tra le parole: la direzione in cui bisognava leggerli era indicata dalla posizione delle figure.

Semplificazione e scrittura demotica

I sacerdoti cercarono poi di semplificare un po’ le cose, riducendo le figure a pochi segni essenziali. Questa nuova scrittura si chiama ieratica (dal greco hieros = sacro) cioè dei sacerdoti e fu la più diffusa. Più tardi venne semplificata ancora e si ebbe la scrittura demotica (dal greco demos = popolo), quella più popolare, che oggi sopravvive, mista al greco, nel copto, la scrittura degli Abissini.

Tentativi di scrittura fonetica

Verso la fine della potenza egiziana si cercò di rendere fonetica la scrittura, cioè di trovare dei segni che esprimessero non la figura delle cose, e nemmeno le parole, ma i suoni della voce che compongono una parola; gli Egiziani però non riuscirono in questa impresa, che invece venne realizzata-come vedremo dai Fenici.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'evoluzione della scrittura egiziana?
  2. La scrittura egiziana iniziò come pittografica, evolse in iconofonica e infine divenne geroglifica, ieratica e demotica, cercando di rappresentare suoni e concetti in modo più semplice.

  3. Quali erano le limitazioni della scrittura iconofonica?
  4. La scrittura iconofonica non poteva rappresentare concetti astratti né coniugare verbi, e richiedeva l'intuito del lettore per interpretare i significati.

  5. Come si cercò di semplificare la scrittura egiziana?
  6. I sacerdoti ridussero le figure a segni essenziali creando la scrittura ieratica, che fu ulteriormente semplificata nella scrittura demotica, più popolare.

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