Concetti Chiave
- Nel 1956, Nikita Kruscëv denunciò gli eccessi del regime staliniano durante il Ventesimo Congresso del Partito Comunista Sovietico.
- La destalinizzazione segnò l'inizio di una nuova fase politica in URSS, con un ritorno alla legalità socialista e un cambiamento nelle politiche economiche.
- Kruscëv cercò di migliorare la produzione agricola e la distribuzione dei beni di prima necessità, riducendo il focus sull'industria pesante.
- Il periodo di "disgelo" vide un riavvicinamento diplomatico tra l'URSS e il mondo occidentale.
- Nonostante i miglioramenti economici, il governo sovietico non concesse maggiori libertà politiche agli oppositori interni e alle Repubbliche popolari.
La morte di Stalin e l'ascesa di Kruscëv
Nel marzo del 1953 morì Stalin e gli succedette Nikita Kruscëv che, durante il Ventesimo Congresso del Partito Comunista Sovietico (PCUS), nel 1956, denunciò gli eccessi del regime staliniano, le condanne arbitrarie e gli orrori dei gulag, fino ad allora rimasti ufficialmente segreti. Fu quindi avviata una nuova fase politica, non solo all’interno del Paese, ma anche nei rapporti dell’URSS con il resto del Mondo, che prese il nome di destalinizzazione e riguardò sia gli aspetti politici (con la promessa di un ritorno alla legalità socialista dopo la degenerazione del sistema dovuto al culto della persona di Stalin), sia quelli economici (con la messa in discussione del piano adottato negli anni Cinquanta, volto a stabilire il primato dell’industria pesante e militare a scapito dei beni di consumo per la popolazione).
Riforme economiche e disgelo diplomatico
Kruscëv cercò di sviluppare la produzione agricola e di migliorare la distribuzione dei generi di prima necessità; riprese inoltre i rapporti diplomatici con il mondo occidentale, dando inizio a un periodo di “disgelo”. Tuttavia, se il Governo sovietico pose fine agli eccessi del sistema staliniano e migliorò la vita del popolo sul piano economico, non concesse sul piano politico maggiori libertà agli oppositori politici e alle Repubbliche popolari sottoposte al regime sovietico.