Concetti Chiave
- Lucio Tarquinio Prisco, di origini etrusche, viene citato come uno dei primi re di Roma, noto per aver ampliato il senato e introdotto giochi pubblici.
- L'espansione etrusca verso sud, inclusa Roma, fu facilitata da una già presente base etnica etrusca nella città.
- La dinastia etrusca a Roma si appoggiava principalmente al ceto plebeo, contribuendo al suo crescente prestigio e forza.
- L'influenza etrusca è evidente nelle grandi opere pubbliche, come la cloaca Massima e il Foro, realizzate durante il loro dominio.
- Servio Tullio, successore di Tarquinio Prisco, costruì le mura serviane per proteggere una Roma in espansione sui suoi sette colli.
Indice
L'ascesa di Tarquinio Prisco
Dopo Anco Marzio, informa la leggenda, regnò in Roma Lucio Tarquinio Prisco, etrusco. Costui avrebbe portato a 400 il numero dei senatori, introdotto i giochi pubblici, prosciugato le paludi pontine. Quest'ultima parte della leggenda ha una forte base di verità: Tarquinio Prisco forse è esistito realmente.
L'espansione etrusca verso sud
Come ricorderete, gli Etruschi si estesero verso il Sud, anche con eserciti; conquistate alcune regioni e città del Lazio, fra le quali Roma, proseguirono verso la Campania.
Già in Roma esisteva una forte base etnica etrusca: la conquista armata fu certo favorita da questo fenomeno.
Probabilmente Tarquinio Prisco fu uno dei primi re insediati in Roma dagli Etruschi.Influenza etrusca e opere pubbliche
La dinastia etrusca che regnò in Roma naturalmente si appoggiò soprattutto sull’elemento plebeo (che era etrusco di origine) e la plebe in quest’epoca acquistò forza e prestigio.
L’influenza etrusca si vide anche nella realizzazione di imponenti opere pubbliche (canali, fognature come la famosa cloaca Massima, templi, piazze come il Foro).
Servio Tullio e le mura serviane
A Tarquinio Prisco successe, secondo la tradizione, Servio Tullio, pure etrusco.
Servio fece edificare nuove mura (le cosiddette mura serviane) in quanto la città era cresciuta ed era giunta ormai ad occupare quello che i Romani chiamavano «septimontium», cioè i sette colli intorno al nucleo originario (il Palatino, l’Esquilino, il Celio, il Viminale, il Quirinale, l’Aventino, il Campidoglio).