Concetti Chiave
- La vittoria di Tebe su Sparta indebolì gravemente le principali città-stato greche, rendendole vulnerabili.
- Filippo il Macedone approfittò della discordia interna tra le città greche per espandere il suo dominio.
- I Macedoni, guidati da Filippo, erano ben organizzati e avevano assimilato le tecniche militari greche.
- Nonostante le resistenze, come i discorsi di Demostene, Filippo sconfisse l'esercito greco a Cheronea.
- Con la vittoria a Cheronea nel 338 a.C., Filippo completò la conquista della Grecia, consolidando il suo potere.
La caduta delle grandi poleis
La vittoria di Tebe su Sparta rese drammatica la situazione della Grecia: Sparta e Atene ormai non contavano più nulla, le immense energie delle due grandi «poleis» erano state sciupate nei tremendi conflitti. La stessa Tebe, quando scomparvero Pelopida ed Epaminonda, cessò di primeggiare. Ecco a cosa aveva portato lo spirito particolaristico dei Greci.
Ormai la Grecia, impoverita e dissanguata, era esposta a divenire facile preda di popolazioni straniere: nel 338 a.C.
Filippo, re dei Macedoni, se ne impadronì.L'ascesa dei Macedoni
I Macedoni erano una popolazione di stirpe indoeuropea installatasi a Nord della Grecia qualche tempo dopo l’invasione dorica; avevano creato uno stato solido e bene armato che mirava ad espandersi.
La conquista di Filippo
Il loro re, Filippo, aveva studiato in Grecia ed aveva imparato, fra l’altro, la tattica tebana dello schieramento obliquo delle «falangi»; profittando di un ennesimo conflitto tra Greci (le cosiddette guerre sacre) conquistò le regioni più vicine al suo stato, poi cercò di corrompere con il denaro i cittadini più importanti di Atene e di Tebe perché gli aprissero le porte. Invano il famoso oratore ateniese Demostene pronunziò discorsi tremendi contro Filippo e contro coloro che si stavano facendo corrompere; il re dei Macedoni riuscì a sconfiggere, nella battaglia di Cheronea, uno striminzito esercito ateniese-tebano, e ad impadronirsi così di tutta l’EIIade.