Concetti Chiave
- La società di massa si sviluppò tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, con la maggior parte della popolazione concentrata nei centri urbani e integrata nell'economia di mercato.
- L'espansione economica e la razionalizzazione produttiva portarono alla produzione di massa e all'aumento del reddito pro-capite nei paesi industrializzati.
- La stratificazione sociale cambiò, con la crescita del ceto medio e una maggiore distinzione tra lavoratori generici e qualificati nella classe operaia.
- Lo stato promosse l'istruzione e ridusse l'analfabetismo, ampliando l'opinione pubblica e accelerando la socializzazione attraverso il servizio militare obbligatorio.
- L'estensione del suffragio universale e lo sviluppo di partiti di massa e sindacati aumentarono la partecipazione politica e la considerazione delle esigenze delle classi lavoratrici.
Indice
L'emergere della società di massa
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 cominciarono a delinearsi, nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti, i caratteri della moderna società di massa, La maggioranza della popolazione viveva ormai nei centri urbani ed era inserita nel circolo dell'econo¬mia di mercato; i rapporti sociali si facevano più intensi e si basavano non più sulle comunità tradizionali, bensì sulle grandi istituzioni na¬zionali (apparati statali e organiz¬zazioni di massa).
Espansione economica e stratificazione sociale
Gli anni 1896-191.3 furono, per i paesi industrializzati, un periodo di intensa espansione economica, cui si accompagnò, tra l'altro, un au¬mento del reddito pro-capite che determinò un allargamento de! Mercato.
Le dimensioni dì massa assunte dalla domanda stimolaro¬no la produzione in serie, nonché la diffusione di processi di meccanizzazione e razionalizzazione produttiva (catena di montaggio, taylorismo).
Mutava, parallelamente, la stratifi¬cazione sociale, Se nella classe operaia si accentuò la distinzione fra lavoratori generici e qualificati, la maggiore novità fu il crescere dei nuovi strati del ceto medio. A cui contribuivano sia il settore del lavoro autonomo sia quello del lavoro dipendente.
Ruolo dello Stato e socializzazione
Di fondamentale importanza determinare i caratteri della nuova società di massa fu il diretto im-pegno dello Stato nel campo dell’ istruzione, che ebbe, per conse¬guenza una drastica diminuzione i dell'analfabetismo in tutta Europa, ; Si allargava, anche per l'incremen¬to nella diffusione dei giornali, l'a¬rea dell'opinione pubblica. Anche l'introduzione generalizzata del servizio militare obbligatorio e la creazione di eserciti di massa (im¬posta dall'evoluzione delle strate¬gie e delle tecniche militari) con-tribuirono ad accelerare i proces¬si di socializzazione.
Partecipazione politica e questione femminile
Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 si ebbe un processo di allar¬gamento della partecipazione alla vita politica determinato dall'e¬stensione del diritto di voto, dall'affermarsi dì un nuovo modello di partito (il partito di massa) e dalla crescita di grandi organismi sindacali nazionali. Parallelamente, la politica delle classi dirigenti tenne in maggior conto le esigenze delle classi lavoratrici (legislazione sociale, servizi pubblici urbani, au¬mento de la tassazione diretta).
I primi albori della società di massa segnarono il manifestarsi di una questione femminile, anche per le conseguenze dell'industria¬lizzazione sull’assetto della famiglia e il ruolo della donna. I primi movimenti di emancipazione femminile, all'epoca nettamente minoritari, concentrarono la loro azione nella lotta per il suffragio alle donne.
Socialismo e contrasti interni
Alla fine dell'800 sorsero nei prin¬cipali paesi europei dei partiti so¬cialisti che. si ispiravano per lo più al modello della socialdemocrazia tedesca e facevano capo alla Se¬conda Internazionale, fondata nei nel 1889, Nella maggioranza di questi partiti i1 marxismo fu assunto co¬me dottrina ufficiale; si affacciaro¬no presto, tuttavia, contrasti fra il revisionismo riformista di Bernstin, gli esponenti dell'ortodossia marxista e le nuove correnti rivo¬luzionane, tra le quali va ricordata quella «sindacalista rivoluzionaria» che aveva il suo maggior ispirato¬re in Georges Sorel.
Leone 13 favorì il riavvicinamento fra i cattolici e le classi dirigenti di quei paesi dove maggiormente era la tensione fra stato e chiesa. Si impegnò in campo sociale, stimolato soprattutto dall'enciclica Rerum novarum. significativa espressione dei fermenti in atto nel mondo cattolico fu l'emergere, soprattutto in Francia e Italia,di movimenti democratico-cristiani e, sul piano più strettamente religioso, del modernismo (colpito, nel 1907, dalla scomunica dì Pio X).
Nazionalismo e ideologie politiche
Il nuovo nazionalismo
Sul piano delle ideologie politiche, nell'Europa di fine 800 trovò larga diffusione il nazionalismo,
ormai divenuto una corrente nettamente conservatrice. In varia commistione con esso - e grazie
all'appello alle componenti irrazionali della psicologia collettiva - si diffusero tendenze apertamente razziste e antisemite. In Germania e nell'Europa orientale il nazionalismo prese anche la forma, rispettivamente, di pangermanesimo e panslavismo. Espressione particolare del generale risveglio nazionalistico, ma anche reazione contro l'antisemitismo,fu il sionismo.
Crisi del positivismo e nuove correnti
Sul piano culturale, la fine del secolo vide la crisi del positivismo, a favore del diffondersi di nuove
correnti che ponevano l'accento sul ruolo del soggetto, considerando elementi costitutivi dell'attività
umana fattori quali l'istinto e la volontà. Le certezze del positivismo in campo scientifico entrarono in crisi anche per le scoperte della fisica contemporanea.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali cambiamenti sociali tra la fine dell'800 e l'inizio del '900?
- Come influenzò lo sviluppo industriale la società di massa?
- Quali furono le conseguenze dell'impegno dello Stato nell'istruzione?
- In che modo si manifestò la questione femminile nella società di massa?
- Quali furono le nuove correnti ideologiche e culturali alla fine dell'800?
In questo periodo si delinearono i caratteri della moderna società di massa, con la maggioranza della popolazione che viveva nei centri urbani e partecipava all'economia di mercato. I rapporti sociali si basavano su grandi istituzioni nazionali piuttosto che su comunità tradizionali.
Lo sviluppo industriale portò a un aumento del reddito pro-capite e all'espansione del mercato, stimolando la produzione in serie e la meccanizzazione. Questo contribuì alla razionalizzazione produttiva e alla crescita dei nuovi ceti medi.
L'impegno dello Stato nell'istruzione portò a una drastica diminuzione dell'analfabetismo in Europa e allargò l'area dell'opinione pubblica, anche grazie alla diffusione dei giornali e all'introduzione del servizio militare obbligatorio.
La questione femminile emerse con i primi movimenti di emancipazione femminile, che si concentrarono sulla lotta per il suffragio alle donne, influenzati dalle conseguenze dell'industrializzazione sul ruolo della donna e sulla struttura familiare.
Alla fine dell'800, il nazionalismo divenne una corrente conservatrice, mentre il positivismo entrò in crisi a favore di nuove correnti che enfatizzavano il ruolo del soggetto e fattori come l'istinto e la volontà, influenzate dalle scoperte della fisica contemporanea.