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Concetti Chiave

  • L'Europa fu profondamente segnata dalla seconda guerra mondiale, perdendo il suo ruolo centrale e ritrovandosi divisa tra influenze statunitensi e sovietiche.
  • La necessità di evitare future guerre portò all'idea di un'unità europea, basata su valori comuni come democrazia, libertà e giustizia sociale.
  • Il processo di unificazione iniziò con la Comunità Europea per il Carbone e l'Acciaio nel 1951, coinvolgendo sei paesi: Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.
  • I Trattati di Roma del 1957 stabilirono la Comunità Economica Europea e la Comunità Europea per l'Energia Atomica, promuovendo un mercato comune senza dazi doganali.
  • Nel 1979, il progetto europeo si ampliò alla politica con l'elezione diretta dei deputati al Parlamento europeo dai cittadini della CEE, ora con nove paesi membri.

Indice

  1. L'Europa dopo la guerra
  2. L'idea dell'unità europea
  3. I primi passi verso l'Unione
  4. Espansione e risultati economici
  5. Ampliamento politico della CEE

L'Europa dopo la guerra

L’Europa uscì devastata dalla seconda guerra mondiale per le distruzioni e l’enorme numero di vittime: oltre venti milioni. Essa perse il suo ruolo di centro del mondo, che aveva mantenuto per oltre cinquecento anni, ma soprattutto si ritrovò nettamente divisa tra area occidentale, nella sfera di influenza degli Stati Uniti d’America, e area orientale, sotto il rigido controllo dell’Unione Sovietica.

L'idea dell'unità europea

Era necessario evitare che si verificassero ancora lotte fratricide, distruzioni e stragi, per questo riprese vigore un’idea fino ad allora sostenuta da pochi «visionari»: l’unità europea. Il punto di partenza di questo processo fu il riconoscimento delle diversità di lingua e tradizioni, ma anche dei valori comuni da salvaguardare come la democrazia, la libertà e la giustizia sociale.

I primi passi verso l'Unione

L’inizio del cammino verso l’Unione Europea coinvolse solo sei Paesi e riguardò soprattutto il commercio e l’economia: nel 1951 i rappresentanti di Italia, Repubblica Federale Tedesca, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo crearono la Comunità Europea per il Carbone e l’Acciaio (CECA).

Espansione e risultati economici

Appena sei anni dopo diedero vita a un mercato comune che regolava le attività economiche e la produzione di energia nucleare: nel 1957 i Trattati di Roma sancirono la nascita della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea per l’Energia Atomica (EURATOM).

I primi risultati di grande rilievo del mercato comune furono la possibilità di commerciare in tutto il territorio della comunità senza dover sottostare a dazi doganali, la realizzazione di progetti industriali comuni in settori strategici (aeronautica, elettronica), l’aiuto alle regioni economicamente più deboli (per esempio il Mezzogiorno d’Italia) attraverso lo stanziamento di ingenti somme destinate a progetti di sviluppo.

Ampliamento politico della CEE

II progetto unitario si ampliò alla politica nel 1979 quando i cittadini dei Paesi della CEE, che nel frattempo erano diventati nove con l’ingresso di Danimarca, Regno Unito e Irlanda, elessero a suffragio universale diretto i deputati al Parlamento europeo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali che portarono all'inizio del cammino verso l'unità europea?
  2. L'Europa, devastata dalla seconda guerra mondiale, cercava di evitare ulteriori conflitti e distruzioni. L'idea dell'unità europea, inizialmente sostenuta da pochi, si basava sul riconoscimento delle diversità e dei valori comuni come la democrazia e la libertà.

  3. Quali furono i primi passi concreti verso la creazione dell'Unione Europea?
  4. I primi passi furono la creazione della Comunità Europea per il Carbone e l'Acciaio (CECA) nel 1951 da parte di sei Paesi, seguita dai Trattati di Roma nel 1957 che sancirono la nascita della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea per l'Energia Atomica (EURATOM).

  5. Quali furono i risultati significativi del mercato comune europeo?
  6. Il mercato comune permise il commercio senza dazi doganali, la realizzazione di progetti industriali comuni in settori strategici e l'aiuto alle regioni economicamente più deboli attraverso finanziamenti per progetti di sviluppo.

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