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Concetti Chiave

  • La riforma di Solone mirava a democratizzare il governo ateniese, includendo sia nobili che non nobili nelle stesse classi sociali e permettendo a tutti di partecipare all'Ecclesia.
  • Solone ha istituito l'Ecclesia come organo elettivo principale, responsabile della scelta dei membri della Bulè, dei nove arconti e delle Elièe, garantendo un potere legislativo, esecutivo e giudiziario più equo.
  • L'Areopago, pur mantenendo una funzione consultiva, divenne più democratico poiché composto da ex arconti eletti da tutti i cittadini, non solo dai nobili.
  • La limitazione politica della riforma includeva l'obbligo del servizio militare per i cittadini, escludendo i «teti» che non potevano permettersi l'equipaggiamento, limitando così la loro partecipazione politica.
  • Nonostante le intenzioni, la riforma non ebbe successo a causa dell'opposizione dei nobili e dei «teti», portando a due anni di anarchia e all'ascesa al potere di Pisistrato.

Indice

  1. La riforma di Solone
  2. Partecipazione all'Ecclesia
  3. Ruolo dell'Areopago
  4. Servizio militare e limitazioni
  5. Conseguenze della riforma

La riforma di Solone

A cosa servì la divisione fatta dalla riforma di Solone?

In primo luogo servì a mettere sullo stesso piano nobili e non nobili: in una stessa classe erano compresi infatti cittadini nobili e cittadini non nobili; in secondo luogo servì a far partecipare al governo anche i non nobili.

Partecipazione all'Ecclesia

Solone stabilì che i cittadini di tutte le classi potessero partecipare all’Ecclesia (l’assemblea popolare) e che fosse l’Ecclesia ad eleggere sia coloro che dovevano fare le leggi, sia coloro che dovevano farle applicare, sia coloro che dovevano farle rispettare.

L’Ecclesia eleggeva infatti:

- La Bulè (un’assemblea di 400 persone che aveva il potere legislativo);

- I nove arconti (che avevano il potere esecutivo);

- Le Elièe (tribunali che avevano il potere giudiziario).

Ruolo dell'Areopago

E l’Areopago che fine aveva fatto?

Solone lo lasciò in vita, con la funzione di consigliare e controllare gli arconti; d’altra parte anche l’Areopago era divenuto più democratico, poiché, dovendo esser composto da ex arconti, ed essendo ormai gli arconti eletti dall’assemblea di tutti i cittadini, non succedeva più che gli arconti fossero sempre e solo nobili.

Servizio militare e limitazioni

La riforma di Solone prevedeva, fra l‘altro, che tutti i cittadini dovessero fare il servizio militare, armandosi a proprie spese; erano esclusi i «teti» in quanto, non possedendo nulla, non potevano provvedere all'equipaggiamento militare. Ciò costituiva una limitazione politica: infatti soltanto i cittadini che prestavano servizio militare potevano eleggere ed essere eletti. I «teti», dunque, restavano esclusi dal potere.

C’era anche una ragione pratica in questa limitazione: in Atene le cariche pubbliche erano gratuite, quindi il cittadino eletto doveva disporre di tempo e denaro proprio. Come avrebbe potuto un contadino, un operaio, che viveva del proprio salario, abbandonare il lavoro per la vita politica?

Conseguenze della riforma

La riforma di Solone non ottenne i risultati previsti: i nobili si opposero ad essa, organizzando addirittura delle bande armate per osteggiarla, i «teti» la avversarono. Per due anni in Atene vi fu una vera e propria anarchia, con scontri, sommosse, tumulti; dalla confusione emerse un cittadino, Pisistrato, il quale riuscì ad instaurare una nuova forma di governo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale della riforma di Solone?
  2. La riforma di Solone mirava a mettere sullo stesso piano nobili e non nobili, permettendo anche ai non nobili di partecipare al governo attraverso l'Ecclesia.

  3. Quali erano le limitazioni politiche della riforma di Solone?
  4. La riforma escludeva i "teti" dal servizio militare e quindi dal potere politico, poiché solo chi prestava servizio militare poteva eleggere ed essere eletto.

  5. Quali furono le conseguenze immediate della riforma di Solone?
  6. La riforma non ottenne i risultati previsti, portando a opposizioni da parte dei nobili e dei "teti", e culminando in un periodo di anarchia e l'ascesa di Pisistrato.

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