Concetti Chiave
- L'economia-mondo del 1500, concetto di Braudel, vede al centro stati ricchi con attività produttive specializzate come manifatture e banche.
- Le periferie svolgono attività economiche subordinate, come l'estrazione di materie prime e il piccolo commercio locale.
- Nel passaggio dal 1500 al 1600, il centro economico si sposta dalla Spagna e Portogallo a Inghilterra, Olanda e successivamente alla Francia.
- Il commercio triangolare tra Europa, Africa e America ha sostenuto la ricchezza dei centri economici tramite la tratta degli schiavi.
- La schiavitù viene condannata dalla Costituzione italiana, con leggi severe contro la riduzione in schiavitù e il traffico di esseri umani.
Indice
L'economia-mondo nel 1500
Nel 1500 il commercio si allargò su scala mondiale e da allora l'economia diventa economia-mondo, espressione coniata dallo storico francese Braudel. Secondo questi il centro è costituito da stati ricchi con attività economiche produttive specializzate:
1) manifatture (tessuti preziosi...)
2) attività finanziarie ( banche...)
3) i commerci internazionali;
Le periferie invece, svolgono attività economiche inferiori subordinate e volute dal centro.
1) estrazioni di materie prime
2) coltivazione di prodotti agricoli esportabili
3) piccolo commercio locale
Le attività economiche superiori sono di alto rendimento, quelle inferiori sono di basso rendimento. Nel 1500 al centro si collocarono Spagna e Portogallo.
Il cambiamento dei centri economici
Nel 1600 esse divennero periferie con Italia,Africa centro-meridionale, l'America e zone dell'Asia. Il centro viene occupato da: Inghilterra, Olanda, che crederà il posto alla Francia.
La tratta degli schiavi e la borghesia
La loro ricchezza fu favorita dalla tratta degli schiavi con il triangolo commerciale: Europa, Africa,America. In questi stati la schiavitù fu abolita nel 1815, ma dove durò furono deportati circa 11milioni di africani. Negli stati del centro crebbe la borghesia che riuscì ad ottenere maggiore potere politico con la nascita di un sistema politico basato sul parlamento.
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
Norme italiane sulla schiavitù
Le norme italiane sulla schiavitù.
La costituzione italiana prevede la protezione degli stranieri ospiti in Italia, applicando leggi contro la schiavitù.
È regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
1) chiunque riduca e mantenga una persona in schiavitù ceda una persona in tale stato;
2) chiunque con violenza, minaccia, abusa di autorità costringe o induca una o più persone a fare ingresso a soggiornare o a uscire dallo stato italiano, al fine di sottoporla al lavoro forzato, allo sfruttamento o all'accatonaggio è punito con la reclusione da 8 a 20 anni.
La pena viene aumentata se la persona offesa é minorenne.
Legge approvata nel 2003 dal parlamento italiano.
Domande da interrogazione
- Qual era la struttura dell'economia-mondo nel 1500 secondo Braudel?
- Come è cambiato il centro economico dal 1500 al 1600?
- Quali sono le norme italiane sulla schiavitù?
Secondo Braudel, l'economia-mondo nel 1500 era caratterizzata da centri economici ricchi con attività produttive specializzate come manifatture, attività finanziarie e commerci internazionali, mentre le periferie svolgevano attività economiche inferiori come estrazione di materie prime e coltivazione di prodotti agricoli.
Nel 1600, il centro economico si spostò dalla Spagna e Portogallo all'Inghilterra e Olanda, che successivamente cedettero il posto alla Francia, mentre l'Italia, l'Africa centro-meridionale, l'America e alcune zone dell'Asia divennero periferie.
Le norme italiane sulla schiavitù prevedono la protezione degli stranieri e puniscono chi riduce o mantiene una persona in schiavitù, o costringe qualcuno a entrare, soggiornare o uscire dall'Italia per sfruttamento, con pene da 8 a 20 anni di reclusione, aumentate se la vittima è minorenne.