Concetti Chiave
- L'industrializzazione si espande in Europa nel XIX secolo, trasformando il mondo in un unico mercato con una crescente classe borghese di capitalisti.
- Il libero scambio e l'abbassamento delle barriere doganali spingono la crescita industriale, specialmente nel settore metallurgico e meccanico grazie alle ferrovie.
- Una società di mercato è guidata dalle leggi economiche e dalla circolazione del capitale, come descritto dalle teorie di Karl Polanyi.
- Polanyi afferma che una società non può esistere senza un'economia istituzionalizzata che soddisfi i bisogni e desideri umani.
- L'industrializzazione porta benessere ma anche conflitti, con le difficili condizioni del proletariato e l'emergere del socialismo come risposta alle ingiustizie.
Indice
- La società borghese e industriale
- L'industrializzazione in Europa
- Il concetto di società di mercato
- Le teorie di Karl Polanyi
- Impatto sociale dell'industrializzazione
La società borghese e industriale
In questo appunto di storia viene descritta la società borghese e industriale, di cui vengono descritti in particolare modo gli aspetti principali. Si descrive ad esempio il concetto di società di mercato, quelli che per esempio furono i conflitti nell'ambito della società borghese.

L'industrializzazione in Europa
L'industrializzazione, che sin dagli ultimi decenni del Settecento aveva portato l'Inghilterra a essere il paese più prospero al mondo, nei primi decenni dell'Ottocento iniziò ad affermarsi anche in altri Stati europei, in particolare in quelli che disponevano di fonti di energia come il Belgio, la Germania, la Francia, dove esistevano giacimenti di carbon fossile o la Svizzera, ricca di corsi d'acqua. In seguito ai cambiamenti portati dall'industrializzazione nel corso dell'Ottocento il mondo cominciò ad apparire come un unico mercato, sul quale circolavano in grande quantità le merci prodotte dalle fabbriche. Si andò affermando la borghesia, una classe sociale molto variegata, della quale facevano parte i capitalisti, coloro che disponevano dei capitali(ricchezze) necessari per avviare attività industriali e avevano l'obiettivo di raggiungere sempre maggiori profitti.
Il concetto di società di mercato
Alla crescita dell'industrializzazione contribuì l'affermazione dei principi del libero scambio: con l'abbassamento delle barriere doganali, infatti, le merci prodotte dalle grandi fabbriche inondarono i mercati e i modi di produrre più antiquati. Nel corso del 700 il settore produttivo più importante era stato quello tessile; nei decenni centrali dell'Ottocento fu la diffusione delle ferrovie a dare l'impulso decisivo per la crescita industriale, favorendo la nascita del settore metallurgico e meccanico. Si definisce dunque società di mercato o società capitalistica quella che viene indirizzata dalle leggi del mercato e da un sistema economico alla base del quale vi è la circolazione del capitale.
Le teorie di Karl Polanyi
Delle teorie molto efficaci sulla società di mercato sono quelle elaborate dal noto autore ungherese Karl Polanyi secondo cui una "società non di mercato" non può esistere realmente. Per l'autore ungherese infatti non può esistere una società senza la sua economia, infatti, da sempre nella storia ogni civiltà, ogni popolo ha avuto la sua economia grazie al quale è riuscito a vivere. Come dice Polanyi per economia si intende quel “processo istituzionalizzato di interazione tra uomo e ambiente finalizzato alla produzione delle condizioni materiali per sopravvivere e soddisfare bisogni e desideri”. In poche parole quindi una società non può sopravvivere senza economia, in quanto senza un modo di produzione dei mezzi di sussistenza e di soddisfazione dei principali bisogni non è capace di sorreggersi nel corso del tempo. Ovviamente l'economia secondo Polanyi deve essere istituzionalizzata e organizzata anche a livello sociale. Questi sono alcuni degli aspetti principali del celebre studioso ungherese.
Impatto sociale dell'industrializzazione
Lo sviluppo dell'industrializzazione portò alcune novità nella vita quotidiana delle persone e permise a diversi Paesi di raggiungere un maggior benessere. Non mancarono tuttavia i problemi. L'ottimismo con cui i borghesi potevano permettersi di guardare al futuro contrastava con le difficili condizioni di vita in cui si trovano a vivere i lavoratori delle fabbriche. Per descrivere la situazione in cui si trovavano gli operai delle fabbriche, nei primi decenni dell'Ottocento cominciò ad essere utilizzata un'espressione precisa, ovvero quella di proletariato industriale. Coloro che denunciavano la miseria delle classi lavoratrici e chiedevano per essi migliori condizioni di vita furono detti socialisti. Occorre ricordare che la società dell'Ottocento non era però fatta solo di fabbriche, borghesi e operai; l'agricoltura e le campagne continuarono a conservare una grande importanza e l'aristocrazia mantenne potere ancora per lungo tempo.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali cambiamenti portati dall'industrializzazione nel corso dell'Ottocento?
- Come viene definita la società di mercato secondo il testo?
- Qual è il contributo di Karl Polanyi alla comprensione della società di mercato?
- Quali conflitti emergono nella società borghese dell'Ottocento?
- Quali altri settori economici mantengono importanza nella società dell'Ottocento?
L'industrializzazione trasformò il mondo in un unico mercato con una grande circolazione di merci prodotte dalle fabbriche, favorendo l'affermazione della borghesia e dei principi del libero scambio.
La società di mercato è definita come una società capitalistica guidata dalle leggi del mercato e dalla circolazione del capitale, con un sistema economico che sostiene la produzione e il commercio.
Karl Polanyi sostiene che una società non può esistere senza economia, definendola come un processo istituzionalizzato di interazione tra uomo e ambiente per produrre condizioni materiali di sopravvivenza.
I conflitti emergono tra l'ottimismo borghese e le difficili condizioni di vita dei lavoratori delle fabbriche, portando alla nascita del proletariato industriale e delle richieste socialiste per migliori condizioni di vita.
Oltre alle fabbriche, l'agricoltura e le campagne continuano a essere importanti, e l'aristocrazia mantiene il potere per lungo tempo.