Concetti Chiave
- Il Risorgimento italiano si sviluppò tra eventi chiave come la fine dell'età napoleonica nel 1815 e l'entrata di Roma nel Regno d'Italia nel 1870, culminando con l'unificazione del paese.
- Giuseppe Mazzini fondò la Giovane Italia, un movimento rivoluzionario che mirava a instaurare una repubblica unitaria attraverso la mobilitazione popolare e il suffragio universale.
- Vincenzo Gioberti e Carlo Cattaneo proponevano un'Italia federale con Stati autonomi, con Gioberti favorevole a una guida papale e Cattaneo sostenitore di un governo repubblicano parlamentare.
- Camillo Benso, conte di Cavour, promosse un'Italia unita sotto una monarchia costituzionale, puntando su sviluppo economico e industriale con un sistema ferroviario e valutario nazionale.
- Il quotidiano "Il Risorgimento", fondato da Cavour nel 1847, divenne il simbolo del processo di unificazione italiana, sostenendo la creazione di uno stato nazionale unitario.
In questo appunto di storia vengono descritte le figure di Giuseppe Mazzini, Vincenzo Gioberti, Camillo Benso, conte di Cavour e il loro operato nell'ambito degli eventi che hanno caratterizzato il Risorgimento italiano. Si descrive la periodizzazione innanzitutto del Risorgimento italiano, le date in assoluto più importanti del Risorgimento che hanno poi condotto l'Italia verso il processo dell'Unità d'Italia.
Indice
Date chiave del Risorgimento
Ecco le date principali che hanno caratterizzato il Risorgimento italiano:
- 1815: finisce l’età napoleonica. Nel congresso di Vienna si riunirono le quattro potenze che sconfissero Napoleone decidendo di restaurare l’Ancien Règime e di ridisegnare i confini degli Stati in modo da impedire loro di nuocere sulla stabilità dell’Europa. Cominciò l’età della restaurazione.
- 1848: si tennero le Rivoluzioni europee e fine della Restaurazione.
- 1861: Nacque il Regno d’Italia
- 1870: Roma entrò a far parte del Regno d’Italia.
- 1896: si concluse il primo ciclo dei governi del Regno d’Italia; prima della Destra storica, poi della Sinistra storica.
Giuseppe Mazzini e la Giovane Italia
Giuseppe Mazzini, nato a Genova, fu il primo a capire che le rivoluzioni avevano successo solo quando l’avanguardia rivoluzionaria riusciva a coinvolgere l’intera popolazione in armi e che la Carboneria aveva sbagliato perché non aveva fatto nessuna opera di propaganda presso il popolo.
Nel 1831 egli fondò la Giovane Italia, che proponeva metodi di lotta e obiettivi del tutto nuovi:
- Per necessità, era anch’essa un’associazione clandestina;
- Chi gli aderiva era obbligato a diventare rivoluzionario di professione: prima di organizzare una rivolta bisognava compiere un azione di propaganda tra il popolo; i ceti popolari dovevano essere indotti alla rivoluzione da una motivazione più forte di quella, tipicamente borghese, della richiesta di una Costituzione, tale motivazione veniva riassunta in uno slogan: “una nazione di liberi e di uguali”, che voleva dire non più una monarchia ma una repubblica governata da un governo eletto dal popolo grazie al suffragio universale; la nazione doveva cercare l’unità cacciando via gli stranieri.
- Dal popolo rivoluzionario erano esclusi i contadini che secondo Mazzini erano inaffidabili.

Fallimenti e nuove iniziative di Mazzini
Mazzini fu per molti anni il capo indiscusso dei democratici, ovvero dello schieramento che agiva attraverso la rivoluzione, cercava l’appoggio delle masse popolari, era nemico della monarchia e voleva uno Stato unitario repubblicano.
