Concetti Chiave
- Nel XIX secolo, il 90% delle terre coltivabili russe era posseduto da chiese, monasteri e grandi famiglie, nonostante l'abolizione della servitù della gleba nel 1861.
- La Russia del XIX secolo si basava principalmente sull'esportazione di cereali e materie prime, mentre l'industria era arretrata fino all'arrivo di capitali stranieri.
- Tra il 1885 e il 1898, la produzione industriale russa crebbe del 400%, con lo sviluppo di grandi stabilimenti a Mosca, Pietroburgo e Baku.
- Lo sviluppo industriale portò alla formazione di opposizioni al regime zarista, represse duramente dalla monarchia assoluta.
- Nel 1898 venne fondato il Partito Operaio Socialdemocratico Russo, che si divise nel 1903 in bolscevichi, guidati da Lenin, e menscevichi, guidati da Martov.
Indice
La servitù della gleba
Nel XIX secolo in Russia chiese, monasteri e circa 3000 grandi famiglie possedevano il 90% della terra coltivabile. Nonostante la riforma di Alessandro II del 1861 che aboliva la servitù della gleba, i contadini erano ancora costretti a coltivare i terreni che appartenevano ai nobili, pagando un fitto. La servitù della gleba, molto diffusa nel medioevo era una figura giuridica che legava i contadini ad un determinato terreno (gleba, in latina, è propriamente la "zolla" di terra).
Sviluppo industriale e capitali stranieri
Nell'Ottocento l'economia russa si basava soprattutto sull'esportazione di cereali e materie prime. L'industria, invece, era molto arretrata. A partire dal 1870 ci fu il sostegno di capitali stranieri ed intere fabbriche furono costruite grazie al contributo di Francia, Germania e Gran Bretagna, che fornirono anche personale qualificato.
Fra il 1885 e il 1898 ci fu una grande crescita industriale: la produzione cresceva del 400%; nacquero grandi stabilimenti industriali intorno le grandi città, a Mosca (industria tessile), a Pietroburgo (industria metallurgica), a Baku (industria petroliferi).
Opposizione al regime zarista
Lo sviluppo industriale favorì la formazione di un'opposizione al regime zarista. La Russia però era governata da una monarchia assoluta che represse duramente qualsiasi iniziativa d'opposizione.
I socialisti, furono perseguitati e costretti alla clandestinità.
Fondazione del POSDR
Nel 1989 riuscirono a fondare il Partito Operaio Socialdemocratico Russo chiamato anche Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Russia o Partito socialdemocratico di Russia. Era una organizzazione politica marxista rivoluzionaria russa fondata nel marzo 1898 con un congresso clandestino riunitosi a Minsk, per unificare le diverse organizzazioni rivoluzionarie. Il congresso elesse un Comitato Centrale, ma non adottò né un programma né uno statuto.
Divisione del POSDR
Il POSDR si divise, nel novembre 1903, in due blocchi principali: i bolscevichi guidati da Lenin e i menscevichi guidati da Martov. I menscevichi volevano l'alleanza con la borghesia mentre i bolscevichi volevano operai e lavoratori verso la rivoluzione. Secondo Lenin questa era l'unica strada per liberare la Russia dall'assolutismo zarista e creare una società comunista, fondata su questi:
le terre, le fabbriche, le miniere dovevano divenire proprietà dello Stato;
abolizione delle divisioni tra le classi sociali;
creazione di un governo che nascesse dalla decisione popolare.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione economica e sociale in Russia prima della Rivoluzione?
- Quali furono le cause principali della formazione di un'opposizione al regime zarista?
- Quali erano le differenze tra bolscevichi e menscevichi?
Nel XIX secolo, la maggior parte della terra coltivabile era posseduta da chiese, monasteri e grandi famiglie, mentre i contadini, nonostante l'abolizione della servitù della gleba nel 1861, dovevano ancora lavorare per i nobili pagando un fitto. L'economia si basava sull'esportazione di cereali e materie prime, con un'industria arretrata che iniziò a svilupparsi solo grazie a capitali stranieri.
Lo sviluppo industriale e la repressione del regime zarista portarono alla formazione di un'opposizione. I socialisti furono perseguitati e costretti alla clandestinità, ma riuscirono a fondare il Partito Operaio Socialdemocratico Russo nel 1898, che si divise in bolscevichi e menscevichi nel 1903.
I menscevichi volevano un'alleanza con la borghesia, mentre i bolscevichi, guidati da Lenin, puntavano a una rivoluzione guidata da operai e lavoratori per liberare la Russia dall'assolutismo zarista e creare una società comunista, con terre e fabbriche di proprietà dello Stato e l'abolizione delle divisioni tra classi sociali.