Concetti Chiave
- I fallimenti delle rivoluzioni mazziniane portarono i patrioti a cercare metodi alternativi per l'unificazione italiana.
- Vincenzo Gioberti propose un approccio realistico basato su una confederazione di Stati italiani guidata dal papa.
- Gioberti, ex simpatizzante della Giovane Italia, vedeva nel cattolicesimo la chiave per il progresso e l'unità italiana.
- Secondo Gioberti, l'Italia aveva una missione morale e civile da compiere, ispirata dalla sua tradizione religiosa.
- Gioberti suggeriva di sostituire le rivoluzioni con riforme per raggiungere l'unificazione e la crescita culturale.
Fallimenti dei moti mazziniani
I ripetuti fallimenti dei moti mazziniani indussero molti patrioti a pensare che neppure il metodo della rivoluzione popolare, indicato dal Mazzini fosse quello idoneo a raggiungere il fine del risorgimento italiano, anche perché, per l’attuazione del programma mazziniano, sarebbe stato necessario che la gran massa del popolo avesse aderito alle idee del Mazzini.
Ciò non era invece accaduto, in parte perché le condizioni di ignoranza, di miseria, di arretratezza del nostro popolo contadino e operaio non gli permettevano di essere sensibile a certi ideali, e in parte perché il Mazzini, pur nutrendo, come si disse, sentimenti religiosi, non era favorevole al cattolicesimo.Proposta di Vincenzo Gioberti
Bisognava dunque cercare altre vie, più realistiche ed attuabili, e tali parvero quelle indicate da Vincenzo Gioberti, un sacerdote torinese, già simpatizzante per la Giovane Italia e per questo imprigionato ed esiliato. Vincenzo Gioberti in un libro stampato a Bruxelles ed intitolato “Del primato morale e civile degli italiani”, sostenne che l’Italia aveva una missione da compiere rispetto alle altre nazioni: questa missione, in cui consisteva il suo “primato”, le era conferita dalla religione cattolica, base di ogni progresso. Come Roma latina e cristiana aveva educato ed unificato con la fede e la cultura i popoli barbari dell’Europa, così l’Italia doveva ricostruire l’unità morale dei popoli europei riconducendo la loro cultura e la loro civiltà ai principii religiosi che le avevano generate. Per assolvere alla sua missione l’Italia doveva prima di tutto unire i suoi Stati in una confederazione presieduta dal papa e sostituire alle “rivoluzioni” le “riforme”.