Concetti Chiave
- La Prima Guerra Mondiale prolungò la leva obbligatoria per compensare le perdite e mantenere il fronte attivo.
- La guerra causò pesanti ricadute economiche, con un crescente impiego di donne nelle fabbriche e difficoltà nelle attività agricole.
- In Italia, molte industrie convertirono la produzione per sostenere lo sforzo bellico, mentre il razionamento e il mercato nero si diffondevano.
- I soldati vivevano in trincee che divennero quartieri permanenti, subendo logoramento fisico e morale senza frequenti cambi.
- La convivenza tra soldati di diverse regioni evidenziava difficoltà di comunicazione a causa dei vari dialetti locali.
Conseguenze economiche e sociali
La Prima Guerra Mondiale ebbe numerose conseguenze sull'economia,sulla società e sulle condizioni di vita dei militari.
Verso la fine del 1916, si era diffusa la consapevolezza che la guerra si sarebbe prolungata ben oltre le previsioni iniziali. I caratteri del conflitto avevano imposto ai paesi in guerra la leva obbligatoria, per compensare le perdite e garantire il ricambio al fronte.
Inoltre, la guerra iniziava ad avere pesanti ricadute sull'economia, a causa dell'impiego di molte risorse umane sui campi di battaglia: nelle fabbriche furono impiegate sempre più donne, nelle campagne le attività agricole procedevano a stento e i prodotti agricoli non erano più sufficienti a coprire il fabbisogno interno e al fronte, quindi cominciò ad essere attuato il razionamento dei generi alimentari. L'Italia dovette inoltre mobilitare tutte le sue risorse per sostenere lo sforzo bellico. Le industrie convertirono gran parte della produzione per fornire materiale agli eserciti. Contemporaneamente si diffuse il mercato nero. Inoltre molti uomini provenienti da regioni diverse vennero in contatto senza saper comunicare fra loro a causa dei vari dialetti.Vita nelle trincee
I soldati vivevano nelle trincee, dei fossi scavati nel terreno protetti da un muro di sacchi di sabbia. Inizialmente, le trincee venivano considerate semplicemente un rifugio provvisorio per ripararsi dagli attacchi nemici, ma col tempo diventarono veri e propri quartieri permanenti dei reparti di prima linea. Chi viveva in trincea subiva il logoramento fisico e morale. I soldati non ricevevano il cambio per settimane, erano esposti a tutte le intemperie del tempo, venivano trattati malamente dai superiori.