Concetti Chiave
- Camillo Benso conte di Cavour è noto come uno dei principali artefici dell'unità d'Italia e il primo premier del Regno d'Italia.
- Ha guidato il primo Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia, con obiettivi di promuovere un'economia liberale e potenziare infrastrutture come la rete ferroviaria.
- Figura centrale della Destra storica, Cavour era in contrasto con le idee repubblicane di Mazzini e gli ideali rivoluzionari di Garibaldi.
- Partecipò con successo alle trattative di pace della guerra di Crimea, portando la questione italiana all'attenzione internazionale.
- Morì nel 1861, prima di vedere completata la riunificazione italiana, che avvenne con la Terza guerra d'indipendenza.
Cavour e l'unità d'Italia
Camillo Benso conte di Cavour: Nato a Torino il 10 agosto del 1810, Per la storia d'Italia Unita viene ricordato, insieme a Garibaldi e Vittorio Emanuele II, come l'artefice dell'impresa unitaria e il primo premier della storia. Già ministro e capo del governo del Regno di Sardegna, dopo il successo della Spedizione dei Mille (5 maggio-26 ottobre 1860), si trovò a presiedere, dal 22 marzo 1861 fino agli ultimi giorni di vita(6 giugno 1861), il primo Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia.
Obiettivi economici e politici
I suoi obbiettivi primari erano: promuovere un'economia liberale, potenziare il settore industriale e le infrastrutture, soprattutto la rete ferroviaria.
Politicamente fu l'anima della cosiddetta Destra storica, che era in contrasto con le posizioni repubblicane di Giuseppe Mazzini e gli ideali rivoluzionari di Garibaldi. Morì a Torino il 6 giugno 1861, non riuscendo a realizzare il suo sogno di completare la riunificazione, portata poi a termine con la Terza guerra d'indipendenza (20 giugno 1866 - 12 agosto 1866).Guerra di Crimea e diplomazia
Nel 1853 scoppiò la guerra di Crimea fra Russia e Turchia. Il Piemonte intervenne al fianco di Inghilterra e Francia. La Russia fu sconfitta e Cavour fu ammesso alle trattative di pace che si svolsero a Parigi. In questo modo ottenne un successo diplomatico perché si discusse della situazione italiana, che era dominata dagli austriaci e dai Borboni.