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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione Russa del 1917 inizia con la ribellione a Pietrogrado, portando all'abdicazione dello Zar e alla formazione di un governo provvisorio.
  • Lenin ritorna dall'esilio e guida i Bolscevichi alla presa del potere in ottobre, trasformando la rivolta in una rivoluzione bolscevica.
  • La guerra civile tra l'Armata Rossa e le forze zariste supportate dall'estero culmina con la vittoria bolscevica e la nascita dell'URSS nel 1922.
  • La NEP di Lenin introduce una parziale liberalizzazione economica, ma Stalin successivamente implementa la collettivizzazione e l'industrializzazione forzata.
  • Il regime di Stalin si caratterizza per il terrore politico, con la repressione dei dissidenti e la trasformazione della Russia in una potenza industriale.

Indice

  1. Il contesto russo del 1905
  2. La rivoluzione di febbraio 1917
  3. Il governo provvisorio e il Soviet
  4. Le tesi di Lenin e la rivoluzione bolscevica
  5. La guerra civile e la nascita dell'URSS
  6. Il comunismo di guerra e la NEP
  7. La lotta di potere tra Stalin e Trotskij
  8. Le riforme di Stalin e il terrore

Il contesto russo del 1905

Lo Stato russo nel 1905 era arretrato: lo Zar esercitava un potere assoluto, l’economia era agricola e l'industrializzazione era fortemente limitata.

Nel 1905 ci fu il primo tentativo di rivoluzione da parte della popolazione contro lo Zar, ma questo fu soffocato. Tuttavia, questa fu una prova generale della Rivoluzione, un'anteprima che anticipava i tempi più maturi per il cambiamento.

La rivoluzione di febbraio 1917

Nel 1917, a febbraio, una serie di ribellioni scoppia a Pietrogrado e in altre città. Il popolo chiude a forza le fabbriche, mostrando una crescente compattezza degli operai. L’esercito dà il suo appoggio agli insorti e lo Zar è costretto ad abdicare. Successivamente, lui e tutta la sua famiglia saranno catturati e uccisi, segnando la fine del regime zarista.

Il governo provvisorio e il Soviet

Tra febbraio e ottobre 1917, il paese è governato da un governo provvisorio (costituito dalla Duma, la camera elettiva del parlamento russo), che include tutte le forze politiche tranne i Bolscevichi (partito di minoranza). Parallelamente, a Pietrogrado nasce un altro potere, il Soviet, un consiglio di contadini e operai che occupano le fabbriche e vogliono gestirle autonomamente.

Le tesi di Lenin e la rivoluzione bolscevica

Nel mese di aprile, Lenin, rientrato dall'esilio in Svizzera, pubblica le Tesi di Aprile con le quali espone la sua posizione. Secondo Lenin, la Rivoluzione doveva concentrarsi sul problema della terra e sull'uscita della Russia dalla Prima Guerra Mondiale.

Nel 1917, a ottobre, i Bolscevichi attuano un colpo di stato e prendono il potere. La Rivoluzione diventa quindi una rivoluzione bolscevica.

La guerra civile e la nascita dell'URSS

Nel 1917-1918, Lenin firma un trattato di pace con le potenze dell’Intesa (il trattato di Brest-Litovsk) per ritirarsi dalla Prima Guerra Mondiale. Lenin promulga anche la redistribuzione delle terre, assegnando le terre ai contadini attraverso il Sistema della comunità di villaggio.

Allo stesso tempo, scoppia una guerra civile tra l’Armata Rossa (l’esercito bolscevico) e le forze controrivoluzionarie (le armi bianche), supportate da paesi esteri come Francia, USA e Regno Unito. Con il tempo, l’Armata Rossa prevale, e nel 1922 nasce ufficialmente l’URSS.

Il comunismo di guerra e la NEP

Nel periodo successivo, Lenin proclama il Comunismo di guerra, un insieme di misure d’emergenza per gestire la crisi. La produzione nelle città crolla, e il governo obbliga i contadini a versare allo Stato tutto ciò che producono, tranne quanto necessario per la loro sopravvivenza. Questa misura fu altamente impopolare, e i contadini cominciarono a produrre solo il minimo indispensabile.

Nel 1921, Lenin attua un nuovo corso economico, la NEP (Nuova Politica Economica), che consente ai contadini di avere una certa libertà di iniziativa, consentendo loro di conservare una parte del raccolto per il proprio profitto. Questo porta a un miglioramento della produzione agricola e alla nascita dei Kulachi, contadini benestanti che danno lavoro ad altri.

La lotta di potere tra Stalin e Trotskij

Con la morte di Lenin, nel Partito Comunista emergono due figure di spicco: Stalin e Trotskij. Stalin, che diventa capo del partito nel 1927, crede che la Rivoluzione debba rimanere confinata in Russia e promuove l’industrializzazione del paese. Trotskij, al contrario, sostiene l’idea di una Rivoluzione perpetua e crede che la Rivoluzione dovrebbe essere esportata.

Le riforme di Stalin e il terrore

Stalin vince la lotta di potere e avvia una serie di riforme radicali, tra cui la collettivizzazione delle terre e l'industrializzazione forzata. A partire dal 1928, avvia i Piani Quinquennali, un sistema di pianificazione economica centralizzata in cui il governo decide cosa e come produrre.

La collettivizzazione obbliga i contadini a cedere le terre allo Stato, ma questa politica provoca una diminuzione della produzione agricola. In risposta, Stalin inizia la deportazione e l’eliminazione di intere famiglie di Kulachi, costringendole a lavorare nei Gulag. Questi duri provvedimenti permettono alla Russia di diventare una potenza industriale in tempi rapidi.

Il regime di Stalin si caratterizza per un sistema totalitario, basato sul culto del capo, la dittatura politica e il terrore. Tra il 1936 e il 1938, i processi politici e le operazioni repressive condotte dalla polizia segreta NKVD portano all'eliminazione di migliaia di oppositori, tra cui militari, partito e cittadini comuni.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della Rivoluzione Russa del 1917?
  2. Le cause principali furono l'arretratezza dello Stato, il potere assoluto dello Zar, un'economia prevalentemente agricola e una scarsa industrializzazione.

  3. Qual è stato il ruolo di Lenin nella Rivoluzione Russa?
  4. Lenin tornò dall'esilio e pubblicò le Tesi di Aprile, promuovendo la redistribuzione delle terre e l'uscita dalla Prima Guerra Mondiale, guidando i Bolscevichi al potere con la Rivoluzione d'Ottobre.

  5. Come si è evoluta la politica economica sotto Lenin e Stalin?
  6. Lenin introdusse la NEP per aumentare la produzione agricola, mentre Stalin implementò l'industrializzazione forzata e la collettivizzazione delle terre, trasformando la Russia in una potenza industriale.

  7. Quali furono le conseguenze della collettivizzazione delle terre sotto Stalin?
  8. La collettivizzazione portò a una diminuzione della produzione agricola, deportazioni di contadini nei Gulag e lo sterminio di famiglie di Kulachi, ma accelerò l'industrializzazione.

  9. In che modo Stalin consolidò il suo potere in Unione Sovietica?
  10. Stalin consolidò il suo potere attraverso un sistema totalitario basato sul culto del capo, la dittatura politica e il terrore, eliminando oppositori con processi politici e repressioni.

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