Concetti Chiave
- L'espansione romana nel sud Italia preoccupò la Magna Grecia, spingendo Taranto a cercare aiuto militare.
- Pirro d'Epiro, parente di Alessandro Magno, fu assoldato da Taranto per combattere i Romani.
- La battaglia di Eraclea vide l'uso strategico degli elefanti da battaglia da parte di Pirro, che vinse ma con perdite significative.
- A Ascoli di Puglia, Pirro vinse nuovamente, ma subì ulteriori gravi perdite tra le sue truppe.
- La battaglia decisiva a Maleventum vide la vittoria romana, che consolidò il loro controllo sull'Italia meridionale.
Espansione romana e preoccupazioni
L’espansione romana nell’Italia meridionale in seguito alla vittoria contro i Sanniti, preoccupò molte città della Magna Graecia, tra le quali la città di Taranto. I Tarantini decisero di assoldare (come in genere facevano tutte le «poleis» greche in Italia) dei mercenari per difendersi dai tentativi di conquista dei Romani e si affidarono a Pirro, un geniale avventuriero quarantenne, parente di Alessandro Magno; Pirro si era costituito un proprio regno in Epiro (odierna Albania).
Pirro e la sua campagna
Pirro venne in Italia con 20.000 fanti, 2000 arcieri, 3000 cavalieri, 20 elefanti da battaglia.
Battaglie e conseguenze
Il primo scontro si ebbe ad Eraclea, dove i Romani si batterono bene, ma l'astuzia di Pirro insieme all'apparizione dei mai veduti elefanti da battaglia riuscirono a metterli in rotta. Pirro tuttavia perse circa 4000 uomini.
In un'altra battaglia, ad Ascoli di Puglia, Pirro vinse ancora, ma perse altri 5000 dei suoi uomini e restò ferito.
Il terzo scontro avvenne invece presso la città di Maleventum, in territorio campano; stavolta i Romani vinsero, prendendo 1000 prigionieri e 4 elefanti, li nome della città venne mutato in quello di Beneventum.
Pirro se no tornò In Epiro e morì, tre anni dopo, in Grecia, nel corso di una rissa; I Romani Incorporarono tutta l'Italia meridionale.