Concetti Chiave
- I Savoia iniziarono come una famiglia feudale nel X e XI secolo, diventando una delle grandi dinastie europee.
- La fortuna finanziaria e politica dei Savoia derivò dal controllo dei colli alpini e dai pedaggi sulle rotte imperiali.
- Dal Medioevo, i Savoia ampliarono il loro dominio includendo Ginevra, Svizzera, Genova, Piemonte e Nizza.
- Vittorio Amedeo II trasformò la Savoia in una monarchia assoluta e ottenne il regno di Sicilia, poi scambiato con la Sardegna.
- Con l'unità d'Italia nel 1860, Vittorio Emanuele I divenne il primo re, mentre la Savoia votò per unirsi alla Francia.
Origini della casata dei Savoia
In origine oscura famiglia feudale, risalente al X e XI secolo, nel tempo, la casata dei Savoia ha conosciuto un destino eccezionale che l’hanno collocata fra le più grandi dinastie
Il fondatore è Umberto Biancamano, un conte della Maurienne che ricevette in eredità dalle mani del vescovo di Vienne, una parte della Savoia attuale.
Consolidò il potere sostenendo, nel 1032, lo’imperatore tedesco Corrado, divenuto re di Borgogna. I suoi discendenti, sfruttando la loro posizione di custodi delle Alpi e le rivalità fra le grandi potenze, seguirono la stessa via. Innanzitutto riuscirono a controllare i principali colli alpini e il pagamento dei pedaggi fecero la loro fortuna finanziaria mentre gli imperatori costretti continuamente attraversare la Savoia per recarsi in Italia dalla Borgogna o dalla Germania, fecero la loro fortuna politica.Espansione e influenza politica
La fine del Medio Evo vede l’apogeo dello Stato savoiardo: i conti di Savoia diventano duchi a seguito di concessione imperiale e mantengono una fastosa corte a Chambéry, la capitale del regno ed estendono il loro dominio su Ginevra, sulla Svizzera, su Genova, sulla parte italiana del Piemonte e su Nizza. Il prestigio diventa talmente grande che nel 1439, durante lo Scisma d’Occidente, il duca Amedeo VIII, ricopre l’incarico di papa (antipapa) per alcuni anni, con il nome di Felice V. Nel 1349, il re di Francia prende possesso del Delfinato e all’inizio del secolo successivo Francesco I° occupa i coli, di importanza vitale per la Francia. I duchi di Savoia capiscono allora che il re francese è troppo potente per poter rivaleggiare con lui e, pertanto, decidono di interessarsi di più verso la penisola italiana che, essendo divisa in tanti piccoli stati, offriva maggiori possibilità di espandersi. Pertanto, la capitale viene trasferita da Chambéry a Torino e la Savoia diventa allora un avamposto difensivo contro la Francia che non esita a occuparlo a parecchie riprese.
Declino e trasformazioni
A cavallo fra il XVII e il XVIII secolo, Vittorio Amedeo II costruisce una monarchia assoluta su modello francese e con una grande abilità diplomatica ottiene il regno di Sicilia nel1713. Poco dopo, però, deve scambiare la Sicilia con la Sardegna, un territorio senz’altro meno prestigioso, ma conserva il titolo di re. La Rivoluzione francese distrugge il Regno di Savoia; esso diventa dipartimento del Monte Bianco e viene totalmente francesizzato. Dopo il Congresso di Vienna, il re impone un governo conservatore, definito con molta ironia “il buon governo”. Qualche anno dopo con Carlo Alberto, il regna tenta di acquisire un volto più liberale. Nel 1860, Vittorio Emanuele I°, grazie agli sforzi del ministro Camillo Benso Conte di Cavour, diventa primo re dell’Italia che ormai ha raggiunto la sua unità. Successivamente la Savoia si esprime in modo favorevole per essere annessa alla Francia e Umberto II, ultimo re d’Italia, riposa nell’abbazia di Hautecombe, vicino a Aix-les-Bains, in Savoia, insieme ai suoi antenati.
Domande da interrogazione
- Chi è considerato il fondatore della dinastia dei Savoia?
- Quali territori furono controllati dai Savoia durante il Medio Evo?
- Quale titolo ottenne Vittorio Amedeo II nel 1713 e quale scambio territoriale fu costretto a fare?
- Quale ruolo ebbe Vittorio Emanuele I° nella storia italiana?
Il fondatore della dinastia dei Savoia è Umberto Biancamano, un conte della Maurienne.
Durante il Medio Evo, i Savoia controllavano Ginevra, la Svizzera, Genova, la parte italiana del Piemonte e Nizza.
Vittorio Amedeo II ottenne il titolo di re di Sicilia nel 1713, ma fu costretto a scambiare la Sicilia con la Sardegna.
Vittorio Emanuele I° divenne il primo re dell'Italia unita grazie agli sforzi del ministro Camillo Benso Conte di Cavour.