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Concetti Chiave

  • Il 1° settembre 1939, l'invasione del «corridoio di Danzica» da parte di Hitler porta alla dichiarazione di guerra di Francia e Gran Bretagna contro la Germania.
  • Hitler applica una strategia simile alla Prima Guerra Mondiale, invadendo Belgio, Lussemburgo e Olanda per penetrare in Francia, che si arrende rapidamente.
  • Nel 1941, l'invasione dell'URSS da parte di Hitler e l'attacco giapponese a Pearl Harbor portano l'URSS e gli Stati Uniti a entrare in guerra.
  • Tra il 1942 e il 1943, gli Alleati ottengono vittorie decisive a Midway, El Alamein e Stalingrado, mentre la Resistenza cresce nei Paesi occupati.
  • Il 6 giugno 1944, il D-Day segna un'importante offensiva alleata, portando alla resa della Germania nel maggio 1945 e alla fine della guerra con la resa del Giappone nel settembre 1945.

Indice

  1. L'inizio della seconda guerra mondiale
  2. L'espansione tedesca in Europa
  3. L'entrata in guerra dell'Italia
  4. L'invasione dell'Unione Sovietica
  5. La svolta degli Alleati
  6. La caduta di Mussolini e l'armistizio
  7. La fine della guerra in Europa

L'inizio della seconda guerra mondiale

Il 1°settembre 1939, Hitler invase il «corridoio di Danzica», un territorio ceduto alla Polonia. Contrariamente alle previsioni di Hitler, il 3 settembre, la reazione della Francia e della Gran Bretagna non si fece attendere e dichiararono guerra alla Germania.

In poche settimane, la Germania occupò tutta la Polonia occidentale, mentre i sovietici la Polonia orientale e la Finlandia. Durante la guerra, la Germania, l’Italia, il Giappone e i loro alleati sono definiti «potenze dell’Asse», invece l’Inghilterra, la Francia e i Paesi che si unirono a loro erano chiamati «Paesi Alleati».

L'espansione tedesca in Europa

Durante i primi mesi di guerra, i Tedeschi occuparono facilmente anche la Danimarca e la Norvegia. Nel maggio 1940, Hitler invase il Belgio, il Lussemburgo e l’Olanda, tutti e tre neutrali. La conquista di questi tre piccoli Stati permise a Hitler di penetrare in Francia con facilità, la stessa strategia che aveva attuato la Germania nella Prima Guerra mondiale. I francesi, dopo avere opposto per qualche giorno una debole resistenza, si arresero. Il 14 giugno 1940 le truppe tedesche entrarono a Parigi. Il generale Pétain firmò l’armistizio con la Germania il 22 giugno e chiese di poter formare a Vichy un governo provvisorio.

L'entrata in guerra dell'Italia

Intanto il generale Charles De Gaulle si rifugiò a Londra e formò un «governo in esilio della Francia libera». In principio Mussolini non entrò in guerra. Poi di fronte ai rapidi e continui successi della Germania, il 10 giugno 1940 si decise ad entrare come alleata della Germania. Ma l’esercito italiano era male equipaggiato: aveva vestiti, armi e cibo insufficienti. L’Inghilterra, guidata dal leader del governo inglese Winston Churchill, era il solo Paese che combatteva contro Hitler. Per due mesi la Germania bombardava ogni giorno l’Inghilterra, ma l’aviazione inglese resistette e Hitler dovette rinunciare all’invasione.

Nell’autunno del 1949, Mussolini decise di conquistare la Grecia, ma non riuscì a occuparla. Hitler si trovò costretto ad aiutare l’Italia, così Italia e Germania conquistarono la Grecia e la Jugoslavia. Contemporaneamente, si svolsero battaglie in Africa: Mussolini, infatti, aveva deciso di allargare i possedimenti coloniali attaccando la colonia egiziana, ma fu respinto dalla controffensiva inglese. Le truppe italo-tedesche, comandate da Rommel, arrivarono fino ad Alessandria d’Egitto.

L'invasione dell'Unione Sovietica

Nel 1941 vi furono due avvenimenti importanti: entrarono in guerra sia l’URSS sia gli Stati Uniti. Il 22 giugno 1941 Hitler infranse il patto di non aggressione con l’Unione Sovietica e invase l’URSS. Questa operazione fu chiamata «operazione Barbarossa». Gli ordini di Hitler erano chiari: distruggere tutto quello che non potevano portar via. All’inizio l’esercito tedesco vince, ma poi l’Armata Rossa, colta di sorpresa, si riorganizzò. I soldati sovietici usarono la stessa tecnica usata con Napoleone 130 anni prima: si ritirarono all’interno del territorio russo e bruciarono i raccolti, così che i Tedeschi non potessero fare rifornimento, messi in difficoltà anche grazie al terribile inverno russo. L’Italia mandò soldati in Russia in aiuto ai Tedeschi, ma i soldati italiani non erano preparati, per cui tanti morirono. Intanto, il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò a sorpresa a Pearl Harbor la flotta statunitense, che fu sconfitta. Il giorno dopo, l’8 dicembre 1941, gli Stati Uniti entrarono in guerra a fianco della Gran Bretagna.

