Concetti Chiave
- Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti dal 1912, decise di intervenire nella Prima Guerra Mondiale il 6 aprile 1917, dopo attacchi tedeschi a navi statunitensi.
- Wilson desiderava che il conflitto promuovesse giustizia internazionale, delineata nella sua "Dichiarazione dei quattordici punti" nel gennaio 1918.
- Dopo la guerra, Wilson partecipò alla Conferenza di pace di Parigi del 1919, ma si sentì a disagio con i leader delle altre nazioni.
- Il Senato degli Stati Uniti respinse il progetto di Wilson per la Società delle Nazioni, a cui gli USA non aderirono.
- Wilson ricevette il premio Nobel per la pace nel 1920, e concluse la sua carriera politica nel marzo 1921.
Indice
Wilson e la prima guerra mondiale
Divenuto Presidente degli Stati Uniti nel 1912, Woodrow Wilson, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando i Tedeschi iniziarono ad affondare anche navi statunitensi per impedire l'approvvigionamento a Francia e Gran Bretagna, si orientò per l'intervento, avvenuto il 6 aprile 1917.
I quattordici punti e la conferenza di pace
Egli voleva che il conflitto perseguisse obiettivi di giustizia internazionale, princìpi che espresse poi nella sua "Dichiarazione dei quattordici punti" (gennaio 1918). Alla fine vinse la Guerra con Inghilterra, Francia e Italia.
Dopo la guerra, Wilson s'impegnò nella Conferenza di pace di Parigi del 1919. Era però più uno studioso ricco di ideali che un esperto politico e si ritrovò a disagio di fronte al comportamento degli altri "Grandi" della Conferenza.
Il fallimento della Società delle Nazioni
Wilson si vide poi bocciare proprio dal Senato di Washington il progetto cui più teneva, la Società delle Nazioni, secondo lui capace di regolare i contrasti internazionali, alla quale gli USA non aderirono. Dopo aver ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1920, lasciò la presidenza alla scadenza del mandato (marzo 1921) e abbandonò la politica.
Motivazioni dell'ingresso in guerra
Alla base della decisione del suo ingresso in guerra c'erano vari motivi:
-Il timore di una Germania vittoriosa, e quindi più potente sul piano mondiale;
-Gli interessi economici dei soldi prestati alle Nazioni europee dell'Intesa