Concetti Chiave
- L'impero romano si disgregò per fattori interni come il malgoverno, la crisi agricola e l'indebolimento militare.
- La pressione dei barbari e la diffusione del cristianesimo furono fattori esterni che contribuirono alla caduta.
- Molti popoli considerati "barbari" avevano raggiunto avanzati livelli di civiltà e competenze tecniche superiori ai Romani.
- Alcune popolazioni "barbariche" eccellevano in attività come la ferratura dei cavalli e la lavorazione del vetro.
- Le migrazioni dei popoli meno civili, come Unni e Mongoli, spinsero quelli più avanzati verso l'Impero Romano.
Indice
Cause interne della disgregazione
L’impero romano cominciò a disgregarsi a causa di vari fattori, interni ed esterni. Tra i fattori interni possiamo annoverare: l’indebolimento della forza militare, lo sviluppo e l’autonomia delle province, la crisi agricola in Italia, il malgoverno di molti imperatori, l’incapacità a trovare una nuova organizzazione che non fosse più basata sulla schiavitù o sullo sfruttamento delle zone conquistate.
Influenza dei barbari e cristianesimo
I fattori esterni sono rappresentati dalla pressione esercitata dai barbari e dalla diffusione del cristianesimo.
Dobbiamo osservare, però, che, quando parliamo di «barbari», non intendiamo sempre riferirci a popolazioni selvagge, in condizioni arretrate di civiltà.
Fra i milioni di persone che vivevano al di là dei confini dell’impero vi erano senza dubbio uomini ancora privi dei rudimenti della civiltà, ma moltissimi, tra i popoli stranieri a Roma, avevano raggiunto propri, elevati livelli di esistenza civile.
Anzi in molte attività talune popolazioni «barbariche» avevano raggiunto risultati superiori a quelli raggiunti dai Romani.
Tecniche avanzate dei popoli barbarici
I Romani, ad esempio, aggiogavano gli animali agli aratri ed ai carri in maniera irrazionale, il che stancava le bestie; al contrario molte popolazioni «barbariche» aggiogavano e bardavano perfettamente i loro animali, ottenendo maneggevolezza e velocità. I Romani, inoltre, non ferravano i cavalli: ciò provocava gravi difficoltà nei trasporti (un carico di grano trasportato attraverso l’Italia dopo 160 chilometri veniva a costare il doppio di quanto costava alla partenza) ed aggravava la crisi della produzione agricola, poiché era più conveniente far venire il grano dall’estero via mare anziché trasportare via terra quello prodotto in Italia.
Industria e civiltà dei barbari
Altri esempi delle capacità tecniche di alcuni popoli «barbari»: mentre in Italia il vetro venne introdotto tardi, in Renania, Belgio, Britannia (regioni abitate da «barbari») esisteva una fiorente industria vetraria; in varie regioni barbariche la scoperta del carbon fossile permise lo sviluppo della siderurgia e la creazione dell’acciaio (il ferro e l’acciaio scandinavi erano i migliori del mondo antico e rappresentarono uno dei fattori dei successi militari di Goti, Vichinghi, Normanni).
Alcune fra queste popolazioni barbariche erano giunte ad un grado abbastanza elevato di civiltà, altre no. Furono proprio le meno civili (Unni, Tartari, Mongoli) a determinare, con il loro spostamento, la fuga delle popolazioni barbariche più civili verso le regioni occidentali e la loro pressione sui confini dell’impero romano.
Domande da interrogazione
- Quali furono i fattori interni che contribuirono alla disgregazione dell'Impero Romano?
- Come venivano percepiti i "barbari" rispetto ai Romani?
- Quali furono le conseguenze della pressione esercitata dai barbari sull'Impero Romano?
I fattori interni includevano l'indebolimento della forza militare, l'autonomia delle province, la crisi agricola in Italia, il malgoverno degli imperatori e l'incapacità di trovare una nuova organizzazione economica.
I "barbari" non erano sempre considerati selvaggi; molti avevano raggiunto elevati livelli di civiltà e in alcune attività superavano i Romani, come nell'aggiogamento degli animali e nella produzione di vetro e acciaio.
La pressione dei barbari, specialmente delle popolazioni meno civili come Unni, Tartari e Mongoli, causò la fuga delle popolazioni barbariche più civili verso l'Occidente, aumentando la pressione sui confini dell'Impero Romano.