Concetti Chiave
- Il fascismo è interpretato da Croce come una malattia morale, un momento di smarrimento post-bellico non legato a una specifica classe sociale.
- La visione marxista vede il fascismo come espressione della borghesia imprenditoriale, una reazione capitalistica alla paura del socialismo.
- Piero Gobetti descrive il fascismo come una caratteristica intrinseca dell'Italia, definendolo "Autobiografia di una nazione" e critica la mancanza di coraggio della media borghesia.
- Renzo De Felice propone una visione revisionista, sottolineando i progressi economici del fascismo e distinguendo tra ideologia del movimento e dittatura personale di Mussolini.
- Il fascismo è caratterizzato da nazionalismo e irrazionalismo, privilegiando la forza e violenza, ma non raggiungendo gli estremi razzisti del nazismo.
Interpretazioni del fascismo sono 3:
- liberale Croce, filosofo neo idealista dice che il fascismo è una malattia morale che prima o poi finirà. non è attribuibile ad una classe sociale. non c’è una classe sociale che propaganda questa idea. È un momento di smarrimento dopo la prima guerra mondiale.
- marxista è espressione di una precisa classe sociale cioè la borghesia imprenditoriale che ha assunto il potere e ha paura dei socialisti. quindi il fascismo è il risultato del capitalismo, ed è nato come reazione alla paura del socialismo
- democratica (Piero Gobetti) dice che il fascismo è caratteristico dell’Italia, è l’autobiografia della nazione.
I fascisti all'inizio erano una classe medio bassa, media borghesia tornata dalla guerra, poi il fascismo diventa espressione dei grandi gruppi.
Indice
La politica economica del fascismo
La politica economica del fascismo si aliena la simpatia di questi grandi gruppi perché mussolini con la camera dei fasci e delle corporazioni vuole gestire anche i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, non lascia spazio a nessuno e anche la grande imprenditoria ad un certo punto non ne può più.
Gobetti e la media borghesia
Per Gobetti il fascismo era “Autobiografia di una nazione”, era espressione del popolo italiano, che è un popolo di servi perchè abituato ad essere schiavi. Mussolini e Vittorio Emanuele sono italiani che hanno l'animo di schiavi. La media borghesia avrebbe dovuto assumere la responsabilità del potere invece si è alleata con i grandi gruppi conservatori e non ha portato a termine il processo risorgimentale, perché non ha voluto prendere posizione gli è convenuto di più allearsi con i grandi gruppi. Avrebbe dovuto allearsi con le masse
Il fascismo è il risultato dall'alleanza tra la media borghesia e i grandi gruppi: non c'è stato il coraggio di dire vogliamo essere liberi
Secondo Gobetti agli italiani piace essere servi, gli piace che qualcuno li diriga
Renzo De Felice e il revisionismo
Renzo De Felice rappresenta la corrente revisionista, rivalutare. Fascismo è stato un progresso economico.
Fascismo ebbe consensi perché mentre il resto del mondo vive una grave crisi l’Italia ne resta fuori. Sostanzialmente Non dice questo, bisogna distinguere il fascismo come movimento, cioè ideologia e come potere personale di mussolini che instaurò una dittatura. Renzo è troppo morbido nei confronti di mussolini. Vuole rivalutare il movimento che è un movimento rivoluzionario mentre il nazismo è reazionario, legato al passato, il fascismo aveva intenzione di creare un uomo nuovo. Questa è la sua posizione che è molto discutibile perché Non considera eventi storici come le leggi razziali la repubblica di salò.
Irrazionalismo e nazionalismo nel fascismo
All’interno del fascismo c’è l’irrazionalismo. Il fascismo non fu razzista come il nazismo ma solo nazionalista, non esistono valori ma pseudo valori: forza, violenza.
Nazionalismo: fa riferimento al sentimento di identità. Il popolo che si identifica in una nazione.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali interpretazioni del fascismo secondo il testo?
- Come viene descritto il rapporto tra fascismo e classi sociali?
- Qual è la posizione di Renzo De Felice sul fascismo?
- In che modo il fascismo viene differenziato dal nazismo nel testo?
Il testo presenta tre interpretazioni del fascismo: quella liberale di Croce, che lo vede come una malattia morale; quella marxista, che lo considera un'espressione della borghesia imprenditoriale; e quella democratica di Gobetti, che lo definisce come l'autobiografia della nazione italiana.
Il fascismo inizialmente era sostenuto dalla classe medio-bassa e media borghesia, ma successivamente divenne espressione dei grandi gruppi. La politica economica fascista alienò la simpatia di questi gruppi a causa della gestione autoritaria dei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore.
Renzo De Felice rappresenta una corrente revisionista che rivaluta il fascismo come un progresso economico. Distinguendo tra il movimento fascista e il potere personale di Mussolini, De Felice considera il fascismo un movimento rivoluzionario, a differenza del nazismo, che vede come reazionario.
Il testo sottolinea che, a differenza del nazismo, il fascismo non fu razzista ma nazionalista, basato su pseudo valori come forza e violenza. Il fascismo mirava a creare un "uomo nuovo", mentre il nazismo era legato al passato.