Concetti Chiave
- Nel VI-V secolo a.C., Atene divenne il centro culturale della Grecia, superando la Jonia in importanza.
- La poesia e la prosa ellenica fiorirono con figure come i poeti Pindaro e Bacchilide e il favolista Esopo.
- Il teatro greco si sviluppò rapidamente, diventando una forma d'arte centrale e accessibile a tutti i cittadini.
- L'età di Pericle vide la costruzione di opere iconiche come il Partenone e il lavoro di scultori come Fidia e Policleto.
- Filosofi come Socrate, Empedocle e Democrito contribuirono allo sviluppo del pensiero critico e della filosofia.
Indice
Il trasferimento culturale ad Atene
Col fiorire di Atene il centro della vita culturale ellenica si trasferì dalla Jonia all’Attica: i maggiori uomini di cultura ed i maggiori artisti sono, d’ora in poi, di origine ateniese.
Ricordiamo, fra i poeti, Pindaro e Bacchilide e, fra gli scrittori in prosa, il favolista Èsopo.
L'importanza del teatro greco
Nel periodo che stiamo trattando cominciò a svilupparsi in Grecia anche il teatro.
Ben presto il teatro divenne importantissimo e popolarissimo: nelle città si moltiplicavano i teatri (coperti o scoperti) e gli spettacoli venivano organizzati dalle autorità, in modo che il pubblico potesse assistervi gratuitamente.
II grande poeta tragico Èschilo descrisse in una sua opera teatrale, «I persiani», le giornate eroiche alle quali egli pure aveva partecipato: assistere allo spettacolo infiammava e commoveva gli Ateniesi.
L'età di Pericle e la cultura
Nell’età di Pericle, come si è già osservato, massimo fu il fiorire della cultura e dell’arte. Risale a questo periodo la costruzione del Partenone, ed in questa epoca vissero e lavorarono grandi scultori come Fidia, Policleto, Mirone.
Filosofia e scienza nell'età di Pericle
Nell’età di Pericle non mancarono filosofi e scienziati, come Empèdocle di Agrigento e Democrito, di Abdera. In quel periodo, inoltre, fiorì in Atene la scuola filosofica detta dei sofisti, i quali cercarono di sviluppare lo spirito critico dell’uomo. Il maggior pensatore di questa età fu Socrate (il quale venne poi ucciso al tempo dei «Trenta Tiranni»): Socrate sostenne che l’uomo deve cercare di capire non solo la realtà che lo circonda, ma soprattutto se stesso, ponendosi delle leggi morali.