Alla Giovane Italia aderirono borghesi, militari e per la prima volta gruppi di operai. Nel 1834 scoppiò una rivolta a Genova, ma fu un fallimento dove molti congiurati furono arrestati; tra questi anche Garibaldi, che riuscì però a scappare in Sudamerica. Altri moti fallirono come quello in Romagna e persino nella spedizione dei fratelli Bandiera in Calabria.
L’insuccesso delle insurrezioni con il loro strascico di vittime causò la perdita di fiducia verso le idee mazziniane. Rifugiatosi in Svizzera fondò la Giovane Europa e rappresentò il primo tentativo di dare vita ad un’organizzazione democratica europea.
Idee federaliste di Gioberti e Cattaneo
Tra le idee unitarie più diffuse ci furono le idee federaliste di un prete in esilio, Vincenzo Gioberti, e di un democratico milanese, Carlo Cattaneo. Entrambi volevano un’"Italia Nazione", ma non sotto un unico governo bensì formata da Stati autonomi, pronti a collaborare nelle emergenze. Vincenzo Gioberti voleva degli Stati monarchici sotto il governo del Papa, mentre Carlo Cattaneo desiderava che si affermassero degli Stati repubblicani e governati da un Parlamento.
Camillo Benso e l'unità economica
In Piemonte però la borghesia iniziava ad apprezzare gli articoli di Camillo Benso, conte di Cavour. Camillo Benso era molto attento anche ai problemi dell’economia, sosteneva uno Stato unitario, quindi senza autonomia delle Regioni e con un governo centralizzato. Il motivo diceva che per superare la forte arretratezza dell’Italia servissero:
- Le tasse della penisola fossero utilizzate per favorire lo sviluppo delle industrie
- Che la penisola fosse dotata di un sistema ferroviario nazionale.
- Il commercio poteva avvalersi di un sistema unico di valute.
Lo Stato unitario doveva essere retto da una monarchia costituzionale rappresentata dalla casa regnante dei Savoia. Nel 1847 Camillo Benso, conte di Cavour fondò un quotidiano e lo chiamò “Il Risorgimento”. Da quel momento la parola Risorgimento indicò la vicenda attraverso la quale l’Italia divenne uno stato nazionale unitario.
Domande da interrogazione
- Quali sono le date principali che hanno caratterizzato il Risorgimento italiano?
- Qual era l'obiettivo principale di Giuseppe Mazzini e della Giovane Italia?
- Quali erano le idee di Vincenzo Gioberti e Carlo Cattaneo riguardo l'unità d'Italia?
- Qual era la visione di Camillo Benso, conte di Cavour, per l'Italia?
- Qual è stato il contributo di Cavour al Risorgimento italiano attraverso i media?
Le date principali del Risorgimento italiano includono il 1815, con la fine dell'età napoleonica e l'inizio della Restaurazione; il 1848, con le Rivoluzioni europee; il 1861, con la nascita del Regno d'Italia; il 1870, con Roma che entra a far parte del Regno d'Italia; e il 1896, con la conclusione del primo ciclo dei governi del Regno d'Italia.
L'obiettivo principale di Giuseppe Mazzini e della Giovane Italia era di creare una nazione di liberi e di uguali, promuovendo una repubblica governata da un governo eletto dal popolo grazie al suffragio universale, e cercando l'unità nazionale cacciando via gli stranieri.
Vincenzo Gioberti e Carlo Cattaneo sostenevano idee federaliste per l'unità d'Italia. Gioberti proponeva Stati monarchici sotto il governo del Papa, mentre Cattaneo desiderava Stati repubblicani governati da un Parlamento.
Camillo Benso, conte di Cavour, sosteneva uno Stato unitario con un governo centralizzato, retto da una monarchia costituzionale rappresentata dai Savoia. Credeva che per superare l'arretratezza dell'Italia fosse necessario sviluppare le industrie, creare un sistema ferroviario nazionale e unificare il sistema di valute.
Nel 1847, Camillo Benso, conte di Cavour, fondò un quotidiano chiamato “Il Risorgimento”, contribuendo a diffondere l'idea di un'Italia unita e nazionale attraverso i media.