La svolta degli Alleati

Nel 1942 gli Alleati cominciarono a vincere. A giugno, la flotta statunitense ebbe una grande vittoria sul Giappone nelle isole Midway, una rivincita dell’umiliazione a Pearl Harbor. Poco dopo, gli inglesi sconfissero l’esercito italo-tedesco a El Alamein, in Egitto. Fra il 1942 e il 1943 la Russia sconfisse la Germania a Stalingrado. Gli Alleati bombardarono le città e i porti tedeschi. Inoltre, nei Paesi occupati da Tedeschi e Italiani, nacque la Resistenza, formata da gruppi di partigiani che combattevano clandestinamente per mandare via l’esercito tedesco. In Italia, in molti cercavano di convincere Vittorio Emanuele III a mandare via Mussolini. Il 10 luglio 1943, gli alleati sbarcano in Sicilia e la conquistarono. Il 25 luglio Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini e diede il comando al maresciallo Pietro Badoglio. Allora i Tedeschi inviarono truppe in Italia per controllare la situazione.

La caduta di Mussolini e l'armistizio

L’8 settembre 1943, Vittorio Emanuele III firmò un armistizio con gli Alleati. Hitler, nonostante le sconfitte, si rifiutava di considerarsi sconfitto e cercò di resistere per tutto l’anno. Per paura dei Tedeschi, il re lasciò Roma e andò nell’Italia meridionale, che era stata liberata dagli Alleati. Intanto, i Tedeschi liberano Mussolini, che forma un nuovo Partito fascista e proclama la Repubblica di Salò. Così l’Italia era divisa in due: a Sud, il Regno d’Italia, appoggiato dagli Alleati, al Centro a al Nord, la Repubblica di Salò, governata da Mussolini e dai Tedeschi.

La fine della guerra in Europa

Alla fine del 1943, i Tedeschi erano in difficoltà in tutta Europa. Sul fronte occidentale, gli Alleati sferrarono un nuovo attacco il 6 giugno 1944. Un enorme flotta puntò verso le coste della Normandia. Fu una battaglia terribile a cui parteciparono soldati britannici, statunitensi, canadesi, francesi. Questo giorno fu chiamato D-Day. Le città tedesche furono bombardate e quando l’Armata Rossa arriva a Berlino, Hitler si uccise. Il 7 maggio 1945, la Germania si arrese. Gli Alleati, nel frattempo, liberarono da Sud a Nord tutti i territori italiani. Mussolini cerca di fuggire, ma venne catturato e fucilato. Il Giappone era l’unico Stato che non intendeva arrendersi e il 6 agosto 1945 un bombardiere statunitense lanciò la bomba atomica su Hiroshima e il 9 agosto su Nagasaki. Il 2 settembre, il Giappone si arrese. La guerra era davvero finita.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le reazioni immediate della Francia e della Gran Bretagna all'invasione del «corridoio di Danzica» da parte di Hitler?
  2. Il 3 settembre, la Francia e la Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania, contrariamente alle previsioni di Hitler.

  3. Come si sviluppò l'invasione tedesca della Francia nel 1940?
  4. Hitler invase il Belgio, il Lussemburgo e l’Olanda, permettendo alla Germania di penetrare facilmente in Francia, che si arrese dopo una debole resistenza.

  5. Quali furono le conseguenze dell'attacco giapponese a Pearl Harbor?
  6. L'attacco a sorpresa del Giappone a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 portò gli Stati Uniti a entrare in guerra a fianco della Gran Bretagna l'8 dicembre 1941.

  7. Quali furono i principali successi degli Alleati nel 1942?
  8. Gli Alleati ottennero vittorie significative, tra cui la vittoria statunitense sul Giappone alle isole Midway e la sconfitta dell'esercito italo-tedesco a El Alamein da parte degli inglesi.

  9. Come si concluse la Seconda Guerra Mondiale?
  10. La guerra si concluse con la resa della Germania il 7 maggio 1945 e del Giappone il 2 settembre 1945, dopo il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

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