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Concetti Chiave

  • Il trucco ha origini antiche in Egitto, dove uomini e donne lo usavano per motivi spirituali e protettivi, applicando kohl sugli occhi e henné su capelli e unghie.
  • In Grecia e Roma, il make-up si evolveva con pratiche di bellezza sofisticate, inclusi mascara primordiali e unguenti, con un forte interesse per la cura personale.
  • Durante il Rinascimento, la bellezza era associata alla pelle chiara e curata, con la diffusione di trousse e l'importanza di un incarnato perfetto.
  • L'Età Vittoriana vede un ritorno alla naturalezza e all'abbandono dei cosmetici, con l'uso di ingredienti naturali come miele e fiocchi d'avena.
  • Nell'Ottocento, il trucco era associato a specifici gruppi sociali come attori e prostitute, con un focus sulla pelle diafana e la protezione dal sole.

Indice

  1. Origini del trucco nell'antico Egitto
  2. Evoluzione del trucco in Grecia e Roma
  3. Declino e rinascita del trucco nel Medioevo e Rinascimento
  4. Cambiamenti nel trucco durante l'epoca romantica e vittoriana
  5. Il trucco nella società borghese del milleottocento

Origini del trucco nell'antico Egitto

La storia del trucco, prende il via in Egitto, dove inizialmente era usato dagli uomini per funzioni religiose. Il loro desiderio per la bellezza aveva un significato spirituale, perché credevano che essa fosse gradita dagli dei e inoltre credevano che proteggesse dal male.

Essi sugli occhi applicavano una polvere scura chiamata kohl che aveva una funzione protettiva dai raggi solari e veniva applicata con un bastoncino di avorio; questa polvere era il risultato di piombo, minerali, cenere, ocra, rame e mandorle macinati insieme. Oppure si applicavano sugli occhi delle creme verdi colorate (derivate dalla pietra malachite). Nelle ciglia applicavano un collirio (il primissimo mascara), le sopracciglia erano depilate e ridisegnate e il rosso argilla miscelato con l’acqua, veniva usato per le labbra e per le guance. Per tingere i capelli e le unghie utilizzavano un materiale vegetale chiamato henné.

Evoluzione del trucco in Grecia e Roma

In Grecia scurivano le ciglia con il colore nero e evidenziavano le labbra con dei licheni all’oricello invece le donne minoico-cretesi si truccavano gli occhi di blu, verde e azzurro illuminandoli con il kohl egiziano.

I romani tenevano molto alla propria cura personale, infatti furono loro a inventare le unguenti (maschere di bellezza create con ocra, vermiglione, cartamo e la porpora di Tiro) e a scrivere il primo manuale di trucco! Si massaggiavano tutto il corpo frequentemente con maschere di tutti i tipi e con prodotti oleosi; frequentavano assiduamente le terme. Le donne romane amavano il make-up! Negli occhi si mantiene l’uso del kohl ma usavano anche polveri a base di bismuto e galena (pasta ottenuta da formiche abbrustolite), invece per coprire cicatrici e imperfezioni, usavano cerotti neri a forma di neo. Per rendere la pelle più bianca utilizzavano il gesso e per allungare le sopracciglia sfumavano del carbone dolce con una mina di piombo.

Declino e rinascita del trucco nel Medioevo e Rinascimento

Con l’arrivo del Medioevo si perde l’uso della cura del corpo e del make-up e solo nel Feudalesimo si ritorna ad apprezzare la bellezza femminile ma solamente quella nordica (pelle chiara e capelli biondi).

Durante il Rinascimento, la pelle bianca viene considerata simbolo di ricchezza e si inizia ad avere la prima vendita di trousse con i vari prodotti per tutto il viso: in quest’epoca le donne riprendono a contornarsi gli occhi. Il canone di bellezza rinascimentale era: mani curatissime, pelle bianca, incarnato roseo e perfetto, capelli chiari, sopracciglia sottili, zigomi e bocca rosee.

Cambiamenti nel trucco durante l'epoca romantica e vittoriana

Durante l’epoca romantica il trucco al viso comincia ad essere associato al cattivo stato di salute. Pulizia e naturalezza erano i canoni di questo tempo tanto da considerare le donne pulite e leali.

Durante l’Età Vittoriana, le donne abbandonarono i cosmetici e lasciarono lo spazio a prodotti naturali come fiocchi d’avena, miele e rose.

Il trucco nella società borghese del milleottocento

Con la nascita della società borghese nel milleottocento, il trucco viene utilizzato da attori e da prostitute, ma rimane l’uso della pelle diafana considerato segno di grande fascino e femminilità in quanto si diceva che il pallore fosse legato all’intensità di sentimenti. E’ in questo periodo che le donne si armano di ombrellini parasole e guanti, per proteggersi dal sole. Per non utilizzare prodotti nelle guancie, le donne se le pizzicavano col fine di avere il colorito rosso tanto desiderato; nelle labbra non era necessario indossare il rossetto, ma averle ben curate con ciprie compatte usate per ovviare alle lucidità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine storica del trucco e quale significato aveva nell'antico Egitto?
  2. Il trucco ha origine in Egitto, dove era usato dagli uomini per funzioni religiose e spirituali, credendo che la bellezza fosse gradita agli dei e proteggesse dal male.

  3. Come veniva utilizzato il trucco nell'antica Roma?
  4. I romani inventarono unguenti e scrissero il primo manuale di trucco. Usavano kohl per gli occhi, polveri a base di bismuto e galena, e cerotti neri per coprire imperfezioni. La pelle bianca era ottenuta con il gesso.

  5. Quali erano i canoni di bellezza durante il Rinascimento?
  6. Durante il Rinascimento, la bellezza era associata a mani curate, pelle bianca, incarnato roseo, capelli chiari, sopracciglia sottili, zigomi e bocca rosee.

  7. Come cambiò la percezione del trucco durante l'epoca romantica e l'Età Vittoriana?
  8. Nell'epoca romantica, il trucco era associato a cattivo stato di salute, mentre nell'Età Vittoriana si preferivano prodotti naturali come fiocchi d'avena e miele, abbandonando i cosmetici.

  9. Qual era l'uso del trucco nella società borghese del milleottocento?
  10. Nella società borghese del milleottocento, il trucco era usato da attori e prostitute, mentre la pelle diafana era considerata segno di fascino. Le donne usavano ombrellini e guanti per proteggersi dal sole e pizzicavano le guance per ottenere un colorito rosso.

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