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Sintesi
L'era giolittiana

Nel 1896 in Italia cadde il governo di Francesco Crispi e nel biennio 1896-1898 gli successe Di Rudinì. Nel Paese la situazione era tesa e nel 1898 una rivolta fu sedata a Milano da parte dell'esercito. La situazione politica era instabile e nel 1898 Pelloux portò avanti delle leggi che limitavano la libertà, ricorrendo alla pratica dei decreti legge. Nel 1900 inoltre fu attentata anche la vita del re Umberto I, per testimoniare la situazione di tensione che si era venuta a creare.
Nel 1903 come Capo del Governo venne scelto Giolitti, con il tentativo di tenere sotto controllo la situazione del Paese. Egli apparteneva alla sinistra liberale moderata ed era stato al Governo anche precedentemente. In questo periodo si verificò una congiuntura economica favorevole per l'Italia, una vera e propria prima rivoluzione industriale per il Paese e una trasformazione a livello parlamentare. Egli inoltre sul piano sociale creò delle pensioni di invalidità, introdusse il riposo festivo e portò avanti delle leggi sul lavoro delle donne e dei minori. Inoltre Giovanni Giolitti cercò anche un accordo con la Chiesa cattolica, poiché sapeva che il suo sostegno era fondamentale soprattutto in vista delle future elezioni italiane. Durante il suo secondo governo egli elaborò una politica riformista, che ebbe degli effetti positivi in seno al Paese. Si registrò in questo periodo anche un grande sviluppo industriale, del settore terziario, del settore bancario, crebbe inoltre il benessere.
Nonostante questi grandi progressi, i problemi dell'Italia continuarono a essere tanti: non crebbe la produzione agricola, vi erano forti squilibri tra nord e sud, sorse l'antigiolittismo (i meridionalisti). Nel 1909-1911 si assistette al ritiro di Giolitti dalla vita politica, in seguito agli attacchi della sinistra radicale, degli ambienti finanziari e industriali, di Sonnino e di Luzzatti. Nel 1912 però egli tornò nella scena politica, portando avanti
una politica di riforme sociali, come la riforma elettorale (estensione del suffragio universale maschile), i fondi all'istruzione elementare. Iniziò anche la politica coloniale, con la campagna militare che permise la conquista della Libia (1912), dopo essersi scontrati con le truppe ottomane. In seguito alla politica ostile nei suoi confronti, egli decise di lasciare il governo che fu sotto il controllo di Salandra.
Estratto del documento

CRISI DI FINE SECOLO IN ITALIA

• Pelloux 1898: leggi limitatrici della libertà,

ricorso ai decreti-legge a causa

dell’ostruzionismo parlamentare

• Saracco 1900: 29 luglio a Monza

attentato ad Umberto I, ucciso

dall’anarchico Gaetano Bresci

• A. Beltrame,

l'assassinio del

re Umberto I,

disegno di

copertina de La

Domenica del

Corriere del 6

agosto 1900

• Il nuovo re Vittorio

Emanuele III (1900-

1946) rinuncia alla

repressione

• 1901-1903 ministero

Zanardelli (agli Interni

Giolitti)

• Si apre una fase di

sviluppo economico

• 1903 Giolitti è capo del

governo

Giovanni Giolitti

• Piemontese, esponente

della generazione che

non aveva partecipato al

Risorgimento.

• Appartenente alla sinistra

moderata liberale,

pragmatico.

• Dopo una lunga

esperienza nella pubblica

amministrazione, era

stato capo di governo nel

1892-93.

ETA’ GIOLITTIANA

• Prima vera rivoluzione industriale in

Italia

• Favorevole congiuntura economica

• Debolezza politica delle organizzazioni di

massa

• Trasformismo parlamentaristico

I governi Giolitti

(1903-1914)

• novembre 1903 – marzo 1905 Giolitti II

• maggio 1906 – dicembre 1909 Giolitti

III

• marzo 1911 – marzo 1914 Giolitti IV

GIOLITTI

Linee programmatiche:

• non interferenza statale nelle lotte tra

capitale e lavoro

• ascesa masse popolari è inevitabile

• far proprio il programma minimo socialista

Giolitti e i socialisti

• Socialisti italiani divisi in correnti

 a sinistra: sindacalisti rivoluzionari (Labriola) e

massimalisti (Ferri)

 a destra i riformisti: di sinistra (Turati, Treves), di

destra (Bonomi, Bissolati)

Nel 1903 invita Filippo Turati

al governo

Egli rifiuta ma inizia una

collaborazione

GIOLITTI II - Le prime riforme

• Politica sociale:

• pensioni di invalidità,

• riposo festivo,

• normativa sul lavoro di donne e minori.

GIOLITTI II

• Socialisti lanciano il primo sciopero

generale nazionale nel 1904

• G. rimane neutrale, poi indice elezioni

• Successo: aumenta il numero dei

deputati governativi, calano i socialisti

• Pio X ha attenuato il non expedit e

alcuni cattolici sono andati a votare

per i liberali

Giolitti e i cattolici

• Sa che il loro voto è prezioso per

mantenere la superiorità sui socialisti

• “serbatoio elettorale”

• Cerca l’accordo

• Anche in forza dell’ atteggiamento

conciliante di Pio X

GIOLITTI III

• 1906-1909 “Lungo ministero”

• Politica riformista che aumenta la sua

influenza sulla società italiana

• Primo vero decollo industriale italiano

 Settori metallurgico

 meccanico (automobili)

 chimico La FIAT

• La FIAT (acronimo di Fabbrica Italiana Automobili

Torino, denominazione conservata fino al 1918) nasce

l'11 luglio 1899 come casa produttrice italiana di

automobili, ad opera di Giovanni Agnelli e di diversi altri

soci per poi svilupparsi in numerosi settori dando vita al

più importante gruppo finanziario e industriale privato

italiano. Ha da sempre sede a Torino

• Sviluppo del settore terziario

• Sviluppo dei collegamenti su rotaia

• Sviluppo del sistema bancario

• Crescita del benessere

PUNTI CRITICI

• Non cresce proporzionalmente la

produzione agricola

• Squilibri nord-sud (latifondo)

• Emigrazione

• Sviluppo industriale appoggiato a

sovvenzioni pubbliche (favoritismi)

• Triangolo industriale

• Antigiolittismo (meridionalisti)

IL RITIRO 1909-1911

Attacchi al sistema giolittiano da parte di:

• Estrema sinistra: radicalizzazione del

conflitto sociale

• Ambienti finanziari e industriali dei grandi

trusts

• Sonnino (1909-1910)

• Luzzatti (1910-1911)

IL RIENTRO 1912

Politica di riforme sociali:

• fondi all’istruzione elementare

• monopolio statale assicurazioni sulla vita

• riforma elettorale: suffragio universale

maschile

Politica coloniale

• Guerra di Libia

(settembre 1911-

ottobre 1912)

• Da tempo preparata

dalla diplomazia e

sostenuta

dall’opinione

pubblica, è accolta

da Giolitti come una

fatalità.

Guerra di Libia

• Le operazioni militari si arenano di fronte

alla guerriglia locale. Per vincere l’Italia

deve attaccare direttamente l’Impero

Ottomano (Dardanelli, Rodi),

• costretto alla resa (1912) e poi coinvolto

nelle guerre balcaniche (1912-13).

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