Concetti Chiave
- La prima guerra d'indipendenza italiana iniziò con Carlo Alberto di Savoia che tentò di espandere i suoi territori a spese degli Austriaci in Lombardia.
- Carlo Alberto fallì nella sua strategia militare, permettendo agli Austriaci di riorganizzarsi e vincere la battaglia decisiva a Custodia.
- Dopo la sconfitta di Carlo Alberto, insurrezioni popolari portarono alla nascita di governi repubblicani a Firenze, Roma e Venezia, sebbene furono poi soppressi dalle forze austriache e francesi.
- Il Piemonte mantenne lo Statuto e il Parlamento, distinguendosi come l'unica regione italiana che non subì il ritorno all'assolutismo.
- Le Leggi Siccardi, approvate nel 1850, abolirono i privilegi del clero nel Regno Sabaudo, allineando la legislazione ecclesiastica a quella di altri stati cattolici europei.
Indice
L'inizio della prima guerra d'indipendenza
La prima guerra d’indipendenza inizia con Carlo Alberto di Savoia che varcò il confine tra il Piemonte e il lombardo-veneto ed entrò in guerra contro gli Austriaci.
Carlo Alberto aveva in mente una semplice guerra dinastica (ingrandire i possedimenti della sua casata), visto che gli Austriaci erano deboli lui poteva impadronirsi della Lombardia.
La sconfitta di Carlo Alberto
Questa operazione non riusci perché il re era un pessimo comandante, perché invece che tagliare la strada a Radetky mentre fuggiva da Milano e di affrontarlo in battaglia i Piemontesi lo aspettarono alcuni giorni e cosi permisero all’esercito austriaco di costruire un “Quadrilatero”.
E cosi quando le due armate si scontrarono a custodia, Radetky aveva avuto tutto il tempo per organizzarsi e vinse.
L’anno dopo persero ancora cosi Carlo Alberto abdicò in favore di suo fuglio, che nel marzo 1849 firmò un’armistizio contro l’Austria.
Insurrezioni democratiche in Italia
E cosi dopo la sconfitta di Carlo Alberto a Custodia, i democratici provocarono insurrezioni nella penisola e il granduca di Toscana e il papa pio v fuggirono.
a Firenze e a Roma i democratici organizzarono governi repubblicani, a loro si aggiunse Venezia che si rifiutò l’armistizio.
E cosi nacquero:
- - -
Il ritorno dell'assolutismo in Italia
In Italia dopo l’armistizio, Radetzky schiaccio in Lombardia la rivolta del popolo di Brescia.
Poi mandò via la Repubblica di Venezia e la Repubblica di Toscana. I cattolici francesi volevano l’invio di truppe in aiuto del papa e sconfissero la Repubblica Romana.
In Italia ritornò l’assolutismo: i patrioti furono fucilati.
L’unica regione in cui non cambiò niente fu il Piemonte, che mantenne lo Statuto, formò il Parlamento e adottò come bandiera il tricolore.
Le Leggi Siccardi e i borghesi
Nel 1850 Massimo D’Azeglio fece approvare le Leggi Siccardi, posero fine ai privilegi del clero nel Regno Sabaudo, adeguarono la legislazione ecclesiastica a quella degli altri stati cattolici europei.
I vincitori furono i borghesi che prima avevano combattuto sulle barricate a fianco dei lavoratori e li avevano rinnegati.
I borghesi affermarono che non si sarebbero più uniti al proletariato che combattevano per obiettivi contrari ai loro interessi e cosi ottennero dai governi tutte le libertà e le garanzie che servivano per lo sviluppo della loro classe.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della sconfitta di Carlo Alberto nella Prima Guerra d'Indipendenza?
- Quali furono le conseguenze politiche in Italia dopo l'armistizio firmato nel 1849?
- Quali cambiamenti legislativi furono introdotti nel Regno Sabaudo nel 1850?
La sconfitta di Carlo Alberto fu dovuta alla sua incapacità di comandare efficacemente, come dimostrato dal ritardo nel confrontare Radetzky, permettendo così agli Austriaci di organizzarsi e vincere.
Dopo l'armistizio, ci furono insurrezioni democratiche che portarono alla formazione delle Repubbliche Toscana, Romana e di Venezia, ma alla fine l'assolutismo fu ristabilito e i patrioti furono fucilati.
Nel 1850, Massimo D'Azeglio fece approvare le Leggi Siccardi, che abolirono i privilegi del clero e allinearono la legislazione ecclesiastica del Regno Sabaudo a quella degli altri stati cattolici europei.