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Concetti Chiave

  • L'arte figurativa dell'antico Egitto era principalmente di natura rituale, con un forte legame con la religione e la magia.
  • Le immagini erano considerate geroglifici ingranditi, seguendo convenzioni come chiarezza, contorni nitidi e composizione equilibrata.
  • L'arte egizia mirava a preservare l'equilibrio cosmico e a superare l'effimero della vita umana.
  • Le opere, spesso anonime e frutto di lavoro collettivo, erano legate a contesti religiosi, garantendo l'eternità a dei, faraoni e defunti.
  • La rappresentazione umana combinava diverse angolature del corpo, con soggetti principali raffigurati in dimensioni maggiori.

Indice

  1. Arte figurativa e geroglifici
  2. Funzionalità e contesto religioso
  3. Il ruolo del disegnatore

Arte figurativa e geroglifici

L'Arte figurativa nell'antico Egitto, si allontana da quella moderna dato che i principi che la governano sono di creazione rituale e il suo scopo era dunque funzionale.

In questa cerchia la scrittura geroglifica, dove i singoli segni sono riproduzioni di oggetti reali ai quali credenze religiose e riti magici davano vita e durata, impose alcune delle sue convenzioni:

• chiarezza

• contorni nitidi

• composizione equilibrata

si può dire che le immagini dipinte, incise o scolpite nei templi o nelle tombe sono geroglifici ingranditi.

Funzionalità e contesto religioso

Il bisogno di salvaguardare l'equilibrio cosmico e di annullare il lato effimero della vita umana contraddistingue fin dalle epoche più antiche il pensiero egizio e tutte le sue espressioni.

Le produzioni degli egizi che definiamo opere d'arte, poche di loro firmate e più generalmente nasce da un lavoro collettivo, avvenivano a una funzionalità tanto in ambito religioso ovvero tempio o tomba quanto nell'uso quotidiano ovvero le arti minori.

Quasi tutte le sculture e i dipinti provengono da contesti religiosi, collocati in zone che garantivano la presenza e il culto della divinità, del faraone o del defunto, rendendone eterna l'esistenza.

Il ruolo del disegnatore

Il disegnatore, ossia lo "scriba dei contorni", iniziava presso botteghe artigiane dipendenti dal palazzo o dal tempio, dove imparava le regole del disegno e del colore.

I canoni della rappresentazione egizia volevano che il soggetto fosse ritratto negli elementi che più lo caratterizzavano, i cui punti di vista venivano messi insieme.

L'immagine umana si presenta come una combinazione di differenti angolature del corpo:

• intero corpo di profilo

• mano, piede e torace perfettamente allineati

• i protagonisti riprodotti di dimensioni più grandi.

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